Lettera GIPU N.26/N.15. Osservanza degli obblighi, sanzioni e il calendario dei nuovi corsi.
Care Colleghe e cari Colleghi,
vi inviamo la prima Lettera
d’autunno che contiene importanti novità, soprattutto sulla nostra
formazione. Leggetela con attenzione.
FORMAZIONE (1): IL MINISTERO
DELLA GIUSTIZIA SULLA FORMAZIONE PERMANENTE
Il Ministero della Giustizia, con
una nota pubblicata il 27 settembre scorso, vincola l'Ordine
dei Giornalisti alla sorveglianza sull'assolvimento dell'obbligo
degli iscritti all'Albo in merito alla formazione permanente continua
e lo sollecita a prendere una posizione chiara e univoca su tutto il
territorio nazionale relativamente al sistema sanzionatorio. Lo
invita inoltre a sensibilizzare i Consigli territoriali di disciplina
a condurre i procedimenti disciplinari per gli inadempienti "con
il dovuto rigore", dopo le doverose segnalazioni prodotte
dai Consigli regionali dell'Ordine che, altresì, in coerenza con una
griglia condivisa con il Consiglio nazionale, dovranno, caso per
caso, valutare la gravità dell'inadempienza. In parole più semplici
e crude: chi al 31 dicembre 2016 non avrà acquisito alcun
credito e non si sarà iscritto alla Piattaforma Sigef rischia
sanzioni molto più pesanti di coloro che, per svariati motivi, si
sono impegnati nella formazione, ma non hanno raggiunto i 60
crediti. È una linea che noi del GIPU sosteniamo da sempre e per
questo abbiamo contribuito e stiamo contribuendo a proporre tanti
corsi di interesse specifico per i Giornalisti Pubblicisti; ed è per
questo che rivolgiamo un pressante appello ai colleghi che non lo
avessero ancora fatto ad iscriversi in Piattaforma e a frequentare i
corsi frontali e on line in questi due mesi e mezzo che mancano al
completamento del triennio (Roberto Zalambani).
FORMAZIONE (2): IN ARRIVO
SANZIONI PER I COLLEGHI INOSSERVANTI L’OBBLIGO DI LEGGE
All’inizio del mese si è
riunita a Roma la Consulta dei presidenti regionali con l’Esecutivo
nazionale, i presidenti delle quattro Commissioni dell’Odg
nazionale e i presidenti dei collegi regionali di disciplina.
All’ordine del giorno figurava la discussione circa le modalità di
“gestione” dell’inosservanza, da parte degli iscritti, delle
disposizione di legge circa la formazione permanente. L’incontro
era motivato da almeno due ordini di fattori. Il primo è
ricollegabile all’alto numero di colleghi che presumibilmente al 31
dicembre non avranno osservato l’obbligo di legge. Al riguardo il
presidente nazionale Enzo Iacopino ha fornito alcuni dati importati
che sintetizzo.
Al 5
ottobre scorso dei 105.827 iscritti all’Ordine dei giornalisti solo
58.328, pari al 55,12%, risultavano registrati nella Piattaforma
Sigef. Quanto all’Emilia Romagna, i soci sono 6.456 e i registrati
nella Piattaforma erano 3.874 pari al 60,00%. Di questi non tutti
avevano conseguito i prescritti 60 crediti.
Ciò premesso – ecco il
secondo e conseguente punto – si doveva iniziare ad affrontare il
tema “come intervenire”. L’amico e collega Roberto Zalambani ha
appena ricordato, molto opportunamente, la recente nota del Ministero
della Giustizia che senza mezzi termini suggerisce (è un eufemismo)
rigore.
Va da sé che chi non adempie
all’obbligo di legge debba essere sanzionato. Ma in che misura? Le
proposte sono varie. L’Esecutivo le ha raccolte, il Consiglio
nazionale a sua volta le valuterà e giungerà a sintesi, non senza
aver ricontattato i presidenti regionali. Inevitabile pensare a un
super, anzi un iper, lavoro per i Consigli regionali e per i Collegi
di disciplina. Per questo, molto probabilmente sarà coinvolto il
Ministero e il Governo stesso per suggerire l’inserimento di
disposizioni che semplifichino l’iter, decisamente penalizzante per
le nostre strutture regionali.
Una cosa comunque è certa: chi
nemmeno si è iscritto alla Piattaforma sarà sanzionato: lo dice la
legge, ma lo dicono anche il buon senso e la giustizia comune, perché
un atteggiamento lassista sarebbe offensivo nei confronti di chi ha
frequentato i corsi. E c’è di più: una piccola, ma agguerrita
fascia di colleghi ha dichiarato esplicitamente e spesso in tono
provocatorio che non frequenterà i corsi: si tratta di gente
“imparata”, piena di sé, superba, litigiosa che nulla dà alla
categoria (Alberto Lazzarini).
FORMAZIONE (3): I PROSSIMI
CORSI
La Piattaforma Sigef
(https://sigef-odg.lansystems.it:8443/sigef/) dell’Ordine nazionale
contiene tutti i corsi approvati ad oggi fino al 31 dicembre 2016;
sono distribuiti in 24 pagine di corsi gratuiti, promossi in Italia
dagli Ordini regionali, e in 9 pagine di corsi promossi da enti
terzi; sono altresì proposti 18 corsi on line ‘frequentabili’
direttamente dal proprio pc. I colleghi che non lo avessero ancora
fatto, si iscrivano alla Piattaforma; coloro che invece non avessero
completato il percorso formativo obbligatorio, partecipino ai corsi
di loro interesse, magari vicini alla propria residenza, o on line.
Di seguito, vi segnaliamo i titoli dei corsi programmati dall’Ordine
dell’EmiliaRomagna dal 15 al 31 ottobre: “Frodi assicurative e
criminalità organizzata: un business in continua ascesa del quale si
parla poco nei media” (15 ottobre 2016 – Ore 9.30-13.30 –
4 crediti – Casalecchio di Reno – BO); “Un’autentica bugia:
il vero e il falso nella fotografia” (17 ottobre 2016 –
Ore 9.30-13.30 – 4 crediti – Cesena - FC); “Informazione
radiotelevisiva: nuove sfide, nuove responsabilità” (18 ottobre
2016 – Ore 9.30-13.30 – 6 crediti (evento di deontologia) –
Bologna); “Parola e Comunicazione” (19 ottobre 2016 –
Ore 9.30-13.30 – 4 crediti – Bologna); “Ambiente, salute,
scienza fra divulgazione e allarmismi” (21 ottobre 2016 –
Ore 9.30-13.30 – 4 crediti – Scandiano (RE); “Il giornalismo
sportivo” (22 ottobre 2016 – Ore 9.30-13.30 – 4 crediti
– Cavriago - RE); “Legalità e Lavoro: fondi rubati
all'Agricoltura” (22 ottobre 2016 – Ore 9.30-13.30 – 4
crediti – Ferrara). Altri corsi nella pagina seguente.
“La comunicazione politica
nell’epoca delle campagne elettorali permanenti” (24 ottobre
2016 – Ore 17.00-19.00 – 2 crediti – Bologna); “Il lavoro
culturale: i rapporti tra media e patrimonio culturale” (25
ottobre 2016 – Ore 9.30-13.30 – 4 crediti – Faenza (RA);
“La criminalità in Italia e a Ferrara. Tendenza, evoluzione e
caratteristiche di alcuni fenomeni criminali” (25 ottobre 2016
– Ore 9.30-13.30 – 4 crediti – Ferrara); “Italia e San
Marino: prove di dialogo per l’informazione e i media” (28
ottobre 2016 – Ore 9.30- 13.30 – 4 crediti – San Marino
Città (Repubblica di San Marino).
RIFORMA DELL’EDITORIA: I
PUNTI RIGUARDANTI I GIORNALISTI
Il 4 ottobre scorso la Camera dei
Deputati ha approvato definitivamente il disegno di legge
sull'editoria, che disciplina principalmente il sostegno pubblico al
settore, approvato in prima lettura dalla Camera il 2 marzo 2016 e in
seconda lettura dal Senato, con modifiche, il 15 settembre 2016. Tra
i punti del disegno di legge che interessano i giornalisti c’è
l’art. 2, commi 4-6, sulla “Ridefinizione della composizione e
delle attribuzioni del Consiglio nazionale dell'Ordine dei
giornalisti e della disciplina in materia di prepensionamenti dei
giornalisti”, che delega il Governo ad adottare i relativi decreti
legislativi attuativi entro sei mesi dall’entrata in vigore della
legge. I decreti sono finalizzati: (1) alla razionalizzazione del
Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, relativamente alle
competenze in materia di formazione, al procedimento disciplinare (in
particolare eliminando la facoltà di cumulo delle impugnative dei
provvedimenti dei consigli regionali dell'Ordine al Consiglio
nazionale con quelle giurisdizionali, ferma restando la possibilità
di proporre ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nel
caso di impugnativa al Consiglio nazionale)”, (2) “alla riduzione
del numero dei componenti fino ad un massimo di 60, di cui due terzi
professionisti e un terzo pubblicisti (con la presenza di un
rappresentante delle minoranze linguistiche riconosciute in ciascuno
dei due gruppi)”; (3) all'adeguamento del sistema elettorale”;
(4) “all'incremento – nella direzione di un progressivo
allineamento con la disciplina generale – dei requisiti di
anzianità anagrafica e contributiva per l'accesso ai trattamenti di
pensione di vecchiaia anticipata per i giornalisti”; (5) “alla
revisione della procedura per il riconoscimento degli stati di crisi
delle imprese editoriali ai fini dell'accesso agli ammortizzatori
sociali e agli stessi prepensionamenti”. L'art. 4 prevede poi che
la Commissione per la valutazione dell'equo compenso nel lavoro
giornalistico (art. 2 della Legge 233/2012) resti in carica “fino
all'approvazione della (nuova) delibera che definisce l'equo compenso
e al completamento degli ulteriori adempimenti in materia”, con la
speranza che sia superato lo sfruttamento (è un eufemismo) in essere
di non pochi colleghi. Il successivo art. 5 dispone che nessuno possa
“esercitare la professione di giornalista, nè assumere il relativo
titolo, se non è iscritto nell'elenco dei professionisti o in quello
dei pubblicisti dell'albo istituito presso l'Ordine regionale o
interregionale competente. Rimangono ferme le sanzioni già previste
dalla legislazione vigente”. L'art. 6 prevede “la costituzione
del consiglio dell’Ordine dei giornalisti anche nelle province
autonome di Trento e di Bolzano”. Lettera Gipu n. 26/15 – 12
ottobre 2016 4 L'art. 7 estende “a regioni, province, città
metropolitane e comuni l'autorizzazione ad avvalersi delle agenzie di
stampa per l'acquisto di servizi giornalistici e informativi, già
prevista per la Presidenza del Consiglio dei Ministri con
aggiudicazione a trattativa privata, senza preliminare pubblicazione
di un bando di gara”. L'art. 9, infine, afferma “che la
concessione del servizio pubblico radiofonico, televisivo e
multimediale ha durata pari a 10 anni ed è preceduta da una
consultazione pubblica sugli obblighi dello stesso servizio” e che
la “convenzione con la società concessionaria è stipulata dal
Ministero dello sviluppo economico”; “sostanzialmente, fino al 31
gennaio 2017, continuano a trovare applicazione la concessione e la
relativa convenzione già in atto" con la Rai: il trattamento
economico di dipendenti, collaboratori e consulenti della stessa “non
può superare € 240.000 annui”. Infine, vi rinnoviamo il nostro
impegno al servizio della categoria e vi invitiamo a comunicarci
richieste e proposte. Buon lavoro e cordiali saluti.
La Segreteria
GIPU
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