Bruxelles, fonti di informazione per la stampa specializzata
Il midday briefing per la stampa alla Commissione Europea
di Andrea Guolo
Bruxelles dispone di una macchina
estremamente complessa (e costosa), che giornalisticamente val la
pena di sfruttare. Si tratta, infatti, di una straordinaria fonte
di informazione e strumento di confronto tra le realtà dei
Paesi aderenti all'Unione Europea, con notizie facilmente reperibili
tramite web e social media, a partire dall'agricoltura. E quante di
queste notizie potrebbero diventare occasione per approfondimenti e
inchieste della stampa specializzata!
Ecco, in poche righe, l'impressione con
cui sono tornato da un viaggio organizzato da Dg Agri,
direzione generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale nella
Commissione Ue, che ha offerto a dodici giornalisti, uno per Paese,
l'opportunità di “toccare con mano” l'organizzazione della
comunicazione nei palazzi istituzionali. Ho avuto l'onore e il
compito di rappresentare la stampa italiana attraverso Arga/Unaga.
Con me erano presenti i colleghi della stampa specializzata
provenienti da Bulgaria, Danimarca, Germania, Grecia, Spagna,
Finlandia, Irlanda, Lettonia, Romania, Slovenia e Gran Bretagna.
L'intensissima “due giorni” si è
aperta il martedì 18 novembre con un full day tra Commissione,
Consiglio e Parlamento, partendo dall'intervento di Meisoon Nasralia
su uno dei temi del momento: la messa in rete di informazioni tra
attori del settore agricoltura per innovare la produzione e
l'organizzazione nel nome della sostenibilità. Il progetto
prende il nome di Eip-Agri ed ha portato alla nascita
di tredici Focus Group (l'elenco si trova sul sito
http://ec.europa.eu/eip/agriculture/en/content/focus-groups)
dove la logica è quella del confronto tra esperti di ciascun Paese
europeo. Lo scambio di vedute e opinioni tra i singoli casi sta alla
base della sinergia e dei risultati che si otterranno su questioni
che l'Europa giudica strategiche per il proprio futuro: riduzione
dell'uso di antibiotici negli allevamenti di suini, dei fertilizzanti
impiegati nei terreni, incremento del reddito derivante
dall'agricoltura e altro ancora. (Twitter: @EIPAGRI_SP)
L'incontro con Roger Waite,
giornalista e già portavoce del precedente commissario Damian
Ciolos, è stato utile per comprendere lo spirito con cui è
stata riformata la politica agricola comunitaria nell'ultimo
mandato: limitazioni di budget, superamento del sistema di direct
payment e identificazione dell'agricoltore come garante della tutela
ambientale sono alcuni tra gli obiettivi a cui punta questa grande
riforma, la terza nella storia dell'Unione dopo quelle del 1992 e del
2003, che ha visto un ruolo decisivo del “nostro” Paolo De Castro
in veste di presidente della Commissione Agricoltura Ue.
Giornalisti a lezione nelle aule di Dg Agri
Dopo il Midday Briefing, appuntamento
quotidiano per la stampa accreditata dedicato nell'occasione
all'emergenza Ebola, la visita si è spostata al Consiglio
d'Europa, dove svetta ancora per qualche settimana la bandiera
italiana, essendo quasi giunti al termine del nostro semestre di
presidenza. Xavier Pavard, addetto stampa per i settori
agricoltura e pesca, ha tenuto una vera e propria lezione sul ruolo
del Consiglio all'interno del cosiddetto “triangolo istituzionale”
e sulla scelta di Twitter come strumento prioritario di
comunicazione. Tra gli account da seguire segnaliamo quello
ufficiale della stampa (@EUCouncilPress) e quello dello stesso Pavard
(@xpavard)
La giornata si è conclusa al
Parlamento Europeo dove abbiamo incontrato il responsabile
comunicazione del settore primario, Jan Jakubov, visitando l'Aula, la
sala stampa e le zone riservate alle interviste televisive. Anche in
questo caso è Twitter lo strumento scelto per una comunicazione
rapida con media e altri soggetti interessati alle attività
parlamentari. La Twitter list delle commissioni è presente al link
https://twitter.com/EuroParlPress/lists/ep-press-committees
e quella specifica sull'agricoltura, gestita direttamente da Jakubov,
è https://twitter.com/EP_Agriculture
Il secondo giorno ha offerto ai
giornalisti europei la possibilità di scoprire una meravigliosa
regione rurale, la Vallonia, e due realtà all'avanguardia nella
zootecnia.
Awe, Association wallone de
l'elevage, dispone di un centro leader nell'inseminazione
delle razze Belgian Blue, una delle più importanti
razze bovine da carne, e della Holstein da latte. Il
ruolo di responsabile comunicazione e ricerca e sviluppo è stato
affidato all'italo/belga Carlo Bertozzi. Il centro, con tre sedi nel
territorio regionale, raccoglie il seme da capi di proprietà degli
allevatori associati e lo fornisce non soltanto per l'inseminazione
di capi allevati in Vallonia, ma anche a clienti esteri,
principalmente localizzati in Nord Europa (Francia, Germania e
Olanda) e con una dinamica crescente in Nord Africa, Asia e America
Latina (Brasile in testa). Per ulteriori informazioni consultare il
sito internet www.awenet.be
È invece focalizzata sul latte
l'attività dell'allevamento di Steven e Veerie Devos-Delbecque
(http://www.farmdevos.be), che
dispongono di 200 capi di razza Holstein e 150 ettari coltivati per
alimentare il bestiame. Nelle parole dei coniugi Devos abbiamo
avvertito l'orgoglio di una scelta di vita fatta nel 1999, con
successive acquisizioni di terreno e potenziamento costante
dell'attività, ma anche la preoccupazione per l'andamento economico
del settore, con un calo piuttosto consistente del prezzo del latte
(attualmente 30 centesimi/litro in Belgio) previsto a gennaio.
All'interno della fattoria è stato installato un impianto di
produzione biogas da parte della società belga Bioelectric,
specializzata in allevamenti di dimensioni medio/piccole (minimo 16
capi), con 71 impianti avviati nel solo Belgio, 4 in Polonia, alcuni
in Francia e ora un piede anche in Italia, grazie al recente avvio di
una partnership che ha dato vita a una filiale italiana (info:
http://www.biolectric.be/it/biogas/biogas)
L'allevamento di razza Holstein di Steven e Veerie Devos-Delbecque
Cosa ho imparato da questo viaggio? Che
chi si occupa di agricoltura, fosse anche a livello locale, nel mondo
del giornalismo e dell'informazione, dovrebbe tenere monitorate
alcune delle più importanti fonti europee. Web e social network ci
offrono opportunità sconosciute ai nostri colleghi dell'era
pre-digitale per accedere a dati, informazioni, realtà
internazionali. La sola scoperta e lettura di una rivista finanziata
dalla Commissione, Eu Rural Review, mi ha fornito diversi spunti per
proporre argomenti nuovi ai giornali con cui collaboro, e anche
questa è consultabile e scaricabile on line (www.endr.eu).
L'Europa, con tutti i suoi limiti politici e burocratici, è il
nostro continente ed è il reale decision maker nel settore
primario. Le informazioni nascono a Bruxelles. Siate connessi!
Un ringraziamento speciale al press
staff di Dg Agri: Ulrika Holmström,
Monika Sikorska, Cornelia Smet.
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