Boom di presenze al Misen, che ha ospitato l’evento Arga
Quasi 20 mila spettatori paganti per Misen, il Salone
Nazionale delle Sagre, che si è tenuto a Ferrara tra sabato e domenica. Misen
ha ospitato, sabato 13 aprile, l’evento Arga che ha visto una partecipazione di
oltre 30 tra giornalisti e comunicatori provenienti da Emilia Romagna, Veneto e
Lombardia. Presenti tra gli altri il presidente Argav, Fabrizio Stelluto, il
segretario Arga Interregionale, Andrea Guolo, e il tesoriere Arga
Interregionale, Alessandro Maresca. L’importanza dell’evento è stata sancita da
un breve ma significativo passaggio da parte di Roberto Zalambani, segretario
nazionale Unaga. Nei prossimi giorni comunicheremo, attraverso il sito, alcune
delle iniziative più importanti che abbiamo avuto modo di conoscere al Misen.
“Sfiorare i
ventimila visitatori paganti, tra i quali tantissimi giovani, è un
risultato che supera le nostre più rosee aspettative”.
Il Presidente di Ferrara Fiere Congressi, Nicola Zanardi, traccia così il
bilancio del Salone Nazionale delle
Sagre - Misen 2013, che si è tenuto presso i padiglioni del Quartiere
fieristico Sabato 13 e Domenica 14 Aprile. “Questa crescita esponenziale –
prosegue Zanardi – significa che il messaggio del localismo, delle specificità
enogastronomiche, dei valori del territorio ha funzionato. Lo sforzo
organizzativo congiunto della Fiera e dell’Associazione Turistica Sagre e
Dintorni ci consegna un risultato molto positivo, che ha ancora margini di
miglioramento”.
Alla soddisfazione di Zanardi fa eco quella di Loris Cattabriga, Presidente
dell’Associazione Turistica Sagre e Dintorni: “La manifestazione sta valicando
i confini della nostra regione e suscita sempre più interesse da parte degli
espositori e delle associazioni. Ancora una volta il Salone ha fatto centro e
il pubblico è rimasto assai soddisfatto della nostra proposta”.
Il successo di cui parlano Zanardi e Cattabriga,
ampiamente confermato dalla biglietteria, ha riguardato innanzitutto la
gastronomia: ammonta all’impressionante cifra di circa duecentomila la quantità di assaggi distribuiti dalle cento sagre presenti, che hanno offerto
un’appetitosa panoramica della cucina tipica di numerose regione italiane, dall’Emilia-Romagna al
Veneto, dalla Puglia alla Sardegna, dalla Valle d’Aosta all’Umbria, dalla
Toscana alla Campania, con in più una rappresentativa greca.
Tanto semplice quanto vincente la formula adottata: tra i
padiglioni della Fiera di Ferrara, con un solo biglietto di ingresso, i visitatori hanno potuto
gustare a volontà i manicaretti delle sagre e trascorrere piacevolmente la
giornata grazie alle numerose altre attività e attrazioni previste. Intorno alla buona
tavola e all’arte culinaria hanno ruotato appuntamenti “succulenti” e
spettacolari, quali il primo “Gran Galà della Salama”, le lezioni di degustazione dei
Sommelier della Carne, le dimostrazioni
sui dolci tipici ferraresi, il concorso tra sfogline “La
sfoglia d’oro”, le performance dell’Associazione “Miss…ione
Matterello” e molto altro ancora.
Senza contare il Gran Galà del Liscio, la musica dal vivo, i raduni di
camper, Lamborghini e Vespe, i tornei di calciobalilla e di freccette, i
convegni – con la partecipazione straordinaria dei Borghi
Autentici d’Italia –, l’area gonfiabili per i più piccoli, l’angolo degli umoristi bolognesi
Zap&Ida, le collezioni di moto-biciclette d’epoca e gli hobby più curiosi.
Ottimi riscontri ha ottenuto anche l’allestimento del progetto “Lungo
il Po”,
per la valorizzazione
enogastronomica e turistica dei territori lambiti dal Grande Fiume, con un
percorso scandito dalle tipicità legate al paesaggio, alla cucina e
all’arte che rendono uniche le province di Piacenza, Cremona, Parma Mantova,
Reggio Emilia, Ferrara e Rovigo.
“Questo progetto – osserva Pier
Giorgio Dall’Acqua, tra i curatori di “Lungo il Po” – era pronto a partire già diversi anni
fa, ma vicende politiche avverse lo hanno poi arrestato. Ricontattando le
singole realtà territoriali, ci siamo, però, resi conto che valeva la pena di
riprendere il ragionamento, in un’ottica di promozione anche sui mercati del
Nord Europa. Forse nessuno, nel Vecchio Continente, può vantare il patrimonio
artistico, naturalistico ed enogastronomico che è racchiuso nelle aree
rivierasche lungo il Po e con questo progetto vogliamo dare vita a quel disegno
organico di sviluppo che finora è mancato”.
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