Presentata a Milano Tuberfood, la fiera del tartufo del Po
(Nella foto, da sinistra: Massimo Malavasi, Paolo Bruni, Paolo Papazzoni e l'assessore regionale Gianni Fava)
Il settore primario cerca nuove vie di sviluppo.
Percorsi talvolta inesplorati, spesso non valorizzati, potenziali bacini di
risorse da valorizzare o trasformare, partendo dalle piccole comunità locali,
territori ricchi di storia e tante sorprese. Se n'è parlato ieri presso la Sala
del Gonfalone della Regione Lombardia in via Filzi a Milano, nel corso della
presentazione di Tuberfood-Sinergie dal Tartufo, programma
d’azione entro il quale ruoterà la 19ª Fiera provinciale del Tartufo
bianco di Borgofranco sul Po (4-5-6; 11-12-13; 18-19-20-21
ottobre 2013).
Momento di
ritrovo per identificare il ruolo delle piccole comunità e della loro
tradizione culturale, gastronomica ed economica soprattutto nell’ottica della
produzione agricola e per analizzare il caso di Borgofranco sul Po. «Questa – ha illustrato Gianni Fava, assessore
regionale all’agricoltura – è la grande Lombardia dell’agroalimentare, forte di 42
vini a denominazione d’origine, 26 prodotti Dop e Igp, 243 prodotti
agroalimentari tradizionali. Il tartufo di Borgofranco sul Po e dei Comuni
limitrofi consacra quella tradizione locale e quando parliamo di tartuficoltura
facciamo riferimento ad una coltura estremamente versatile, che si adatta anche
a quei terreni considerati poco produttivi per altre colture».
La Fiera del
Tartufo di Borgofranco sul Po può considerarsi un evento ormai radicato, in
quell’area che rappresenta la punta avanzata della Lombardia, che si incunea
fra Emilia-Romagna e Veneto. «Essa celebra un prodotto tipico della zona,
estremamente pregiato e che nulla ha da invidiare ad altri funghi ipogei noti
in tutti il mondo», ha concluso l’assessore.
La costituzione di un tessuto connettivo
favorevole alla nascita e allo sviluppo di una filiera produttiva di una
risorsa naturale come il tartufo è già operativa nell’area dell’Oltrepò
Mantovano grazie ad un Consorzio di 23 comuni che condividono risorse e
servizi orientati alla promozione turistica, paesaggistica ed
enogastronomica, e alla Regione Lombardia che ha attinto a fondi comunitari
europei. Paolo Papazzoni, presidente
dell’associazione mantovana cercatori di tartufi “Trifulin Mantuan” ha
evidenziato il rapporto che deve esistere con le istituzioni: «Se non ci fossero i cercatori non
ci sarebbe neppure tutto il contorno di fiere convegni, commercio», ha€ spiegato Papazzoni ricordando
che l’obiettivo è stato raggiunto circa la valorizzazione del
territorio e l’implementazione delle produzioni spontanee di tartufo «perché Regione,
Provincia, Consorzio dell’Oltrepò Mantovano e Associazione Strada del Tartufo
Mantovano si sono allertate in tal senso».
Le funzione
dell’ente locale, delineate da Lisetta Superbi, sindaco di
Borgofranco sul Po. «Il mio compito è quello di incanalare le risorse
umane e materiali verso progetti che veicolano storia ed identità ad un
territorio. La fiera oggi è inserita in uno di questi anche per quanto svolto
in passato da tante persone e per la rilevanza che ha il fattore umano e la
relazione sociale nell’era della globalizzazione, dal 1999, Borgofranco sul Po
rientra nell’associazione nazionale ‘Città del tartufo’. E’ un patrimonio che
va condiviso e aperto oltre confine».
Massimo Malavasi, presidente
della Pro Loco da un quadriennio, ha precisato quanto sia necessario promuovere
le bellezze paesaggistiche dopo aver
tracciato un breve quadro storico associativo: «Aggiungerei anche l’associazione Strada
del Tartufo Mantovano specie per il ruolo rappresentativo svolto dalle Pro Loco, dai circoli ricreativi, dai
consorzi e dalle associazioni di ricercatori di tartufo, oltre a quello della Provincia e
dei Comuni mantovani
accomunati dalla presenza del pregiato fungo attraverso feste e appuntamenti tematici da settembre a
dicembre. Come Pro Loco l’obiettivo sarà quello di crescere ecco perché
abbiamo sposato il programma Tuberfood-Sinergie dal Tartufo».
Adriano Facchini, esperto di
marketing territoriale, ha spiegato che le fiere e le sagre rappresentano una
ricchezza in fatto di capitale sociale veicolando valori, quali sono quelli
presenti nelle piccole comunità. «E’ straordinario – ha detto
configurando il significato di localismo – pensare che un comune di circa
800 abitanti si sia portato appresso una presenza dieci volte superiore nel corso della fiera: tutto ciò che è il ricavato
viene infatti riversato sul territorio in cui il Po, con il suo ambiente naturale e con il tartufo,
ne rappresenta una perla. Sono queste le forme di
localismo da incentivare. Le sinergie tra enti locali, istituzioni, organizzazioni imprenditoriali e volontariato organizzato sono la base per
intraprendere anche all’interno del ‘piccolo’, vedi le fiere e le sagre, la collaborazione con la ‘grande’ industria quale terreno di sperimentazione per nuovi prodotti, processi e modelli». La
reciproca conoscenza, recente, tra la Pro Loco di Borgofranco sul Po e quella di Pieve
Tesino, la prima nata in Italia nel 1881, hanno di fatto ipotizzato un ponte tra la comunità Valsugana-Tesino, in Trentino e l’Oltrepò Mantovano per reciproci scambi
e rapporti di collaborazione.
Foto di gruppo con Francesco Moser
Nuovi percorsi
di sviluppo nel settore ortofrutticolo, pur sempre associati alle fiere li ha
tratteggiati infine anche il cavalier Paolo
Bruni, esperto del settore e Presidente di CSO - Centro Servizi Ortofrutticoli presentando “Sfrutta la
Sagra” un caso sperimentale di campagna di sensibilizzazione verso il
consumo di frutta tra le famiglie presentato di recente in Emilia Romagna ma
oggi in anteprima anche in Lombardia. « Il fenomeno delle Sagre - ha dichiarato Bruni –
accoglie nella sua varietà di proposte,
l’esigenza dei consumatori di muoversi, incontrare, assaggiare, toccare con
mano le specialità agroalimentari del Made in Italy e la frutta non può che
essere protagonista di un fenomeno che lega strettamente al territorio e alla sua
storia. Con il logo ‘Sfrutta
la Sagra’ avremo la possibilità di valorizzare la frutta di
qualità proposta nelle diverse Sagre d’Elite come è il caso del Tartufo di
Borgofranco, un’eccellenza tutta nazionale a cui
si affiancherà anche la frutta che è protagonista di numerosi progetti anche
europei tra cui ‘Frutta nelle Scuole’
indirizzata ai bambini».
Alberto Lazzarini,
animatore dell’incontro e presidente della commissione cultura all’interno del
consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, ha dato senso al dibattito che
ne è scaturito specificando che «l’etica e la solidarietà, sono valori più
accessibili in seno alle comunità locali, laddove tradizioni, consuetudini e
stili di vita rappresentano ciò di cui ha bisogno oggi l’innovazione quando
pratica la sostenibilità in vari settori».
Il volontariato, tipica espressione del mondo che ruota attorno alla Fiera del
Tartufo, è uno dei momenti catalizzatori di quanto detto perché propaga valori
e tradizioni.
Progetto Tuberfood-Sinergie dal Tartufo
Media Relation
E-mail: comunicazione@tuberfood.it
www. tuberfood.it
https://twitter.com/Tuberfood
tel. 0532 894142 - 338 6299272
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