Internet ci ha cambiato la vita
Un
grande sostegno alla nostra esistenza che può trasformarsi in un
ingranaggio capace di stritolarci…
di
Alessandro Maresca
«Internet
(contrazione
della locuzione inglese “interconnected
networks”,
ovvero "reti interconnesse") è una “rete
mondiale” di “reti
di computer”
ad accesso pubblico, attualmente rappresentante il principale mezzo
di comunicazione di massa,
che offre all'utente una vasta serie di contenuti potenzialmente
informativi
e servizi…».
Questo è l’inizio della definizione che Wikipedia (enciclopedia
libera e gratuita, uno dei portali web più frequentati) fornisce
per la voce “internet”.
Quello
che invece Wikipedia non dice è che Internet è un mezzo
potentissimo, che ci sta cambiato la vita. E nel giro di pochi anni,
con la crescita e l’affermazione sociale dei nativi
digitali, i ragazzi nati negli anni ’90 che
considerano la tecnologia un elemento naturale da cui non si può
prescindere, si impossesserà completamente della nostra esistenza.
Già adesso però, ci accorgiamo di come, in funzione di internet,
il nostro approccio sociale si sia radicalmente modificato rispetto a
10 o anche a soli 5 anni fa. Ed è un crescendo continuo…
Oggi
per mezzo di internet è possibile fare tutto, o quasi, rimanendo a
casa seduti davanti a un computer. Si può infatti ordinare la spesa
ma anche un pranzo già pronto, si possono pagare bollette e spostare
somme di danaro, acquistare merci e servizi di tutti i tipi. È
possibile vedere televisioni ascoltare e radio da tutto il mondo
anche senza la parabola satellitare, collegarsi a uno stuolo di
webcam e, giusto per non farsi i fatti propri, guardare in diretta
streaming cosa succede
in strade, piazze, stazioni, aeroporti, centri commerciali,… di
tutto il mondo.
In
internet, poi, è possibile rintracciare notizie di tutti i tipi,
talora anche riservate. È sempre più difficile però riconoscere
le informazioni autentiche da bufale
inventale da buontemponi o, peggio, da biechi manipolatori
dell’informazione. Dalla grande rete è poi possibile scaricare
(ossia prelevare) gratuitamente (in barba alla legge copyright) o a
pagamento, film, musica, e-book
e altri documenti.
Internet,
con tutte le possibilità che offre, ha la caratteristica di far
sentire “onnipotenti” i suoi utenti. Proprio così; infatti molti
giovani (ma non solo giovani) si trincerano dietro un computer e una
connessione a internet, talora adottando un’identità
virtuale magari diversa da quella reale, per
trovare nella grande rete quell’affermazione che nella vita reale
non viene raggiunta, spesso più per pigrizia e mancanza di valori,
che per un’effettiva carenza di opportunità.
A
un primo acchito internet sembrerebbe avvicinare le persone creando
una grande rete di comunicazione. E sulla carta è così. Ma se da
una parte la comunicazione virtuale velocizza e amplifica
l’acquisizione d’informazioni, dall’altra rischia di
spersonalizzare completamente i rapporti umani mettendo in difficoltà
le persone più deboli e gli anziani
Per
quanto mi riguarda, ad esempio, da quando utilizzo l’home
banking, che mi permette di fare da casa la
quasi totalità delle operazioni bancarie, sono praticamente cessati
i rapporti con gli impiegati della banca (non ricordo più le loro
facce…), che fino ad ora erano importanti punti di riferimento per
la gestione del mio piccolo patrimonio. E giusto oggi un mio collega
mi ha detto di aver ricevuto una comunicazione della sua banca per
avvertirlo di una progressiva chiusura degli sportelli al pubblico,
introducendo una completa automazione delle operazioni, con buona
pace delle persone anziane che dovranno far riferimento a figli e
nipoti per non rimanere tagliati fuori. (Segnaliamo anche che da
quest’anno l’Inps ha obbligato i pensionati di andare a pescarsi
in internet i Cud per la denuncia dei redditi…).
Attenzione,
però, non si può dire che internet sia buono o cattivo. Internet è
un mezzo, potentissimo, e tutto dipende dall’uso che se ne fa. Si
pensi a chi è immobilizzato per problemi fisici in un letto o una
poltrona. Internet lo può mettere in contatto con il mondo
alleviando la sua solitudine, permettendogli di comunicare e di
acquisire informazioni a cui altrimenti non avrebbe accesso. Ma senza
arrivare a questi estremi si pensi alla possibilità per la comunità
scientifica di mettere in condivisione in tempo reale informazioni
che possono aiutare a migliorare progressivamente le condizioni
dell’umanità.
Purtroppo,
però, quelli che fanno più notizia sono gli aspetti negativi. Sono
abbastanza frequenti le segnalazioni di community di pedofili che
utilizzano internet per scambiarsi foto e materiale pedopornografico
o di maniaci che, mimetizzati nel caos della rete, puntano ad
adescare giovanissimi o persone “semplici”, incapaci di
difendersi, che come pesciolini rimangono prigionieri della grande
rete.
La
grande forza ma anche il grande limite di internet è proprio la
completa libertà di accesso che ne fanno allo stesso tempo un mezzo
democratico ma anche anarchico. I controlli sono scarsi e la polizia
informatica si mette al lavoro per lo più solo in caso di specifiche
denunce o per svolgere indagini per crimini che si sono consumati
sulla rete.
Quando,
a metà degli anni 90, ho creato il mio primo accesso a internet su
“Italia on line” (Iol, poi acquisita da Infostrada prendendo il
nome di Libero) ho pagato una quota di abbonamento. Inoltre ho dovuto
spedire fax ho mandato la copia della mia carta di identità e tutti
i miei dati. Oggi chiunque può accedere a internet gratuitamente
(l’unica spesa è quella sostenuta per il collegamento telefonico,
in genere a forfait) registrandosi on line magari con false
generalità.
Ma
ormai chi potrebbe immaginare un futuro senza internet? Anche chi non
è un utilizzare abituale della grande rete ne fruisce comunque dei
vantaggi. Il flusso di informazioni che scorre in internet, tanto per
fare un esempio, che poi si re-incanala nei media tradizionali
(radio, televisione, giornali,…), si trasforma in un vantaggio di
conoscenze per tutti.
Dunque
ben venga internet e la sua capillare diffusione purché si riesca ad
acquisire una coscienza critica che ci permetta di farne un uso
appropriato. Ma soprattutto cerchiamo di utilizzare i programmi di
chat e videotelefono per parlare con chi per motivi di lavoro,
studio, o vacanza si trova lontano da noi. E riacquistiamo il piacere
d’incontrarci di persona con gli amici più vicini, con i quali,
magari, condividere una un bottiglia di buon vino!
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