Coldiretti, agriturismi a rischio causa tasse
COMUNICATO STAMPA Bologna, 26 luglio
2014
TASSE: AGRITURISMI A RISCHIO CON APPLICAZIONE INDIFFERENZIATA TARI E TASI
Lettera
di Terranostra (Coldiretti) ad assessore Rabboni che scrive
all’Associazione dei Comuni per evitare che nell’applicazione di Tasi e
Tari le aziende agrituristiche
siano penalizzate. Occorre riconoscere le peculiarità e tutelare le
vacanze nelle aree interne dell’Emilia Romagna.
Non
tarpare le ali al turismo in campagna e nelle aree rurali, che consente
di scoprire le bellezze ambientali e culturali dell’entroterra
dell’Emilia Romagna e di mantenere
vivo il territorio. È questo il senso della lettera che Terranostra
Emilia Romagna, associazione agrituristica di Coldiretti, ha scritto
all’assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni, per evitare che,
nell’applicazione della tassazione Tari e Tasi, le aziende
agrituristiche fossero parificate in tutto e per tutto a imprese
turistico-alberghiere e di ristorazione, nonostante i vincoli che
limitano l’attività agrituristica.
Con
soddisfazione Terranostra regionale ha perciò accolto la lettera che
l’assessore Rabboni, facendo proprie le sollecitazioni dell’associazione
agrituristica di Coldiretti,
ha scritto all’Anci dell’Emilia Romagna, esprimendo la preoccupazione
che i Comuni (titolari delle due tasse) scegliessero una applicazione di
Tari e Tasi “troppo semplicistica, che non tiene conto delle
specificità dell’agriturismo”.
Nella
lettera – informa Terranostra – l’assessore ricorda che “l’attività
agrituristica è regolamentata e limitata da numerosi vincoli legislativi
che la differenziano dalle
attività ristorative o alberghiere vere e proprie del settore
commerciale: gli imprenditori agrituristici devono usare prodotti propri
nella ristorazione, devono somministrare pranzi tipici del territorio,
hanno limitazioni nell’uso dei fabbricati esistenti
e nel volume di attività di ospitalità e ristorazione”.
Paragonare
l’agriturismo ad una normale attività alberghiera o di ristorazione –
ribadisce Terranostra – significa ignorare che l’agriturismo, ad esempio
nella ristorazione,
fornisce agli ospiti prodotti aziendali e dell’agricoltura del
territorio, riducendo o addirittura annullando la produzione di rifiuti
come ad esempio le confezioni degli alimenti e gli imballaggi. Già in
altre regioni i Comuni hanno riconosciuto la peculiarità
dell’agriturismo, per cui – afferma Coldiretti – applicare ai 1.100
agriturismi dell’Emilia Romagna un’aliquota Tari e Tasi alla pari di
altre attività turistiche rischia di frenare lo sviluppo di un turismo
che richiama un numero crescente dei turisti alla
ricerca di vacanze verdi, che della nostra regione vogliono riscoprire
anche i parchi, le oasi, le bellezze architettoniche e i gioielli d’arte
delle aree rurali.
Occorre
ricordare che l’agriturismo come attività multifunzionale è integrativa
dell’attività agricola (che resta sempre prevalente) ed è importante
per la permanenza di
aziende agricole in zone molte volte disagiate. Questo contribuisce a
mantenere la presenza degli agricoltori in zone dove svolgono un ruolo
fondamentale di presidio del territorio, di manutenzione ambientale e
idrogeologica e di salvaguardia di attività economiche
che diversamente rischiano di sparire.
L’auspicio
– conclude Terranostra – è che i 348 Comuni emiliano romagnoli, come
avvenuto già in altre regioni, siano sensibili alla nostra richiesta e
alle sollecitazioni
dell’assessore.
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