Gli agricoltori di Alce Nero (Emilia Romagna) ad Altamura per la difesa delle cooperative di Libera Terra
Venerdì 16 novembre ad Altamura (Bari) i ragazzi e gli
studenti incontrano gli agricoltori e i produttori di Alce Nero, che hanno
sostenuto concretamente la cooperativa casertana Terre di Don Peppe Diana - Libera
Terra, vittima, come poi tutte le
cooperative di Libera, di attentati
incendiari nei quali sono andati distrutti i raccolti. Saranno presenti fra gli altri don Luigi Ciotti, fondatore di
Libera, e Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità
C’è un filo
importante ed indistruttibile di corresponsabilità che lega in tutta Italia
i produttori biologici impegnati per la legalità e contro la criminalità organizzata.
Non si può, infatti, essere convinti sostenitori di una agricoltura pulita che
non inquina la terra e rispetta gli animali senza essere al contempo parte
attiva nel rispetto, nella difesa e nell’affermazione di regole giuste.
Il
filo parte dalle cooperative di Libera Terra e coinvolge, fra gli
altri, gli agricoltori di Alce Nero, quelli dell’Organizzazione di
Produttori pugliese “Biologico Meridiano”,
ma anche mugnai e pastai che
condividono il medesimo orizzonte di valori e la stessa pratica agricola,
quella biologica.
Un
filo che è risposta concreta innanzitutto alla violenza di chi tenta di
intimorire i giovani che si impegnano quotidianamente nel riscatto dei beni
sottratti alla criminalità organizzata.
Una
rete ormai tessuta, che cerca e vuole il confronto con i giovani e che per questo si è data appuntamento, alla presenza di don Luigi Ciotti fondatore di Libera e Piero
Sardo presidente della Fondazione
Slow Food per la Biodiversità, ad Altamura
(Bari) il prossimo venerdì 16 novembre,
presso il Santuario del Buon Cammino.
Tutto
nasce nell’estate 2012, quando viene appiccato il fuoco ai campi di grano della
cooperativa campana le Terre di don Peppe Diana – Libera Terra, prossimi alla
mietitura. Un atto di violenza e intimidazione che si ripeterà poi nel giro di
qualche settimana in quasi tutte le cooperative di Libera Terra in Puglia,
Calabria e Sicilia: un vile atto di intimidazione verso il lavoro pulito, la
legalità, ma anche uno sfregio verso il cibo e chi lo produce. Verso la natura
e l’ambiente tutto.
Il
raccolto della cooperativa Terre di Don Peppe Diana era necessario per la produzione
dei Paccheri artigianali di Gragnano a marchio Libera Terra: immediatamente ed
in modo spontaneo, ma concreto, gli agricoltori
biologici di Alce Nero che coltivano grano nei terreni di Altamura,
Gravina e Matera ne hanno donato 78 quintali alla cooperativa colpita, grano gratuitamente
trasformato in semola dal mulino Camema di Altamura, a sua volta gratuitamente trasformata
in paccheri dal pastificio Afeltra di Gragnano (Napoli).
I
paccheri, così, sono stati prodotti ugualmente!
Oggi
gli agricoltori della cooperativa Terre di Don Peppe Diana – Libera Terra hanno
deciso di ricambiare il sostegno ricevuto donando un altro frutto importante,
simbolo dei percorsi di legalità e di lavoro: le ottime mozzarelle di bufala
biologica, realizzate con il latte di allevatori del territorio di
Castelvolturno sui beni confiscati alla Camorra.
Proprio la straordinarietà di questa comunanza
tra i giovani che lavorano al progetto Libera Terra ed agricoltori biologici,
mugnai e pastai che si sono messi in rete per rispondere concretamente ad un
atto di violenza, sarà raccontata agli
studenti e agli alunni di Altamura venerdì 16 novembre. Un momento che
coinvolgerà i ragazzi delle scuole del 5°
Circolo Didattico San Francesco d’Assisi di Altamura e gli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario "G.Briganti"
di Matera ed altri ancora.
“Ci auguriamo che molti di loro -
auspica il presidente di Alce Nero, Lucio
Cavazzoni - possano diventare gli
agricoltori di domani. Vogliamo
trasmettere un messaggio positivo di condivisione nella quale ci sentiamo tutti
coinvolti. Chi sceglie da sempre il metodo di coltivazione biologico, che è difficile
e impegnativo in termini di risorse umane ed economiche, perché espressione di
un rispetto e una attenzione profonda
per la Terra; ma anche chi è impegnato nelle prime fasi di lavorazione dei
grani come nella loro trasformazione in pasta pulita e legale. E’ un messaggio
anche per chi sceglie quali prodotti acquistare, perché i paccheri e le
mozzarelle Libera Terra, come i prodotti biologici veri, sono espressione e
simbolo di una modalità pulita, autentica, vera appunto, di fare agricoltura,
trasformazione e mercato. Infine è un messaggio per i giovani, perché sappiano
che si può e si ha il dovere di scegliere: c’è chi brucia i campi e c’è chi
reagisce con il lavoro onesto, schierandosi e denunciando la miseria di questi
atti”.
fare Cose Vere. INSIEME
PROGRAMMA
Santuario del Buon
Cammino, Contrada Torre Lamacchia / Altamura – Bari
Venerdì 16 novembre 2012, ore 14,30
-
Tommaso Cardano, dirigente
scolastico del 5° Circolo Didattico San Francesca d’Assisi di Altamura:
presentazione progetto “LEgALI AL SUD”*
-
Lucio Cavazzoni, presidente di
Alce Nero
-
Maria Desiante e Salvatore Pace, agricoltori di Alce
Nero, Leonardo Massaro di Mulino Camema
-
Piero Bagnasco, amministratore
delegato del Pastificio Afeltra
-
Massimo Rocco, presidente
Cooperativa Le Terre di Don Peppe Diana
-
Rita de Padova, direttrice
Associazione Emmaus Foggia
-
Piero Sardo, presidente della
Fondazione Slow Food per la Biodiversità
-
Luigi Ciotti, presidente Libera
Associazioni,
nomi e numeri contro le mafie
-
Modera: Vito Giannulo – Rai Bari
*
LE(g)ALI AL SUD: UN PROGETTO
PER LA LEGALITÀ IN OGNI SCUOLA
Si tratta di un progetto
biennale che ha coinvolto gli alunni delle classi 4° e 5° sui temi della
legalità, dei diritti umani, dell’educazione ambientale e interculturale per
migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani. Realizzato in
collaborazione con la rete Libera – Associazione Vivamente di Bari, aveva la finalità
educativa prioritaria di contribuire alla formazione della coscienza morale e
sociale del bambino, con lo scopo principale di educarlo al rispetto degli
altri e stimolare il suo senso civico e la sua responsabilità sociale;
alimentando così la volontà di partecipazione dei ragazzi al dibattito anche su
grandi questioni sociali con la consapevolezza dell’indispensabile contributo
che ciascuno può dare alla soluzione dei problemi dell’intera società civile.
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