Vino, le emiliano-romagnole Riunite e Caviro al vertice per fatturato

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In vetta alla classifica dei fatturati 2019 del vino italiano, secondo lo studio di Pambianco, compaiono due realtà dell'Emilia Romagna: si tratta della reggiana Cantine Riunite&Civ, prima in classifica, e della forlivese Caviro, al secondo posto. Le due realtà cooperative precedono Marchesi Antinori, terza in classifica.

Distinguendo per fascia di appartenenza, la top ten di Pambianco evidenzia una crescita del 2% anno su anno per le realtà di fascia commerciale e del 5% in ambito premium.


Tra le società del vino commerciale, il risultato più significativo è quello ottenuto da Botter, cresciuto di oltre venti milioni di euro, da 195 a 217 milioni, performance che ha permesso al gruppo di Fossalta di Piave (Venezia) di salire sul podio della graduatoria dietro Riunite e Caviro, superando sia Zonin (quinto con 206 milioni) sia Fratelli Martini (quarto a 210). Un altro balzo rilevante è quello di Enoitalia, da 182 a 199 milioni, e spinge la realtà privata di Calmasino (Verona) a sorpassare i due big della cooperazione trentina, Cavit e Mezzacorona, piazzandosi al sesto posto della classifica di fascia media. Le posizioni successive sono occupate da Italian Wine Brands, gruppo quotato in Borsa, che è cresciuto di 7 milioni, e dalla cooperativa trevigiana La Marca, specialista del prosecco, che chiude la graduatoria con 141 milioni.


La classifica dei produttori di fascia alta è invece priva di variazioni, in termini di posizione della top10, ma si nota un trend differente dei primi quattro gruppi a confronto con quelli che occupano le posizioni successive. In sostanza, oltre ad Antinori, sono cresciuti high single digit l’inseguitore Santa Margherita, da 177 a 189, e Frescobaldi che consolida la terza posizione, da 115 a 126. In evidenza anche Lunelli, quarto con 107 milioni (+6%). Dal quinto posto in poi troviamo realtà stabili, altre in lieve flessione o in lieve ascesa, ma il saldo attivo dipende in ogni caso dalle posizioni di vertice.


Nelle performance dei primi cinque gruppi italiani della spumantistica pesa il calo dei prezzi registrato a seguito dell’abbondante vendemmia 2018, commercializzata lo scorso anno. Sommando i fatturati della top5, la crescita è minima: +1% sul 2018, contro il +7% del saldo precedente e addirittura contro il +13% raggiunto nel 2017. La top5 è formata dagli stessi gruppi e anche le posizioni di appartenenza appaiono invariate. Comanda pertanto la piemontese Fratelli Martini con 210 milioni, davanti alla coop trevigiana La Marca con 141 milioni e al gruppo trentino Ferrari/Lunelli che invece è in controtendenza, grazie al posizionamento alto, e si porta a 107 milioni. A seguire, la veronese Contri, stabile con 96 milioni, e Villa Sandi che incalza a quota 95 milioni.

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