Legalità, made in Italy e agromafie al centro di un convegno a Bagnacavallo, moderato da Roberto Zalambani

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All’evento bagnacavallese hanno partecipato numerosi rappresentanti degli Enti locali e del mondo cooperativo della Bassa Romagna. Al centro l’attrice Tiziana De Masi, che ha proposto alcune pillole dei suoi spettacoli con i quali sensibilizza il pubblico all’acquisto consapevole dei prodotti “buoni e giusti”.  

Al Centro Servizi Agricoltura di Bagnacavallo
LEGALITA’ E DIFESA DEL MADE IN ITALY

di Roberto Aguzzoni

Agro-furbi, agro-pirateria, agro-criminalità, sono i neologismi che con le infiltrazioni malavitose e le contraffazioni si sono a loro volta infiltrati nel mondo dell’agroalimentare e del made in Italy. Un fenomeno di preoccupante impatto sull’economia del settore, che il Centro Servizi Agricoltura di Bagnacavallo ha voluto stigmatizzare con un convegno nella serata del 23 settembre u.s. L’annuale momento di incontro e di comunicazione (“Convivio”), che il CSA bagnacavallese tiene prima di fine estate, si è infatti proposto in quest’edizione alla platea degli invitati con il titolo “Legalità e difesa del prodotto agroalimentare made in Italy”. Per fotografare il fenomeno, purtroppo entrato ormai da tempo anche in Emilia-Romagna, serve rilevare un dato importante, la tenuta e la vivacità (poco conosciuta dal pubblico) che il comparto agroalimentare italiano ha saputo esibire negli ultimi anni nonostante il ben noto stato di crisi generale. Una tenuta e una vivacità fondata sul rinnovamento e sulla capacità di rimettersi in discussione con i quali molti imprenditori, piccoli o grandi, hanno ridisegnato le mission aziendali. Di riflesso, un bacino economico attivo nel quale la malavita e i contraffattori di diversa provenienza tentano (a volte con successo) di inserirsi con attività lucrative. 

Il convegno, aperto da Raffaele Gordini, Presidente provinciale di Confcooperative, e coordinato da Roberto Zalambani, Segretario generale della stampa agroalimentare italiana, si è sviluppato intorno alle due testimonianze principali di Carlo Piccinini, Presidente di Federagri Emilia-Romagna, e di Vincenzo Linarello, Presidente del Gruppo Cooperativo Goel della Locride. Piccinini, portando l’attenzione sulla posizione del comparto agroalimentare italiano in Europa (il terzo, dopo Francia e Germania), andato crescendo (quindi in controtendenza) rispetto ad altri settori negli ultimi anni, ha denunciato i diversi tentativi di contraffazione sia all’interno del Paese che all’estero e ha rimarcato l’importanza dell’applicazione dei marchi di tutela. Ha evidenziato, non ultimo, come anche determinate scelte politiche possano, pur involontariamente, colpire il settore. Recentissimo esempio sono le sanzioni applicate alla Russia a seguito dei contrasti con l’Ucraina. Molto probabilmente le “contromisure” che la Russia, mercato importante per l’ortofrutta italiano, ha posto in opera nei confronti dell’Europa, si faranno sentire negativamente anche oltre la fine dei contrasti.

 Particolarmente coinvolgente la testimonianza di vita vissuta sul campo di Vincenzo Linarello nella sua Calabria. Il suo gruppo è nato verso metà degli ultimi anni ’90 e al pari di altri simili, con i quali sinergizza, opera sui terreni confiscati alle organizzazioni malavitose. Le quali organizzazioni attuano sul territorio strategie di precarietà voluta, per creare dipendenza e assoggettamento a fini politici e controllo del territorio a scopo speculativo. Una rete malavitosa che si allarga nei momenti di crisi, anche rilevando a prezzi bassissimi aziende in forte difficoltà economica, non solo localmente ma anche ben fuori dall’ambito regionale d’origine. Sul tema è intervenuto il Vice Prefetto Vicario di Ravenna, Dr. Carmine Froncillo, rilevando l’importanza di essere soggetti attivi per la legalità, sostenendola con precise linee di comportamento e con l’acquisto di prodotti ben identificati. Non ultimo, il Dr. Froncillo si è soffermato con precisione sul ritorno dei giovani, animati da passione e competenza, che l’agricoltura sta registrando, apporto vitale per il rifiorire del settore. L’aspetto etico del lavoro e dell’uomo, richiamandosi all’esperienza calabrese portata da Vincenzo Linarello, è stato infine il filo conduttore dell’intervento del Dr. Scipione De Leonardis della Questura di Ravenna. Presenti in  sala Sindaci, Assessori e Funzionari comunali e provinciali, che hanno sottolineato l’importanza della crescita culturale sulle eccellenze e sulle potenzialità che il territorio ravennate è in grado di esprimere e sulle opportunità che può offrire ai giovani, con un sguardo già oltre la tanto attesa Expo 2015 che dovrà essere la giusta vetrina, e spinta propulsiva, dell’agroalimentare italiano.  Il salto di iscrizioni agli istituti tecnici di agraria è un chiaro segnale della direzione professionale che molti giovani vorrebbero intraprendere. 

Vincenzo Linarello, Presidente del Gruppo Cooperativo Goel della Locride

A testimonianza che la legalità per l’agroalimentare made in Italy può avere tante vie di proposta e comunicazione, il convegno bagnacavallese si è chiuso con alcune pillole di uno spettacolo teatrale (“Mafie in pentola” e “Tutto quello che sto per dirvi è falso”) che l’attrice Tiziana Di Masi, in tutta Italia, sensibilizza dal palcoscenico il pubblico sull’acquisto consapevole, puntando a denunciare il mercato illegale della contraffazione. In chiusura dell’evento, il Centro Servizi Agricoltura ha consegnato a Tiziana Di Masi un riconoscimento di merito per la coraggiosa scelta di campo.

Didascalie


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