Passante nord Bologna, "no" secco della Cia

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Nella foto: il presidente della Cia di Bologna,  Marco Bergami

GRANAROLO  - (Bologna) - Passante nord, la Cia di Bologna ribadisce un secco no all’opera . Lo fa nel corso di un incontro svolto a Granarolo con circa oltre 200 agricoltori a cui hanno partecipato anche alcuni sindaci degli 11 comuni interessati  dall’attraversamento della arteria viaria. La contrarietà all’opera trasportistica, ribadisce la Cia, riguarda tutte le proposte di tracciati, sottolineando che la priorità va data a tutte le opere viarie importanti ancora in corso di completamento, che sono tante”. Si parla di circa oltre 700 ettari di terreno agricolo che verrebbero espropriati e sottratti alla produzione agricola, sicuramente più di un centinaio di imprese coinvolte. Un’opera dal costo di oltre 1.280 milioni di euro che nel suo tracciato interessa abitazioni, aziende e strutture agricole .
“Il passante nord è un’opera inutile, costosa e non risolve i problemi della viabilità – dice Marco Bergami, presidente della Cia di Bologna -  ribadiamo quindi la nostra contrarietà alla realizzazione dell’opera. Chiediamo inoltre ai sindaci di supportare con tutti i mezzi questa campagna e che blocchi ogni proposta di passante”.
Nel corso dell’incontro è stato rilevato, inoltre, che una sentenza della Corte costituzionale ha abbassato notevolmente gli indennizzi per gli espropri, quindi oltre al danno la beffa. “E’ un’opera progettata dodici anni fa quando c’erano altre prospettive di sviluppo – prosegue Bergami –  e le motivazioni di questa nostra presa di posizione sono legate sia alla difesa del territorio che dell’economia locale.
Il tracciato infatti non risolverebbe i problemi di viabilità, avrebbe invece un impatto significativo sulla nostra agricoltura, andando a distruggere numerose aziende agricole altamente specializzate e compromettendo l’intera economia agricola provinciale. Per non considerare poi  - aggiunge - gli impatti ambientali negativi e un massiccio consumo di suolo in aree dal fragile equilibrio idrogeologico”.
La richiesta della Cia è quindi quella di abbandonare il progetto per investire finalmente sul miglioramento e potenziamento della viabilità secondaria, che conta diverse opere da anni in attesa di completamento.
“L’augurio - auspica  infine il presidente Bergami - è che i sindaci dei Comuni interessati da questa opera inutile riescano a fare squadra e risolvere una questione che sta a cuore a cittadini e agricoltori”.  
Hanno partecipato, tra gli altri, Stefano Sermenghi, sindaco di Castenaso,
Giulio Pierini (sindaco di Budrio) e Daniela Loconte (sindaco di Granarolo Emilia).

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