Domani a Bologna inizia il Sana. Il punto sull'economia del settore nell'osservatorio Federbio
L’Osservatorio di SANA 2013 sulla
vendita e il consumo di alimenti biologici nel nostro Paese, curato da Nomisma per BolognaFiere, ha realizzato un’indagine, condotta attingendo alle fonti
ufficiali disponibili, volta ad analizzare i dati del mercato del biologico
sotto diversi aspetti: superfici coltivate, operatori, consumi e consumatori. I
risultati completi dell’Osservatorio SANA verranno presentati al 25° Salone
Internazionale del Biologico e del Naturale (Bologna 7 – 10 settembre) sabato 7
settembre, alle ore 14, in Sala Melodia,
presso il Quartiere Fieristico di Bologna (Centro Servizi, 1° piano, Blocco B)
nell’ambito del convegno intitolato “Osservatorio SANA 2013: tutti i numeri del
bio made in Italy”. In questa sede i ricercatori di Nomisma illustreranno, in
particolare, i risultati di due approfondimenti condotti in collaborazione con
FederBio: un’indagine diretta sul canale della
distribuzione per comprendere caratteristiche degli assortimenti, opportunità e
previsioni di mercato, i requisiti indispensabili per proporre i propri
prodotti sugli scaffali dei punti vendita specializzati bio e della Grande
Distribuzione; una seconda indagine sul consumatore italiano per valutarne
l’interesse attuale e potenziale anche per prodotti naturali e biologici non
alimentari. Insieme ai ricercatori di Nomisma interverranno gli esperti del
SINAB (il Servizio di Informazione sul
Biologico, istituito presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e
Forestali), che presenteranno in anteprima la panoramica completa dei loro dati
sul biologico Made in Italy.
BIO IN CIFRE: LE SUPERFICI IN ITALIA
Come
anticipato dal Ministero delle Politiche Agricole il 5 luglio scorso,
portano tutti il segno più i dati complessivi relativi al biologico italiano. Dai
primi dati SINAB anticipati a luglio, risulta che le aree dedicate alle colture
secondo il metodo biologico nel 2012 hanno
raggiunto una superficie di 1.167.362, registrando
quindi un incremento del +6,4% rispetto al 2011. Le aree bio più significative risultano
destinate alle colture foraggere, che
arrivano a toccare una superficie complessiva di 255.003 ettari, seguite da
cereali (210.543 ettari), prati e pascoli (205.156 ettari), uliveti (164.488 ettari) e agrumi (25.340 ettari). Le
colture bio che hanno registrato un maggiore incremento in termini di superfici
coltivate sono quelle dell’olivo( +16%), quelle degli agrumi (+15%) e dei
cereali (+14%), mentre sono scese quelle destinate agli altri seminativi (-52%),
alle piante da radice (-36%) e alle colture industriali (-36%).
BIO
IN CIFRE: GLI OPERATORI BIO
In Italia (dati SINAB) la filiera del Bio comprende 49.709 operatori così
suddivisi: 40.146 agricoltori, 5.597 trasformatori, 3.669
agricoltori-trasformatori, 297 importatori. Rispetto al 2011 si registra un
incremento del +3%. Sicilia, Calabria e
Puglia sono le regioni pilota rispetto al numero di operatori impiegati e
registrano, rispettivamente, 7.918, 7.201 e 6.111 unità. In particolare, emerge che la
Puglia ha segnato nel 2012 un incremento del +20% degli operatori della filiera
del bio.
BIO
IN CIFRE: GLI OPERATORI RETAIL
Nel
nostro Paese sono aumentati anche i
negozi specializzati che vendono prodotti biologici: dalle 1.163 unità registrate nel 2010 si è
arrivati nel 2012 a 1.270 (dati BioBank).
Più in dettaglio, il Sud e le Isole e le
regioni del Nord-Ovest hanno registrato rispetto al 2010 un incremento del
+14%.
BIO
IN CIFRE: I CONSUMI
L’Unione Europea rappresenta il 41%
del mercato mondiale relativo al food bio. Le vendite maggiori si
registrano in Germania, con 6.590 milioni di Euro, seguita da Francia con 3.756
milioni di Euro. In Italia si attestano a 1.720 milioni di Euro annui con una
variazione percentuale positiva (2011-2009) del +15%.
Nel primo semestre 2013, mentre risultano
in diminuzione le vendite alimentari totali (quindi non solo bio), che si
attestano a - 4% per le piccole superfici e a - 0,8% per la GDO (Grande
Distribuzione Organizzata), al contrario volano i consumi domestici dei
prodotti bio confezionati, segnando una variazione positiva rispetto al 2012
del +8,8% (dati ISMEA/Gfk-Eurisko). Nel raffronto 2011-2012 per categoria
merceologica degli acquisti, la variazione percentuale appare invece in
crescita nel settore dell’ortofrutta fresca e trasformata (+8%), in quello lattiero caseario (+4,5%), in
quello dei biscotti, dolciumi e snack (+23%); una leggera flessione si
riscontra invece nell’acquisto di uova (-2%). Nel 2012, gli acquisti domestici
di prodotti alimentari biologici confezionati nel Nord Italia coprivano il 70,8% del totale, il 22,3% nel Centro
Italia (Sardegna compresa) e il 6,9% nel Sud Italia.
BIO IN CIFRE: IL CONSUMATORE
Il tasso di penetrazione dei
prodotti Bio food registra per l’Italia una percentuale del 54,5% (dato
riferito al 2013). Dall’indagine prodotta da Nomisma per l’Osservatorio di SANA
2012, risulta che il 32,4% dei consumatori
di biologico acquista ogni giorno o quasi prodotti bio, il 31,5% almeno
una volta alla settimana. La percezione di prodotto bio acquistata dipende
dall’intensità di consumo complessiva. Per il 71,2% dei consumatori bio
la sicurezza degli alimenti biologici rappresenta la motivazione trasversale
dell’acquisto, ma tra i frequent users
aumenta la quota (29%) di chi acquista i prodotti bio perché considerati
“buoni”.
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