2012, l'agricoltura reggiana ha chiuso in flessione
Il valore aggiunto prodotto dall’agricoltura reggiana nel
corso del 2012 è risultato pari a 361milioni di euro con una riduzione del 2,5%
rispetto al 2011.
Lo rileva l’annuale studio che la Camera di Commercio
realizza con il supporto tecnico del CRPA.
Il negativo risultato è da attribuire in particolare
all’effetto combinato del calo delle quotazioni del Parmigiano Reggiano, da un
lato, e dal contemporaneo aumento dei relativi costi di produzione dall’altro, unitamente
ai maggiori costi di manutenzione delle aziende agricole derivanti dai danni provocati dal terremoto, (escluse
le ricostruzioni).
La produzione di latte è aumentata del 3,5% ma il prezzo, per
effetto della maggior produzione di Parmigiano reggiano è calato del 9%.
Si riduce, invece, la
produzione di carne suina con quotazioni in aumento. La redditività delle aziende
suine è comunque penalizzata dall'incrementi dei prezzi dei cereali e della
soia che incidono notevolmente sui costi dei mangimi.
Sul fronte delle produzioni vegetali, ad eccezione del
frumento e della vite, si osserva un calo delle quantità prodotte in
concomitanza con la riduzione delle superfici investite e delle minori rese
unitarie a causa della siccità. Le quotazioni registrano però significativi
aumenti tant’è che il valore delle produzioni vegetali, a fronte di un calo del
3% della produzione, cresce del 6,7%. Da segnalare al riguardo la ripresa delle
quotazioni delle uve dopo anni di stagnazione.
I risultati negativi dell’annata agraria 2012, dopo i
positivi registrati nel 2011, mettono in luce che il miglioramento del valore
aggiunto si ottiene mantenendo in equilibrio l’offerta con la domanda
soprattutto per quanto riguarda la produzione del latte che trasformata in
parmigiano reggiano, se non venduto, va ad aumentare le giacenze di magazzini
con conseguenti cali delle quotazioni.
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