Gestione faunistica e agricoltura a convegno a Imola
di Roberto
Aguzzoni
La gestione
faunistico-venatoria e l’agricoltura cercano una nuova strada sinergica sul
territorio, mettendo in campo proposte per politiche attive per il controllo
della fauna e la prevenzione dei danni da fauna alle colture agricole. Con il
saluto del Sindaco di Imola, Daniele Manca, sabato 16 febbraio scorso si sono
incontrati nella città emiliana, per il convegno “Un nuovo punto di arrivo
degli Ambiti Territoriali Caccia”, la presidenza nazionale della Federcaccia, la
Provincia di Bologna e la Regione Emilia-Romagna. A rappresentare i suddetti
Enti, rispettivamente il Presidente di Federcaccia, Avv. Gianluca Dall’Olio, e
il vice-presidente Massimo Buconi, l’Assessore all’Agricoltura e Attività
Venatoria della provincia di Bologna, D.ssa Gabriella Montera, e l’Assessore
all’Agricoltura e Attività Venatoria della regione E/R, Dr. Tiberio Rabboni. L’obiettivo
centrale, ha sottolineato la D.ssa Montera, non deve oggi essere imperniato sul
risarcimento dei danni arrecati alle colture dalla fauna selvatica (oltre
2.000.000 di euro nel 2011 nella sola Emilia-Romagna; fonte Ermesagricoltura.it),
ma sulla prevenzione. Bisogna quindi rinsaldare il patto fra mondo agricolo e
mondo venatorio, entrambi rappresentati all’interno degli ATC (l‘ATC - Ambito
Territoriale di Caccia - è l’Ente preposto alla gestione delle attività faunistiche
sul territorio e all’organizzazione dell’esercizio venatorio, che opera in
convenzione con le Province; n.d.a.). Aspetti messi
in luce anche dalla presidenza delle Federcaccia, che ha inoltre lanciato una
serie di spunti di riflessione sul ruolo degli ATC e sul loro funzionamento,
trovando la condivisione dei rappresentanti delle diverse Associazioni e degli
Organismi ed Enti territoriali presenti in sala, fra i quali il rappresentante
della Coldiretti, Ghetti, della Cia, Peri, e del dottor Silvano Toso dell’Ist.
Superiore per le Ricerche Ambientali (Ispra). A chiudere i lavori è stato l’Assessore
regionale all’Agricoltura e Attività Venatoria, Tiberio Rabboni, ringraziando
la Federcaccia “per l’iniziativa di aver
dichiarato esplicitamente la necessità di una evoluzione degli Atc per
rispondere meglio ai mutamenti intervenuti dalla loro istituzione; assolvere
compiutamente al loro ruolo e aver messo in luce le criticità che rischiano la
delegittimazione di questo Istituto per verificarne dal basso, da chi lavora
sul territorio, l’efficienza e se è possibile dare loro un livello di
operatività minimo più corrispondente alle necessità”. L’Assessore Rabboni
non ha mancato di richiamare il futuro governo e la politica ad una più
opportuna attenzione alla tematica venatoria, per uscire da quelle che ha senza
remore definite latitanza e irresponsabilità che ne hanno caratterizzato l’operare
nell’ultima stagione. Rabboni ha quindi individuato tre punti basilari nell’ottica
di un rinnovato ruolo degli ATC a livello regionale, esportabile peraltro anche
a livello nazionale: una fase di confronto fra tutti i componenti (cacciatori,
agricoltori, ambientalisti, amministrazioni regionale e provinciali) per
individuare uno standard minimo di operatività ottimale; la definizione di un
coordinamento regionale e ove possibile anche provinciale, in modo da
permettere un confronto più frequente e produttivo; preparare, in prospettiva
di un riordino delle Province, una parallela revisione dei ruoli degli ATC,
affinché diventino sussidiari dei compiti delle Province stesse. Per realizzare
questo percorso l’Assessore si è detto pronto ad aprire un tavolo di confronto
regionale. (i dati regionali relativi alle “Politiche Faunistiche e Venatorie” sono rilevabili sul sito
www.ermesagricoltura.it)
Roberto
Aguzzoni
Nella foto: Il tavolo dei relatori, con a sn. in piedi
La D.ssa Montero, Ass. Agricoltura e Attività Venatoria della Provincia
Bologna, e a dx. seduto il Dr. Rabboni, Ass. regionale Agricoltura e Attività
Venatoria
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