Un piedino da fata per la cipolla di Medicina
Predisposto dall’ENEA (che ne è coordinatore) e dalla Scuola
Superiore Sant’Anna di Pisa, mira a realizzare un nuovo strumento di
certificazione, un’etichetta ambientale a valenza nazionale, volontaria, messa
a punto dal Ministero dell’Ambiente.
Per arrivarci, occorrono dati su tutta la filiera dei
prodotti che ambiscono a fregiarsi della certificazione. Perciò si sta
lavorando per calcolare l’impronta carbonica di prodotti alimentari (formaggi,
gelati e dolci confezionati), pellami, infissi ed ortofrutta; per quest’ultima
si indaga la cipolla di Medicina.
Nel comparto ortofrutta, partner del progetto è APO-Conerpo,
la principale organizzazione europea di produttori di ortofrutta fresca in Europa,
con sede a Villanova di Castenaso (BO), da tempo impegnata sul fronte della sostenibilità.
La filiera virtuosa delle cipolla di Medicina è stata
illustrata nel corso di un incontro stampa nella sede di Apo-Conerpo, per
iniziativa di ARGA (Associazione dei giornalisti agricoli, agroalimentari ed
ambientali), nell’ambito dei progetti Wigwam per le Giornate europee del
patrimonio.
Al centro di tutto c’è la PEF, Product Enviromental
Footprint, lo strumento europeo per la misurazione della sostenibilità dei prodotti.
Misura diversi indicatori, dagli inquinanti al consumo di risorse necessarie
nella produzione, all’impatto ambientale non limitandosi alla sola fase
agricola, inclusi i trattamenti fitosanitari, ma anche la distribuzione e il
confezionamento.
Per la Cipolla di Medicina, se consideriamo la carbon footprint scopriamo che 1kg di cipolla produce
La PEF permette di capire i punti critici, le fasi su cui si
può migliorare e aiuta a identificare le possibili soluzioni. Non solo misurazione,
quindi, ma anche pianificazione delle azioni migliorative.
Attraverso gli studi di Life Cycle Assessment, APO-Conerpo
valuta l’impatto di buone pratiche agricole anche dal punto di vista della
riduzione delle emissioni; grazie a questi studi l’Organizzazione di Produttori
potrà comunicare ai consumatori il proprio impegno a ridurre l’impronta ambientale
per essere sempre più sostenibili, proprio a partire dalla Cipolla di Medicina,
oggetto dello studio.
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