Ravenna e Modena coinvolti nel progetto di ricerca sull'Anas Crecca (Alzavola)

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Le conoscenze scientifiche sui pattern migratori delle differenti specie selvatiche hanno assunto un crescente ruolo nel determinare le modalità di gestione sia venatoria che conservazionistica. I progressi tecnologici, infatti, hanno oggi dato la possibilità di rappresentazione precisa sia dei tempi che delle vie migratorie delle differenti popolazioni, permettendo di esercitare una sempre maggior funzione nel determinare le modalità di gestione delle popolazioni stesse, soprattutto in tema di definizione dei relativi calendari venatori. Sotto tale aspetto, nel corso del 2013 si sono concretizzati rapporti fra il settore venatorio e il mondo universitario che hanno visto nascere un protocollo d’intesa tra il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, parte integrante del Centro Interuniversitario di Ricerca sulla Selvaggina e sui Miglioramenti Ambientali a fini Faunistici (CIRSeMAF), e l’Associazione Cacciatori Migratori Acquatici (ACMA), associazione settoriale della Federazione Italiana della Caccia con responsabilità riguardanti la selvaggina migratoria. Scopo dell’accordo, la realizzazione di un progetto di ricerca, mediante tracking satellitare, rivolto allo studio della fenologia e del comportamento migratorio di Anatidi di superficie svernanti nel territorio italiano per approfondire le conoscenze sulle strategie migratorie di alcune specie acquatiche, così da portare precisi elementi di conoscenza sui loro effettivi spostamenti e sulla loro relativa temporalità stagionale avvalendosi di un preciso know-how nel campo della telemetria ornitologica. La ricerca utilizza infatti una tecnologia telemetrica sia satellitare (sistema Argos) che basata sull'utilizzo del sistema GPS, in grado di registrare in automatico dati su posizione e spostamenti degli animali. Il progetto vede coinvolti, fra gli altri in Italia, gli Ambiti Territoriali Caccia Ravenna-2 e Modena-1, essendo questi caratterizzati da zone umide importanti sulle rotte migratorie e interessati di conseguenza al transito e alla presenza di diverse specie acquatiche svernanti. La specie target per la quale sono stati coinvolti i due Ambiti citati è l'Alzavola (Anas crecca). L'obiettivo del progetto è la determinazione della fenologia, delle rotte migratorie e delle aree di nidificazione di alcune popolazioni svernanti della specie target. Il progetto, attraverso cattura e marcatura degli animali con trasmettitori satellitari, si è svolta in diverse regioni italiane, in modo da poter disporre di un campione rappresentativo. Le regioni che hanno aderito al progetto, oltre all’Emilia-Romagna, sono state la Lombardia, la Toscana, il Veneto, la Basilicata e la Campania. La cattura dei soggetti è stata circoscritta al periodo compreso tra il 20 dicembre 2013 e il 10 gennaio 2014, tramite apposite trappole a nassa, effettuando l’inanellamento e i rilievi biometrici standard dei soggetti catturati prima di procedere all’applicazione della strumentazione. Sono state catturate complessivamente dodici Alzavole le quali, dopo l’applicazione del trasmettitore satellitare ad ognuna di esse, sono state rilasciate e da quel momento è iniziato il monitoraggio che proseguirà fino a quando lo strumento sarà in grado di funzionare. I trasmettitori satellitari (PTT, sistema Argos), secondo le procedure comunemente utilizzate sugli Anatidi, vengono applicati sul dorso degli Anatidi target tramite apposite imbracature. I trasmettitori hanno un peso inferiore al 4-5% di quello degli individui, come raccomandato nella letteratura scientifica specializzata. Tutte le procedure sono state effettuate da personale professionalmente preparato dell’Università di Pisa e autorizzato dalle autorità competenti secondo le leggi vigenti in materia. Gli esemplari catturati vengono trattenuti soltanto il tempo necessario per il completamento delle operazioni di cattura e marcatura e vengono rilasciati nello stesso sito di cattura. La durata complessiva del progetto Alzavola è stata fissata in 15 mesi, con possibilità di proroga alla scadenza. La gestione dei dati proseguirà per tutta la durata del funzionamento dei trasmettitori. Da sottolineare che si tratta del primo progetto a livello mondiale sull’Alzavola e uno dei pochi sugli anatidi in generale. Motivo, questo, di grossa soddisfazione per il mondo venatorio italiano che persegue l’obiettivo di avvalersi sempre più della ricerca scientifica per essere protagonista attivo nella gestione del patrimonio faunistico.

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