Agricoltura trainante per la montagna reggiana

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E’ ancora l’agricoltura il settore trainante la presenza imprenditoriale nella montagna reggiana. Nel settore primario, infatti, si colloca il 25% delle imprese operanti in Appennino, mentre al secondo posto, sempre per incidenza sul totale, si piazzano quelle edili con il 21%. Forte anche la presenza di attività economiche legate a servizi di alloggio e ristorazione, la cui incidenza risulta di due punti percentuali superiori alla media del territorio reggiano, attestandosi al 7,8%. Modesta, invece, la presenza di imprese gestite da stranieri: con il 6,8% sul totale, infatti, hanno un peso percentuale quasi dimezzato rispetto all’intero territorio provinciale.

Questi dati, che disegnano il profilo aggiornato dell’economia montana, emergono dalle analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia sulle caratteristiche delle imprese dei tredici comuni dell’Appennino reggiano.
Un territorio in cui, come si diceva, permane un fortissimo legame con l’agricoltura, mentre nell’industria manifatturiera (che pure proprio in montagna ha registrato un aumento del fatturato dell’1,6% nel primo semestre 2014, mentre la crescita dell’intero territorio provinciale si è fermata allo 0,1%) si registra la presenza del 10,5% delle imprese, connotate da una dimensione media pari a 6,3 addetti.

Nella montagna reggiana operano complessivamente 5.079 imprese (il 9% di quelle dell’intero territorio provinciale): quelle agricole sono 1.268 (con 177 ad esclusivo allevamento di bovini da latte, 471 che associano la coltivazione all’allevamento, 237 cerealicole e 138 foraggere), seguite da quelle delle costruzioni (1.065 unità), dal commercio (938 aziende, con un peso sul totale inferiore di circa 1,5 punti al dato provinciale) e dai pubblici esercizi (bar, ristoranti, pizzerie, servizi di alloggio in generale), che con 397 unità rappresentano una quota di oltre due punti percentuali superiore al totale della provincia di Reggio Emilia (5,6%).

Fra le attività manifatturiere, il metalmeccanico è il settore che, per consistenza e numero di addetti, ricopre il ruolo principale: 170 aziende che occupano quasi 1.200 persone fra titolari e dipendenti. Numerose anche le imprese di trasformazione alimentare (86 aziende con oltre 500 addetti), le industrie di lavorazione del legno (57 e più di 200 addetti) e della ceramica (53 con quasi 800 addetti).

Approfondendo le analisi sulle tipologie d’impresa, emerge che quelle femminili, cioè le imprese la cui percentuale di partecipazione femminile è superiore al 50%, nell’area montana sono 924 e rappresentano il 18,2% delle attività locali, con punte che superano il 20% nell’alto Appennino, come attestano i dati di comuni come Collagna, Villa Minozzo e Busana.

Le imprese giovanili – nelle quali la partecipazione di persone fino a 35 anni supera il 50% - ammontano a 453 unità e rappresentano una quota di mezzo punto percentuale inferiore rispetto alla provincia di Reggio Emilia nel suo complesso: 8,9% contro il 9,6%. Castelnovo ne’ Monti è il comune con il maggior numero di imprese giovanili (121 aziende), ma è Busana il comune con la maggior incidenza di giovani imprenditori.

Infine, le imprese nelle quali la partecipazione straniera risulta superiore al 50% sono 343 e rappresentano solo il 6,8% del totale contro il 13% del totale provinciale: Ligonchio è l’unico comune della provincia di Reggio Emilia a non avere imprese straniere insediate sul proprio territorio.

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