Piano regionale di sviluppo rurale, 1.190 milioni di risorse pubbliche

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Via libera al Piano di sviluppo rurale 2014-2020  della Regione Emilia-Romagna: a disposizione ci sono risorse pubbliche per 1 miliardo e 190 milioni. Si tratta delle dotazione più alta delle ultime programmazioni e tra tutte le Regioni del nord Italia.
A sancire l’ok dell’Europa al Programma che sosterrà l’agricoltura emiliano-romagnola nei prossimi sette anni, è arrivata oggi la “comfort letter” della direzione generale agricoltura dell’Unione europea, alla quale seguirà a maggio l’approvazione formale, dopo l’adozione del nuovo Quadro finanziario europeo.
“Oggi abbiamo il via libera ad una grande opportunità per l'Emilia-Romagna - ha affermato il presidente della Regione Stefano Bonaccini - e nell'anno dell'Expo questo Psr vale doppio. La priorità delle priorità per noi è il lavoro: l'agricoltura, l'agroindustria e l'agroalimentare sono filiere che, opportunamente sostenute, potranno creare nuova e buona occupazione nei prossimi anni. Lasciatemi esprimere - ha aggiunto - la grande soddisfazione per essere riusciti, nei primi 100 giorni di governo, ad avere da Bruxelles l'ok a tutti e tre i piani per complessivi 2.5 miliardi di euro di fondi europei nella programmazione 2014/2020”.
L’approvazione del Psr si aggiunge infatti a quella dei Fondi europei  per imprese e formazione: Fesr (Fondo europeo sviluppo regionale) e Fse (Fondo sociale europeo).
“Questo Psr è un importantissimo strumento di sviluppo, che produrrà investimenti complessivi per circa 2 miliardi di euro - ha aggiunto l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli -. La nostra scelta strategica è la qualità: dei prodotti e dei modi di produrre, del territorio e dell’ambiente. Siamo la regione con il più alto numero di prodotti Dop e Igp, la maggior biodiversità e la più estesa concentrazione di agricoltura biologica: tra i nostri obiettivi la competitività e l’internazionalizzazione delle imprese, l’innovazione e il rafforzamento delle filiere”.
Il Piano di sviluppo rurale prevede un premio fino a 50.000 euro ai giovani che aprono un’impresa agricola, stop al consumo di terreno agricolo con 230mila ettari destinati a biologico e produzione integrata, mezzo miliardo e cinquemila progetti di investimento per sostenere le imprese in agricoltura.
“Ora possiamo partire con i primi bandi - ha concluso l’assessore Caselli- entro giugno quelli per le indennità compensative per le aziende agricole che operano in zone svantaggiate e per i giovani che vogliono aprire un’impresa.

IL PIANO DI SVILUPPO RURALE IN SINTESI

L’agricoltura come volano di uno sviluppo di qualità e sostenibile per un intero territorio: nasce con questo obiettivo il Programma regionale di sviluppo 2014-2020 della Regione.
Gli obiettivi su cui si è scelto di puntare sono: competitività, ambiente, giovani e lavoro, banda larga e ultralarga, sviluppo dei territori di montagna e delle zone rurali più fragili.
Il testo del Psr è il frutto di un’ampia consultazione con il mondo agricolo, con incontri che hanno coinvolto oltre mille persone, tra rappresentanti delle associazioni agricole, istituzioni e portatori di interesse.
Rispetto a quello precedente (PSR 2007-2013) si registra un aumento della spesa pubblica di 131 milioni di euro e, per quanto riguarda il cofinanziamento regionale, di 100 milioni: la Regione raddoppia le risorse dal proprio bilancio per i prossimi sette anni.
Competitività delle imprese e incentivi ai giovani agricoltori
Oltre il 43,4% del totale dei finanziamenti, pari a 515,7 milioni di euro, è destinato a sostenere la competitività, a stabilizzare e aumentare la redditività delle imprese agricole, elemento fondamentale perché un’agricoltura possa definirsi sostenibile. Tali risorse pubbliche consentiranno di sostenere interventi per una spesa totale pubblico-privato di oltre 972 milioni di euro.
Le azioni si concentreranno prevalentementesull’ammodernamento dei processi produttivi, il sostegno alle produzioni di qualità, la diversificazione dell’attività agricola. Una corsia privilegiata sarà destinata alle reti di imprese “dalla terra alla tavola” e alle forme di agricoltura organizzata, per ridurre i costi e fare sistema.
Complessivamente si prevede di finanziare 5 mila progetti di investimento. All’interno di questa dotazione finanziaria, 128 milioni di euro sono destinati ai giovani.
Chi avvierà una nuova impresa agricola potrà contare su un premio di 30 mila euro per il primo insediamento, che saliranno a 50 mila nelle zone con vincoli naturali o di altro tipo. Inoltre gli under 40 avranno una priorità di accesso in tutte le misure del nuovo Psr.
L’ambiente al centro
All’ambiente andranno 509,3 milioni di euro, il 42,8% del totale. Serviranno per ridurre l’impatto delle attività agricole, tutelare gli habitat naturali, la biodiversità, il paesaggio, migliorare la fertilità dei suoli, contrastando l’erosione di terreno agricolo, e prevenire il dissesto idrogeologico.
Su 230 mila ettari verranno realizzate buone pratiche ambientali, rafforzando il biologico e la produzione integrata. Sono anche previsti interventi su oltre 6 mila ettari di superficie forestale.  Verranno finanziati 1.000 progetti di investimento.
Lo sviluppo locale: banda larga e servizi
Per lo sviluppo delle comunità rurali le risorse ammontano a 139,8 milioni di euro (l’11,7% del totale). Tutti i distretti sanitari della montagna avranno almeno un Polo socio-assistenziale; tutte le scuole e alcune istituzioni culturali avranno accesso a internet e strumentazioni telematiche.
In particolare il programma Leader (interventi per promuovere lo sviluppo sostenibile delle aree rurali più fragili gestiti dai Gal, forme di partenariato miste pubblico-privato), avrà a disposizione 66,4 milioni di euro.
Le aree rurali e appenniniche potranno contare, inoltre, su 51,5 milioni di euro destinati all’implementazione della banda larga e ultralarga (di cui 49,5 per la fibra e la rete e 2 milioni per la creazione di servizi).
Le priorità trasversali: la montagna…
Alcune priorità (montagna, conoscenza e innovazione) sono trasversali alle varie misure, pertanto ad esse sono riservati finanziamenti compresi nelle macro-aree precedenti. In particolare, per contrastare il dissesto idrogeologico e l’abbandono dei campi (nel decennio 2000-2010 la superficie agricola in montagna è diminuita del 21%).
Il Psr mette al centro la montagna, cui si stima andrà il 38% di tutte le risorse, con 16 operazioni dedicate, una priorità trasversale in tutti gli interventi e l’80% delle risorse Leader.
…e l’innovazione
93 milioni sono destinati ad interventi di formazione e informazione; sostegno ad attività di consulenza alle imprese agricole; messa a punto di innovazioni di processo, di prodotto e organizzative.
Infine 24,8 milioni sono riservati alle attività di supporto per l’attuazione del programma, allo sviluppo di software e ad azioni di monitoraggio e valutazione.

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