Km zero = addio al vino. Domani a Cotignola (Ra) un convegno tutto da seguire

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Andare oltre il km zero nel vino? Si può, anzi, per crescere, si deve. I numeri economici di Nomisma a riguardo parlano chiaro: il mercato interno è “stanco”, quello che cresce è l’export, a volte addirittura in doppia cifra. Tema d’attualità, quindi, al centro di un convegno nel Teatro Binario di Cotignola venerdì 4 ottobre alle 21,00, nell’ambito della Sagra del Vino Tipico romagnolo. Ne parlano insieme Denis Pantini Responsabile Agricoltura di Nomisma, Ruenza Santandrea Presidente del Gruppo Cevico, Giorgio Melandri giornalista e curatore di Enologica, moderati dal giornalista Andrea Grignaffini (nella foto). Al termine degustazione di vini del Gruppo Cevico che quest’anno festeggia i cinquant’anni. 
 
Il titolo della serata è eloquente: “Molto più lontano del km 0. Il mondo nel nostro futuro”. E il futuro volge decisamente lo sguardo oltre confine se si pensa che, sempre secondo i dati Nomisma, il consumo del vino in Italia dal 1997-2012 ha registrato un brusco arretramento -26,6%, a fronte di un incremento dei consumi in tripla cifra in Russia (+116,7%), doppi in Cina (+86,5%), Regno Unito (+53,8%) e Usa (+39,4%). Tutto questo accompagnato da un quadro globale che evidenzia un appeal sempre maggiore dei vini italiani sulle tavole del mondo, con quelli romagnoli nel ruolo di protagonisti: a fronte di una crescita dell’export totale di vino italiano che nei primi 6 mesi del 2013 ha toccato un +8,4%, quelli della nostra regione hanno messo a segno un +18%, la variazione più elevata tra le principali regioni vinicole (Piemonte +7,4%, Veneto +10,7%, Toscana +7%). Non solo. Il vino italiano conquista sempre più quote di mercato nelle aree in crescita come Stati Uniti (il vino italiano oggi rappresenta il 29,2% del mercato), Russia (25,2%), Giappone (13,2%), Brasile (11,9%) e Cina (6,1%). Insomma, un dinamismo che merita di essere affrontato e discusso, oltre l’orizzonte del…km zero.

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