Welfare Index Pmi 2017, la Fungar di Rimini prima in Italia per welfare aziendale
Le migliori pratiche di welfare aziendale? Le adotta in Italia la Fungar di Rimini, specializzata nella coltivazione di funghi prataioli e pleurotus (oltre 15mila metri quadri di fungaia sulle colline di Coriano e una produzione annua di circa 3 milioni di chili), che oggi a Roma si è aggiudicata il primo premio alla seconda edizione del WELFARE INDEX PMI 2017promosso da Generali Italia insieme a Confagricoltura e Confindustria, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio e che quest’anno ha visto anche il coinvolgimento di Confartigianato e Confprofessioni con l’obiettivo di diffondere la cultura del welfare aziendale come leva di crescita per le piccole e medie imprese, che rappresentano l’80% della forza lavoro del Paese.
La Fungar si è distinta su 3.422 aziende partecipanti provenienti da tutta la Penisola, “per aver saputo rispondere con politiche di welfare mirate ai bisogni dei propri dipendenti, circa 70 in tutto: l’80% dei quali sono donne, mamme, provenienti dalla Cina e a loro sono rivolti i principali servizi di welfare attivi in azienda”, come cita la motivazione della giuria.
Così Loredana Alberti che da quasi quarant’anni guida l’azienda agricola Fungar: «Il nostro impegno va incontro all’esigenza primaria espressa dai lavoratori con l’introduzione di strumenti di conciliazione lavoro-famiglia, a partire dall’orario flessibile per seguire passo passo i figli nell’arco della giornata all’assistenza per il disbrigo di pratiche burocratiche (dal permesso di soggiorno al ricongiungimento familiare), fino ad offrire garanzie per la stipula di contratti di locazione e per l’accensione di mutui finalizzati all’acquisto della casa».
L’agricoltura, grazie al suo profondo legame con il territorio e le sue popolazioni, è pioniera del welfare e conferma, rinnovato, il suo ruolo sociale. Oggi alla Luiss Guido Carli di Roma sono state premiate le piccole e medie imprese dei settori produttivi dei servizi e assegnate le menzioni speciali alle aziende più attive negli ambiti di agricoltura sociale, terzo settore, valore donna e integrazione sociale.
Le aziende agricole hanno manifestato un crescente entusiasmo per l’iniziativa e molte di esse si sono qualificate, alcune anche con piccole dimensioni, con una diffusione omogenea su tutto il territorio nazionale. Al secondo posto si è classificata “Agrimad” di Cosenza, impegnata nella valorizzazione della razza autoctona di Suino Nero di Calabria; al terzo “Conte Vistarino”, storica realtà vinicola del Pavese. Le menzioni speciali sono state assegnate, per l’integrazione sociale, all’azienda siciliana “Natura Iblea”, attenta all’inserimento di immigrati con varie iniziative culturali a corredo di quella strettamente relativa alle coltivazioni e per l’agricoltura sociale, alla società cooperativa friulana “Dopo di noi”, impegnata nell’inclusione lavorativa di disabili.
Per tutte le imprese agricole premiate il fattore di successo è stato l’impegno nel contesto sociale in cui operano, attraverso il coinvolgimento di diverse fasce di popolazione, finalizzato all’integrazione e al miglioramento delle condizioni degli stessi lavoratori. «La consolidata funzione sociale dell’agricoltura a vantaggio della collettività – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi alla cerimonia alla Luiss – si è affermata nel tempo adattandosi ai vari contesti. Oggi la direzione intrapresa dalle aziende va verso un ampio concetto di sostenibilità, non solo sociale, ma anche economica e ambientale. E i casi concreti sono migliaia, da Nord a Sud. Come Confagricoltura guardiamo con attenzione allo sviluppo di queste realtà, valorizzandone esperienza e potenzialità».
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