Piene dei fiumi e anomalie. Un report di Arpa Emilia Romagna sul gennaio forse più piovoso di sempre

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Tratto dal sito: www.arpa.emr.it
http://www.arpa.emr.it/dettaglio_notizia.asp?id=5210&idlivello=1504

La persistenza di flussi atlantici molto temperati sul Mediterraneo ha dato luogo ad un mese di gennaio tra i più piovosi di sempre nelle zone appenniniche, forse comparabile, anche se superiore, ai mesi di gennaio del 1951 e del 1977, eccezionalmente piovosi.
Sul crinale appenninico si sono superati i 1000 mm di pioggia nei 40 giorni tra il 20 dicembre e il 2 febbraio, ben 8 volte in più rispetto ai valori medi di questo periodo. Anche le zone di media montagna, pur avendo ricevuto quantitativi di pioggia minori, hanno comunque fatto registrare un eccesso di pioggia significativo, intorno a 3 volte in più il quantitativo climatologico. Si tratta di un dato molto rilevante per quanto riguarda il potenziale innesco di frane in questa fascia di territorio particolarmente vulnerabile.
Anche riferendosi ad altri periodi dell’anno climatologicamente più piovosi, come l’autunno, questo periodo di 40 giorni sembra essere stato uno dei più piovosi, con valori prossimi o superiori al precedente record registrato tra novembre e dicembre 2008, quando altre piene interessarono i fiumi regionali. Un ulteriore elemento da considerare sono le temperature, che si sono mantenute molto elevate a causa delle prevalenti correnti da sud-ovest, con uno scarto rispetto al clima di circa 3 gradi in più rispetto alla norma. Queste condizioni hanno determinato la prevalenza di pioggia anche in alta quota, con rapide fusione dello strato di neve accumulato al suolo, e un tipo di precipitazione con caratteristiche più simili alla stagione autunnale. Tra il 18 e il 19 gennaio, ad esempio, si sono verificati fenomeni temporaleschi, con intensità orarie molto elevate e quantitativi intorno ai 20 mm/h, valore tipico di un normale temporale estivo. In questo quadro di elevatissima piovosità e di fenomeni di intensità anomala per la stagione, il giorno 31 gennaio la nostra regione è stata interessata da una nuova perturbazione che, insistendo in particolare nel settore appenninico centro-occidentale, ha determinato nuove e significative piene sui fiumi Secchia, Panaro e Reno.
 A partire dal 26 dicembre 2013, si sono osservati sui fiumi della parte centrale della regione, ben 4 eventi di piena che hanno superato la soglia di allerta 2 (corrispondente alla fase di preallarme nel sistema di allertamento), raggiungendo talvolta in pianura livelli prossimi ai massimi storici. Inoltre tra un evento e l’altro i fiumi non si sono mai svuotati, ma anzi hanno subito ulteriori incrementi che, seppur poco significativi, hanno mantenuto un deflusso sostenuto.
Queste piene, che si sono succedute ogni 10 giorni, si sono propagate nei tratti vallivi dei corsi d’acqua raggiungendo livelli idrometrici molto elevati, sollecitando gli argini a più riprese. L’ultimo evento di piena del fiume Reno, sabato 31 gennaio, ha fatto registrare a Cento il massimo livello idrometrico di sempre, raggiungendo a Ponte vecchio, dove avviene la rilevazione, un valore di 9.37 metri, prossimo all’intradosso del ponte. Anche il ponte nuovo è stato quasi raggiunto dall’acqua nel passaggio del colmo di piena (vedi foto a sinistra, fonte: Protezione civile dell´Emilia-Romagna).
Anche in questo caso, come nella piena dei primi giorni di gennaio, è stato necessario effettuare la manovra di alleggerimento sul Cavo Napoleonico nei pressi di Sant´Agostino(Fe), per evitare una possibile tracimazione a valle nel successivo tratto arginato.

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