Al via a San Patrignano il congresso nazionale Assoenologi
Comunicato
stampa 31 maggio 2014
San
Patrignano ospita il 69° congresso nazionale di Assoenologi
La più
grande realtà di recupero antidroga, dove il vino è strumento di riscatto e
formazione lavorativa, ospita uno dei più importanti appuntamenti enologici del
panorama nazionale
Il sapere e la
cultura del vino protagonisti per tre giorni a San Patrignano. La comunità
infatti da domenica a martedì ospiterà il 69° congresso nazionale di
Assoenologi, in programma in comunità dal primo al 4 giugno. L’importante
kermesse dei produttori di vino torna in Romagna dopo diversi anni di assenza e
per l’occasione ha scelto la comunità, dove l’attività vinicola è uno degli
strumenti per il recupero, la crescita e la formazione professionale dei
ragazzi.
L’attività vinicola
ha caratterizzato San Patrignano sin dal 1978. Di anno in anno la produzione è
cresciuta e da un uso soltanto interno, dal ‘97 la comunità ha scelto di
commercializzare i suoi vini, a favore dell’autosostentamento della comunità,
attività fra le tante che permette alla realtà riminese di continuare ad essere
completamente gratuita per i suoi ospiti. La fortuna fu di trovare nell’enologo
Riccardo Cotarella un incredibile compagno di avventura. «Avevo accolto l’invito
a visitare la comunità più per cortesia che non perché credessi che su queste
colline argillose potesse nascere un buon vino – ricorda Riccardo - Invece non
appena conobbi i ragazzi della cantina accettai la sfida. Con loro ci capiamo
anche senza guardarci: potrebbero fare il vino meglio di tanti enologi
affermati e io potrei aiutarli per telefono, talmente siamo in sintonia».
I vigneti si estendono sulle colline di
Coriano e si affacciano sul litorale riminese, che dista cinque chilometri in
linea d’aria, oltre ad altri 5 ettari di vigna nella zona di Cecina in Toscana
su un terreno frutto di un lascito. Nell’arco dell’anno, sono i ragazzi del
settore “cantina” ad occuparsi della loro cura, dalla coltivazione, alle
lavorazioni meccaniche e a quelle vinicole, come la trasformazione dell’uva,
l’affinamento in legno, l’imbottigliamento e le operazioni di magazzino. Un
impegno che arriva a coinvolgere l’intera comunità nel mese della vendemmia,
quando tutti i ragazzi aiutano nella raccolta dei grappoli.
E’ così che il vino
in comunità si è trasformato in un importante strumento di riscatto. «Se prima
per molti nostri ragazzi era solo un mezzo per sballarsi, oggi per loro è
cultura – spiega Piero Prenna, responsabile commerciale della cantina - Hanno
la possibilità di pasteggiare con un bicchiere, un modo per educarli al piacere
della tavola, così come fondamentali sono i corsi da sommelier che molti di
loro frequentano durante l’anno, organizzati dall’Ais di Roma. Inoltre la
cantina per loro è sinonimo di formazione professionale dato che qui possono
imparare un lavoro che potrà tornargli utile quando si reinseriranno nella
società. Per di più per loro è grande la soddisfazione nel vedere che i frutti
del loro impegno sono molto apprezzati».
Le 11 etichette di San
Patrignano - Aulente Bianco e Rosso, Vie, Noi, Montepirolo, Avi, Ora, Start e Avenir, ‘Ino e Paratino -
infatti hanno ricevuto davvero tanti riconoscimenti, da quelli di The Wine
Advocate, al Gambero Rosso, Duemilavini, Guida Veronelli e Oscar del vino.
In una comunità in
cui la produzione vinicola è uno strumento fondamentale per i ragazzi in
percorso, si inserisce perfettamente il congresso nazionale di Assoenologi. «E’
per noi motivo di grande orgoglio ospitare un evento tanto prestigioso –
continua Piero Prenna – Per i nostri ragazzi sarà davvero interessante
assistere a confronti che saranno per loro occasione di crescita culturale e
professionale».
Ufficio
stampa San Patrignano
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