Tornado nel Modenese, richiesto lo stato di emergenza

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Bologna - Risorse del Programma regionale di sviluppo rurale  a favore delle aziende agricole del modenese colpite dal tornado del 30 aprile scorso.
L’annuncio arriva dall’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni.  “Ci stiamo attivando per intervenire con un bando simile a quello già  emanato per la tromba d’aria che ha colpito il bolognese e il modenese nel maggio 2013 – spiega  Rabboni –  utilizzando precedenti economie sulla misure 126 del Psr 2007-2013. Si tratta di una possibilità concreta  che si affianca a quella di utilizzare le risorse del decreto legge Alluvione  approvato dal Governo lo scorso 18 aprile che stanzia 210 milioni di euro  per  la bassa modenese colpita dall’esondazione del fiume Secchia del gennaio scorso. E’ una decisione che prenderemo non appena avremo chiarito cosa prevede il decreto stesso per quanto riguarda i Comuni colpiti dal tornado.”
Il bando del Psr permetterà di  stanziare contributi dell’80% a favore delle imprese agricole colpite dal tornado nei comuni di Nonantola, San Cesario e Castelfranco, e comunque negli ambiti territoriali in fase di accertamento, per il ripristino delle strutture aziendali distrutte o danneggiate, compresi gli impianti frutticoli e i vigneti, l’acquisto di macchinari e attrezzature, di scorte vive o morte e di impianti antigrandine e di irrigazione danneggiati.
“Il nostro impegno  - spiega Rabboni - è intervenire laddove si siano verificati eventi catastrofici, come appunto il tornado del modenese, per i quali non è prevista l’obbligatorietà di assicurare le produzioni e le strutture per accedere agli aiuti del Fondo di Solidarietà Nazionale. I regolamenti nazionali ed europei non ci danno invece  la possibilità di prevedere misure compensative a fronte di avversità atmosferiche come pioggia e grandine, proprio perché rispetto a queste è  possibile assicurare le produzioni”.
E’ invece estesa tutte le aziende colpite dall’ondata di maltempo dei giorni scorsi la possibilità di usufruire degli sgravi fiscali e previdenziali  previsti  dal decreto legislativo 102 del 2004, qualora  ci sia stato un danno alla Plv superiore al 30%. Tale possibilità potrà essere attivata dopo che la Province competenti avranno terminato la ricognizione dei danni e la delimitazione del territorio colpito.
Entro il 30 maggio le domande per la tromba d’aria di un anno fa.
Scade il prossimo 30 maggio il bando  della Regione  che stanzia 5 milioni di euro  per la tromba d’aria  che un anno fa, per la precisione il  3 maggio 2013, colpì i comuni di Argelato, Bentivoglio, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale in provincia di Bologna e quello di  Castelfranco Emilia in provincia di Modena. Anche in questo caso il finanziamento regionale è stato reso possibile da economie su precedenti bandi e  permetterà di coprire anche le spese già sostenute  purché debitamente documentate. Le domande possono essere presentate oltre che dalle aziende agricole anche dalle imprese di trasformazione e commercializzazione e  vanno  inviate alle Province di Bologna e di Modena. Entro il 5 settembre il Servizio aiuti alle imprese della Regione provvederà ad emanare una graduatoria unica regionale.

CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI
MODENA

COMUNICATO STAMPA
Fini (Cia Modena) : “Bene la richiesta avanzata dalla Regione Emilia Romagna per ottenere lo stato di emergenza, che, a differenza dello ‘stato di calamità’, include tutti i danni, compresi quelli agricoli”
 
MODENA, 6 maggio 2014 - “Bene la richiesta avanzata dalla Regione Emilia Romagna per ottenere lo stato di emergenza, che, a differenza dello ‘stato di calamità’, include tutti i danni, compresi quelli agricoli”.
Lo sottolinea  Cristiano Fini, presidente della Cia di Modena, ribadendo che quest’ultimo provvedimento estende le eventuali provvidenze non solo ai danni causati al settore primario.
Il tornado ha infatti causato perdite per milioni di euro ad abitazioni, fabbricati strumentali ed agli impianti in produzione, mentre la grandine ha compromesso frutteti e vigneti per un importo che supera i 10 milioni di euro.
“Il canale di finanziamento a sostegno di coloro che sono stati danneggiati deve essere quello intrapreso per le popolazioni colpite dall’alluvione – ribadisce inoltre Fini – che in molti caso sono le medesime ad aver subito la violenza distruttiva della grandine. Gli agricoltori che sono andati sott’acqua il 19 gennaio e successivamente sono stati martoriati dalla grandine devono ricevere un  risarcimento dei danni per la straordinarietà dell’evento. Un altro danno indiretto – conclude Fini – sarà l’impennata dei costi fissi che dovranno sostenere le strutture cooperative come conseguenza di minori produzioni (uva e frutta in particolare)  che verranno conferite negli stabilimenti di trasformazione e conservazione”.

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