Rinasce l’impianto idraulico di Mondine (Moglia)

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di Alessandro Maresca


A settembre inizierà la costruzione del nuovo impianto di sollevamento idraulico e irrigazione di Mondine di Moglia (Mn) gestito dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia centrale, dopo che quello storico era stato messo fuori uso dal terremoto del maggio dello scorso anno. La foto della “cattedrale irrigua” danneggiata di Mondine ha fatto il giro del mondo ed è diventata una delle immagini simbolo del sisma. 

Il danneggiamento dell’impianto aveva messo in crisi la sicurezza idraulica di un comprensorio agricolo di 100 mila ettari e la distribuzione dell’acqua irrigua, per altro in una delle estati più siccitose degli ultimi tempi. In meno di tre settimane, invece, l’impianto di Mondine aveva ricominciato a funzionare grazie a una sistemazione provvisoria realizzata con due pompe (ognuna delle quali da 2,5 m3/sec) provenienti dall’impianto di Boretto (Re) e due container per alloggiare le strutture accessorie. La spesa complessiva, al netto delle pompe, è stata di circa 250mila euro, in buona coperti da un contributo di Assofertilizzanti e Agrofarma (società di Federchimica).

«Inizialmente avevamo pensato di ripristinare l’impianto originario – ha detto il direttore generale del consorzio Domenico Turazza – ma costava meno costruirlo ex novo. Bisogna anche considerare che le pompe del vecchio impianto, anche se ancora efficienti, hanno comunque ormai 90 anni. L’impianto, infatti, costruito a partire dal 1922 è stato completato nel 1925. Si tratta, vorrei rimarcarlo, di un impianto che quando fu realizzato si collocava all’apice mondiale per questo tipo di tecnologie».

Ha un costo di 18 milioni, di cui 6 già finanziati, il nuovo impianto recentemente progettato. Questo prevede 12 pompe, per 5 delle quali sono già disponibili i fondi. «Inizialmente il nuovo e il vecchio impianto funzioneranno contemporaneamente – precisa Turazza – ma poi il vecchio impianto verrà gradualmente messo fuori uso. Al completamento del  nuovo impianto quello “storico” assumerà una funzione museale».

L’impianto che sorgerà accanto a quello storico, costruito in buona parte interrato e con nuove tecnologie che ne permetteranno una realizzazione compatta, sarà sicuramente più funzionale ma sicuramente non competerà con quello vecchio in quanto a maestosità. Sarà una ditta di Civago (Re) a effettuare i lavori che, come ci riferisce Turazza «potrebbero terminare per il Natale 2014».

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