Crisi Ucraina, aiuti Ue per Grana Padano e Parmigiano Reggiano
Il
Parmigiano Reggiano e il Grana Padano potranno accedere alle misure
previste dalla Commissione Europea a seguito dell’embargo russo dei
prodotti agroalimentari. Lo comunica
Coldiretti Emilia Romagna in riferimento al regolamento Ue che prevede
la concessione di aiuti per l'ammasso privato di 155.000 tonnellate di
formaggi che dovranno avere un'età minima non inferiore ai 60 giorni,
con l'importo dell'aiuto fissato a 15,57 euro
per tonnellata, per le spese fisse di stoccaggio, e a 0,40 euro per
tonnellata al giorno, per le spese di magazzinaggio e di
immobilizzazione del capitale.
L’esportazione
di Parmigiano e Grana Padano vale circa 15 milioni di euro, una parte
consistente di tutto l’export lattiero caseario dell’Italia verso la
Russia pari a 45
milioni di euro.
Le
nuove misure di intervento si aggiungono – ricorda Coldiretti - ai 125
milioni complessivamente già stanziati dalla Commissione per tutta
l’Unione Europea a sostegno
dei prodotti ortofrutticoli (pomodori, carote, cavolo bianco, peperoni,
cavolfiori, cetrioli e cetriolini, funghi, mele, pere, piccoli frutti,
uva da tavola e kiwi) per i quali il valore dell’export italiano in
Russia è stato apri a 72 milioni di euro nel
2013. Non vanno peraltro dimenticato il supplemento di 30 milioni di
euro di fondi Ue (da cofinanziare) per programmi di promozione dei
prodotti agricoli stanziati a partire dal 2015, in aggiunta ai 60
milioni già previsti annualmente nel bilancio della PAC.
Anche
se molto dipenderà dalla tempestività e dalle modalità operative del
sostegno già ora si può dire che secondo la Coldiretti l’importo
stanziato non è sufficiente
a coprire le perdite ed anche che alcuni prodotti importanti per
l’Italia colpiti dal blocco restano esclusi come ad esempio i prosciutti
a denominazione di origine. Complessivamente si stima che solo per
l'Italia - precisa la Coldiretti - siano state bloccate
spedizioni di prodotti agroalimentari per un valore di circa 200
milioni di euro tra ortofrutta, carni, salumi, latticini e formaggi. Ma
ai danni diretti si sommano quelli indiretti dovuti alla perdita di
immagine e di mercato provocata dalla diffusione sul
mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare
con il Made in italy ma anche la possibilità - continua - la Coldiretti
- che vengano dirottati sul territorio nazionale i prodotti
agroalimentari di bassa qualità di altri paesi che non
trovano più uno sbocco nel Paese di Putin.
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