Un libro racconta i colori dell’agricoltura e dell’ambiente della bassa ravennate
di Roberto Aguzzoni
"Un prodotto di grande
comunicazione", sono state le parole dell’Assessore regionale all’Agricoltura
Tiberio Rabboni per definire l’opera presentata nella serata del 29 aprile
scorso presso il Centro di Cultura Rurale ed Enogastronomica Casa Conti Guidi
di Bagnacavallo (RA).
L’assessore ha chiuso i lavori del convegno “I colori
dell’agricoltura e dell’ambiente nella bassa ravennate” con un chiaro
augurio-invito a promuovere i prodotti enogastronomici locali sia sul mercato
interno che a raggio internazionale. In sintesi, un progetto per sposare
agricoltura, ambiente e turismo con la forza della qualità, in particolare
considerando che l’offerta enogastronomica è, e deve essere ancor di più, parte
integrante dell’offerta turistica. Il convegno è stato organizzato dal Centro
Servizi Agricoltura di Bagnacavallo, il quale, insieme all’Ente di Gestione dei
Parchi e delle Biodiversità, al Parco del Delta del Po e alla Regione Emilia-Romagna,
aveva già da tempo messo in cantiere, attraverso il GAL, emanazione del Piano
di Sviluppo Rurale Regionale, la produzione di un prototipo editoriale che
portasse “fuori” le peculiarità enogastronomiche e ambientali del territorio
della bassa ravennate.
Il volume, con testi dell’agronomo bagnacavallese Flavio
Ricci, raccoglie un lavoro fotografico del noto fotografo naturalista ferrarese
Milko Marchetti (sette volte vincitore alla Coppa del Mondo di fotografia
naturalistica, con la Nazionale italiana di fotografia naturalistica) che lo ha
realizzato con l’acume e la sensibilità che lo contraddistinguono. L’opera
rappresenta un importante messaggio territoriale sulle potenzialità che il
territorio della bassa ravennate è in grado di esprimere e vuole sicuramente
esprimere. A tale proposito lo stesso Rabboni ha citato alcune parole appena
poche ore prima pronunciate dal neo Presidente del Consiglio, Enrico Letta,
quando nel corso della presentazione del nuovo Governo ha affermato che bisogna
trarre investimenti dalle potenzialità del paesaggio, dell’ambiente e del
settore enogastronomico. Presenti al convegno numerosi amministratori locali e
di aree comprese nel Parco del Delta del Po, imprenditori della cooperazione
agricola e delle altre branche cooperativistiche, concordi nel promuovere qualità
e salubrità degli alimenti, insieme alla valorizzazione delle conoscenze e
della cultura dell’agricoltura (spesso si dimentica che è l’agricoltura che dà
da mangiare a tutti!) per fare conoscere al pubblico quanto di eccellente il
territorio è in grado di offrire, non ultimo grazie anche all’eccellenza delle
stesse persone che sul territorio lavorano. Un’offerta che deve guardare ad un
mercato internazionale esigente, per costruire una proposta turistica che non
si limiti più al solo cliché del mare (ormai non più al primo posto della
richiesta, come accadeva alcune decine di anni fa) ma che apra le porte per
raggiungere quanto c’è (e c’è tanto!) dietro al mare, nell’entroterra. Il
territorio, nelle sue diverse espressioni imprenditoriali, ha finora fatto
molto, ma la forte e perdurante crisi che opprime il Paese impone di fare di
più e di giocare tutte le carte facendo sistema fra le realtà private e
pubbliche. La sala convegni di casa Conti Guidi era letteralmente gremita, a
dimostrazione di quanto il tema sia sentito.
I lavori sono stati aperti da
Raffaele Gordini, Presidente del Centro Servizi Agricoltura, e ha visto gli
interventi di Massimo Medri, Presidente Ente Gestione Parchi e Biodiversità del
Delta del Po, di Gianni Bessi, vice-Presidente della Provincia di Ravenna,
dell’agronomo Flavio Ricci, di Matteo Giacomoni, vice-Sindaco di Bagnacavallo,
di Alberto Rebucci, responsabile della Provincia di Ravenna per le Politiche
Comunitarie, di Libero Asioli, attuale Assessore comunale all’Urbanistica di
Ravenna ed ex Assessore provinciale all’Agricoltura e Turismo. A fine lavori, i
presenti hanno ricevuto in omaggio una copia del libro fotografico.
Nella foto: da sx, Raffaele
Gordini e l’assessore Rabboni durante i lavori
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