Enologica raccoglie 3.300 euro per "La lanterna di Diogene", colpita dal sisma

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La comunità di Enologica si è stretta intorno alla Cooperativa sociale ‘La Lanterna di Diogene’ di Bomporto (Modena) duramente colpita dal terremoto, raccogliendo oltre 3.300 euro. È questo l’esito dell’asta svoltasi nella giornata dedicata agli operatori, che ha trasformato il Teatro dei Cuochi in un luogo di solidarietà presieduto da una madrina d’eccezione: la campionessa di tennis Lea Pericoli. In ‘palio’ la Pentola d’Oro della Linea Luxury firmata Baldassare Agnelli, in una iniziativa promossa dall’omonima rivista diretta dal giornalista Maurizio di Dio.

Ampia la partecipazione all’asta con continui rilanci da parte degli operatori, arrivata all’esito finale con la quotazione di 1.700 euro da parte di Francesco Carugati a nome di Confcommercio Faenza. A questa cifra si sono poi aggiunti, 1.000 euro donati da Giulio Francesco Bagnale per conto dell’AIAS (Associazione nazionale assistenza spastici), e altri 620 euro raccolti tra gli operatori (cantine e artigiani) di Enologica. Il tutto per la cifra finale di 3.320 euro, a cui si aggiunge la donazione della stessa Pentola d’oro alla Cooperativa di Bomporto.

Non poteva chiudersi nel miglior modo possibile la quattro giorni di Enologica, che ancora una volta si è confermata vetrina di punta dell’enogastronomia dell’Emilia Romagna. I numeri hanno visto confermate le 7.000 presenze totali dello scorso anno, con una lieve diminuzione del pubblico generico a livello locale compensata da una significativa crescita nella giornata dedicata agli operatori del settore Ho.Re.Ca (ristorazione). Un risultato di riguardo se messo in relazione all’attuale trend economico generale. Ma al di là dei numeri, è la qualità dell’offerta a fare di Enologica un punto di riferimento su scala regionale: giornalisti delle principali testate nazionali, radio e televisioni non solo regionali ma anche nazionali, la presenza di una delegazione di 15 giornalisti da tutto il mondo, dibattiti e confronti con i protagonisti dell’enogastronomia nazionale, cantine in rappresentanza di tutto il panorama regionale. Non è certo un caso che l’assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni abbia scelto proprio Enologica per lanciare il Manifesto ‘Mani di questa Terra’ proponendo un’alleanza tra cuochi e territorio dell’Emilia Romagna.

“Enologica è sempre di più uno straordinario racconto dell’Emilia-Romagna, una piattaforma di contenuti e una progettualità che può diventare strategica nella promozione della nostra regione in giro per il mondo - afferma Giorgio Melandri, curatore di Enologica - La presenza numerosa di giornalisti italiani importanti e dei giornalisti internazionali alza il livello relazionale della manifestazione che afferma il suo ruolo di una vetrina regionale dell’enogastronomia. Enologica è oramai un patrimonio di tutti e questo senso di comunità è il bene più prezioso che abbiamo costruito in questi anni di lavoro. Siamo una casa per tutte e nove le province della regione. Un pensiero va a Valter Dal Pane che è sempre stato al nostro fianco in questi anni con la sua generosità, il suo entusiasmo e la sua voglia di condividere l'amore per la sua terra. Questo spirito è una eredità bellissima che porteremo avanti.”

“In questi ultimi anni Enologica si è imposta come un momento di incontro, confronto e crescita per gli operatori wine and food – prosegue Francesco Carugati, Presidente di Faenza Fiere - Grande soddisfazione ed apprezzamento ci viene espresso dagli espositori del vino e dei prodotti tipici per la partecipazione all’evento di un pubblico sempre più interessato, acculturato e desideroso di essere informato sulle eccellenze presenti nei padiglioni fieristici di Faenza. Alla Regione Emilia Romagna, alla Provincia di Ravenna, al Comune di Faenza, alla Camera di Commercio di Ravenna, al Consorzio Vini di Romagna, all’Enoteca regionale, ai sistemi cooperativi rappresentati da Confcooperative e da Legacoop, e a tutti gli sponsor privati che ci sostengono vanno i nostri ringraziamenti, nella convinzione e speranza che Enologica possa diventare ancor di più un momento partecipato e condiviso da tutti”.

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