Domani a Piacenza convegno sul futuro del pomodoro alla luce della nuova Pac

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ANNUNCIO CONVEGNO SUL POMODORO, IL 30 MAGGIO, CON GLI ASSESSORI ALL'AGRICOLTURA DI EMILIA ROMAGNA E LOMBARDIA
INDUSTRIALI E AGRICOLTORI AL MINISTRO: RIAPRIRE LE TRATTATIVE SULL'AIUTO ACCOPPIATO

MILANO - «Chiediamo al ministro che il tema dell’aiuto accoppiato al pomodoro, aiuto negato dalla commissione Agricoltura della camera, venga riportato all’interno della Conferenza Stato Regioni, sua sede naturale, come previsto dalla riforma del Titolo V della Costituzione». E’ l’appello che il mondo del pomodoro – che vede uniti nella protesta agricoltori, industriali e sindacati - farà ai due assessori regionali all’Agricoltura di Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, e Lombardia, Gianni Fava, nel convegno che si terrà venerdì 30 maggio a Piacenza, alle 10.30, al Campus agroalimentare.“Il futuro del pomodoro alla luce della nuova Pac” è il titolo dell’incontro promosso dal Distretto del pomodoro da industria del Nord e da Pomorete, la prima filiera italiana del pomodoro, aderente a Confapindustria.
Per Dario Squeri, residente Pomorete, «il convegno cade in un momento cruciale per la scelta dell’accoppiato sul pomodoro. Chiediamo ai due assessori, che si sono già espressi a favore dell’aiuto al pomodoro, di fare pressione sul ministro Maurizio Martina affinché riporti il tema nella conferenza Stato Regioni». Gianni Brusatassi, presidente Asipo (Associazione produttori) afferma: «Non vorrei che il ministro venga ricordato come quello che ha fatto morire il pomodoro. Se chiuderanno le fabbriche non si seminerà pomodoro e perderanno così il lavoro operai e agricoltori».

Bologna - “Una proposta che non ci soddisfa pienamente, ma che abbiamo accettato per senso di responsabilità nazionale. Il tempo era scaduto e occorreva decidere”. Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni sull’accordo, raggiunto oggi a Roma tra Ministero delle politiche agricole e Regioni, per gli aiuti accoppiati della nuova Pac 2014-2020 e la definizione di agricoltore attivo.
Il compromesso prevede che il prelievo sui pagamenti diretti per finanziare  gli aiuti  accoppiati passi dal 10 all’11%, per complessivi 39 milioni di euro all’anno. Queste risorse verranno utilizzate per incrementare gli aiuti accoppiati già decisi  per olio d’oliva, zootecnia (in particolare di montagna) e ovi-caprini e per stanziare 10 milioni di euro (inizialmente non previsti) a sostegno della coltura della soia. “Purtroppo - sottolinea Rabboni – non si è  trovato l’accordo per incrementare anche il budget  degli aiuti accoppiati  per  il pomodoro da industria e la barbabietola, mentre nessun aiuto è previsto per la frutta trasformata”. “A parziale compensazione – conclude Rabboni – il Ministro ha annunciato che nella nuova Ocm ortofrutta verrà attivato per il comparto del pomodoro da industria, un settore strategico per  l’agroalimentare nazionale, un contributo per l’acquisto di piantine particolarmente resistenti  che potrà andare  da 100 a 300 euro a ettaro”.  

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