Sequestrate forme di Parmigiano dai Nas, plauso di Consorzio e di associazioni degli agricoltori

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Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano
AFLATOSSINE NEL LATTE
BENE I CONTROLLI A TUTELA
DEI PRODUTTORI E DEI CONSUMATORI:


Reggio Emilia, 19 giugno 2014  -  Essenziale ma ferma la presa di posizione del Consorzio del Parmigiano Reggiano a seguito delle notizie sul sequestro di forme avvenuto nel parmense ad opera del Nas. Il Consorzio parte innanzitutto da “un sentito ringraziamento ai ministri Beatrice Lorenzin e Maurizio Martina, alla Procura di Parma e ai carabinieri del Nas per l’azione repressiva portata a termine e per la solidarietà espressa nei confronti del nostro sistema produttivo”.
“Non conosciamo i presupposti dell’indagine, ma sottolineiamo l’importanza del tempestivo delle autorità pubbliche. Se verranno confermate le responsabilità di questa vicenda – prosegue il Consorzio – auspichiamo che gli interessati siano perseguiti con la massima severità”.
 “In questa azione - conclude l’Ente di tutela - il Consorzio farà fino in fondo la propria parte, rappresentando un sistema produttivo serio che subisce un’azione lesiva degli interessi di tutti i produttori”.

LATTE CONTAMINATO
COLDIRETTI E-R, BENE OPERAZIONE NAS CHE RASSICURA CONSUMATORI
 
L’attività di controllo sugli alimenti è una priorità in un Paese come l’Italia che ha conquistato il primato nella sicurezza alimentare, settore di punta nell’economia nazionale. E’ quanto afferma la Coldiretti Emilia Romagna nel commentare positivamente l’operazione dei Nas dei carabinieri che ha portato alla scoperta di forme di Parmigiano Reggiano fuorilegge perché contaminate da aflatossine. Ancora una volta – sottolinea Coldiretti – il sistema dei controlli in Italia si rivela al top dell’efficacia in Europa per tempestività e capillarità, in grado di individuare tutte le situazioni di potenziale rischio e in grado di intervenire chirurgicamente sui prodotti a rischio.
E’ un fatto grave – commenta Coldiretti regionale – che il prodotto contaminato sia stato utilizzato per produrre Parmigiano Reggiano. Tuttavia l’operazione dei Nas ha individuato prontamente le 2.400 forme a rischio: si tratta di una parte limitatissima dei 3 milioni di forme prodotte ogni anno (lo 0,07%  del totale) confermando l’efficacia dei controlli che nel nostro Paese mettono al sicuro produttori onesti e consumatori. 

Parmigiano e controlli e azione dei Nas, Cia Emilia Romagna:
“E’ una vicenda che inquieta,  ma che conferma l’efficienza dei sistemi di controllo sui prodotti alimentari e sulle ripetute truffe che mettono a repentaglio la salute dei consumatori, la reputazione dei produttori
onesti – la maggioranza – e l’immagine del made in Italy”



BOLOGNA – 20 giugno 2014 - “E’ una vicenda che inquieta,  ma che conferma l’efficienza dei sistemi di controllo sui prodotti alimentari e sulle ripetute truffe che mettono a repentaglio la salute dei consumatori, la reputazione dei produttori onesti – la maggioranza – e l’immagine del made in Italy”. È il commento di Antenore Cervi, vice presidente della Cia Emilia Romagna a seguito del sequestro di forme avvenuto nel parmense ad opera dei Nas.
“L’azione delle forze dell’ordine è stata esemplare e auspichiamo che se dovessero essere accertate e confermate responsabilità venga usata fermezza nei provvedimenti  giuridici. Purtroppo – incalza Cervi – l’anello più debole della filiera, ovvero i produttori, ne paga le spese maggiori, oltre ad innescare un clima di sfiducia da parte dei consumatori nei confronti di un mondo produttivo - e  di un formaggio – che gode di una elevata stima. Il Parmigiano-Reggiano però, grazie al proprio disciplinare che prevede una lunga stagionatura – conclude Cervi – è sottoposto a controlli tali, che permettono di rilevare le eventuali non conformità del prodotto prima che arrivi al consumatore finale”.

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