Ortofrutta, accordo tra agricoltori e commercianti siglato al Macfrut
Chi
vuole frutta e verdura di migliore qualità e a prezzi più bassi deve
rivolgersi ai mercati tradizionali, quelli ambulanti e negozi sotto
casa. E’ quanto emerso al convegno ”L’ortofrutta della
Filiera agricola Italiana (Fai) alla prova dei mercati generali”
promosso da Coldiretti e Fedagro, l’associazione dei commercianti dei
mercati all’ingrosso nella giornata di apertura del Macfrut, la rassegna
ortofrutticola internazionale che ha preso il via
oggi a Cesena e che si concluderà venerdì 27 settembre.
Secondo
i dati illustrati al convegno dall’economista Gian Luca Bagnara, il
consumatore trova i prezzi più bassi per l’acquisto dell’ortofrutta
fresca presso i dettaglianti ambulanti, con un prezzo
medio di 1,52 euro al chilogrammo. A seguire, i prezzi più vantaggiosi
si trovano nei discount, con 1,59 euro/Kg, negli ipermercati con 1,72
euro/Kg, nelle piccole superfici con 1,81 euro/Kg e infine i
supermercati con 1,82 euro/Kg.
Sono
dati – rileva Coldiretti – che non trovano riscontro nel trend degli
ultimi dieci anni, che ha visto aumentare le vendite nei canali della
Grande distribuzione e diminuire quelli del mercato
tradizionale. Se nel 2003 l’ortofrutta fresca veniva venduta per il 59%
nei punti vendita tradizionali (ambulanti, negozi tradizionali, negozi
specializzati) e solo il 41% nella grande distribuzione, nel 2012 i 200
milioni di tonnellate di ortofrutta fresca
(valore circa 11 miliardi di euro), sono stati venduti per il 57% nella
Gdo e solo il 41% nei canali tradizionali.
“La
grande distribuzione – ha detto il direttore generale di Filiera
Agricola Italiana, Alfredo Gaetani – vende grandi quantità di prodotto
con caratteristiche standardizzate, per cui le produzioni
di qualità elevata trovano uno spazio sempre più limitato. La pesca più
grande, più dolce, profumata e matura trova più facilmente il suo
canale nei negozi tradizionali ed è questo prodotto che vogliamo
valorizzare”.
Filiera
agricola italiana Spa, il progetto di Coldiretti per portare sul
mercato un prodotto fresco di qualità, accorciando tutti i passaggi di
filiera dal campo al mercato, dopo l’accordo per
fornire grandi quantità di prodotti con alti standard qualitativi alla
grande distribuzione, allarga il suo raggio di azione per valorizzare
anche quantità di prodotto più limitate, ma di qualità di eccellenza,
provenienti da quella parte di piccole aziende
che non hanno una massa di produzione adeguata per rifornire le grandi
catene distributive.
Si
tratta di prodotti che passano da mercati ortofrutticoli all’ingrosso e
vengono valorizzate nei canali di vendita tradizionali. Per questo
Filiera Agricola Italiana Spa ha raggiunto un accordo
con Fedagro, l’associazione dei commercianti dei mercati all’ingrosso.
“E’
un accordo storico tra agricoltori e commercianti – ha detto il
vice-presidente nazionale di Coldiretti, Mauro Tonello – che accorcia la
filiera, tagliando i passaggi intermedi che appesantiscono
i costi, e consente di arrivare direttamente sui mercati all’ingrosso e
di valorizzare al meglio la qualità del prodotto”.
L’accordo
Filiera Agricola italiana-Fedagro – spiega Coldiretti – ha definito per
frutta e verdura dei produttori aderenti regole precise che
garantiscono trasparenza e correttezza in egual misura
tra gli attori interessati, per cui il prodotto non verrà più inviato
alla vendita in conto commissione, ma sarà regolato da un listino
settimanale, concordato tra Filiera Agricola Italiana e Fedagro che
consentirà al produttore di fornire la merce con prezzo
definito.
Il
listino sarà uguale per tutti i tredici mercati nazionali aderenti
(Bologna, Roma, Firenze, Genova, Milano, Torino, Brescia, Bergamo,
Treviso, Udine, Verona, Cagliari, Pescara) dove in uno stand
selezionato verrà esposto il marchio “Orto d’Italia” che
identifica la frutta dei produttori aderenti al progetto. Il marchio
sarà anche garanzia che per la frutta commercializzata siano rispettate
tutte le norme relative ai tempi di pagamento, alla
maggiore remunerazione per il produttore e ai giusti ricarichi per i
commercianti, nonché il rispetto delle norme della sicurezza alimentare.
“Negli
ultimi anni – sottolinea il presidente di Fedagro, Ottavio Guala –
l'entrata a regime dei nuovi centri agroalimentari all'ingrosso, con
strutture e modelli gestionali all'avanguardia, ha
consentito di rilanciarne l'operatività e ribadire il loro ruolo
strategico ed irrinunciabile, dimostrando che sono in grado di servire
tutti i tipi di aziende produttrici e tutte le forme di dettaglio. La
modernità di strutture e servizi e la pluridecennale
competenza degli operatori grossisti garantiscono una filiera corta ed
efficiente, nonché trasparenza ed equità dei prezzi: il risultato finale
è un'efficace tutela e promozione della produzione nazionale, non solo
in Italia ma anche nel mondo. L'obiettivo
che ci accomuna con i colleghi produttori è quello di riportare i
consumatori a cogliere, esigere ed apprezzare il meglio dei colori e dei
sapori della nostra ortofrutta: si tratta di rinvigorire con mezzi e
metodiche moderne una collaborazione organica che
da sempre ha portato solo vantaggi sia alle aziende che ai
consumatori”.
Ma
Filiera Agricola Italiana Spa e Fedagro hanno anche un obiettivo più
ambizioso che è quello di cambiare le regole dei mercati generali
scritte 50 anni fa quando l’Italia dell’ortofrutta fresca
era tutt’altra cosa, in termini di velocità dei trasporti, di
logistica, di dimensioni. Oggi i mercati – ricorda Coldiretti – possono
lavorare prodotto appena raccolto, più maturo, più saporito e tornare ad
essere il cuore del mercato con prodotti di eccellenza.
Per questo non basta il lavoro di notte, ma occorre attivare la
distribuzione anche di giorno, come avviene in alcuni mercati esteri, in
modo che la frutta raccolta stamattina arrivi al consumatore oggi
stesso.
Occorre
– precisa Coldiretti – un nuovo modello di mercato all’ingrosso, che
deve assumere la funzione di un Food Hub moderno, in cui le merci
vengono scaricate dai mezzi pesanti, suddivise in
unità di carico miste e distribuite nell’area metropolitana con mezzi
leggeri, in grado di sostituire la pletora di mezzi che oggi si
alternano per rifornire di più prodotti la stessa città. Meno traffico
quindi, ma con negozi che rivitalizzano i centri cittadini
a partire dal commercio di ortofrutta fresca, al top della qualità, in
grado di attrarre il consumatore alla ricerca di prodotto di stagione
appena raccolto.
“E’
un accordo positivo sia perché rilancia i mercati generali come
piattaforme della qualità, sia perché promuove un rapporto più diretto
tra produttori e consumatori, accorciando la filiera
e valorizzando le produzioni del territorio.” Così l’assessore
all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Tiberio Rabboni ha
commentato l’iniziativa promossa da Coldiretti e Fedagro. Rabboni
sottolinea positivamente “anche la previsione di un listino unico
settimanale comune ai diversi mercati che partecipano all’intesa,
perché permetterà di avere un utile valore di riferimento a livello
nazionale, garantendo un’adeguata remunerazione alla parte agricola, ma
anche un prezzo equo per l’acquirente finale”.
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