L'export traina il settore agroalimentare, intervista a Elda Ghiretti (brand manager Cibus)

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di Francesca Caggiati


L’export di prodotti agroalimentari italiani all’estero negli ultimi anni ha continuato a mantenere un ruolo di primaria importanza con picchi di crescita a due cifre in molti Paesi. Un’opportunità da cogliere che permette, attraverso iniziative di gruppo, anche alle piccole e medie imprese di essere presenti in mercati geograficamente lontani, ma non meno rilevanti come: Russia, Stati Uniti, Cina, Brasile e Thailandia. Con Elda Ghiretti, Brand Manager di Cibus, esaminiamo le più importanti iniziative dedicate al settore food che si svolgeranno nell’arco del 2013, partendo da uno sguardo d’insieme sul settore dell’agrindustria

Le fiere del comparto agroalimentare hanno, e quanto, risentito della crisi economica?
Certamente la flessione dei consumi familiari, anche nella spesa alimentare, pesa sull’intero comparto agroalimentare, e quindi anche sulle fiere di settore. Tuttavia, l’export del food made in Italy sta crescendo molto e questo in parte bilancia la stagnazione del mercato nazionale. Questo spiega il successo dell’edizione 2012 di Cibus che è stata totalmente orientata verso l’export, favorendo l’incoming dei maggiori buyers dall’Asia, dall’Europa e dalle Americhe, e tutto ciò ci fà ben sperare per l’edizione 2014. In mezzo, quindi nel maggio 2013, terremo a Parma un convegno internazionale su alimentazione, modelli di nutrizione e globalizzazione dei gusti alimentari, il Cibus Global Forum. 

L’export per le imprese agroalimentari italiane, anche per quelle di piccole dimensioni e artigianali, è diventato ormai un “must”. Quali sono nello specifico i servizi che Cibus mette a disposizione delle aziende del settore agroalimentare per affiancarle nei loro business all’estero?
Naturalmente Fiere di Parma collabora strettamente con l’Agenzia ICE, il vecchio Istituto per il commercio estero, ora rinnovato e rilanciato, che rimane l’insostituibile ente a disposizione delle aziende che puntano sull’export, e con Federalimentare, l’associazione delle industrie alimentari. Uno dei segreti del successo di un’azienda che voglia penetrare nei mercati esteri sta non solo nella conoscenza dei dati di mercato dei Paesi d’interesse, non solo nella conoscenza delle loro leggi, regole doganali e via dicendo, ma nel comprenderne la cultura sociale, i gusti, le abitudine e la loro evoluzione, favorita dalla globalizzazione. Dunque Cibus porta i buyers esteri a Parma e viceversa, cioè porta le aziende dai buyers esteri nel tentativo di aiutare la conoscenza reciproca, e quindi il business. Quindi partecipiamo a fiere straniere, organizziamo seminari sui Paesi Focus, favoriamo l’arrivo di buyers stranieri in Italia, li portiamo a visitare le aziende alimentari e via dicendo. Questo è il nostro contributo

Elda Ghiretti

Nel corso degli anni sono nate diverse collaborazioni e partnership tra Cibus/Fiere di Parma e altre manifestazioni di settore ed enti fieristici italiani ed esteri. Queste collaborazioni quali esiti hanno portato?
Abbiamo avuto diverse collaborazioni e partnership, con Vinitaly per esempio, ma la più importante per peso strategico è la collaborazione con Fiere di Colonia, in particolare con Anuga, che è la prima fiera alimentare d’Europa e del mondo. Insieme ad Anuga porteremo le aziende alimentari di Cibus alla conquista dei mercati internazionali, a partire da quelli del sud est asiatico, cominciando con l’organizzazione di una collettiva co-branded Anuga-Cibus alla fiera alimentare Thaifex di Bangkok in primavera.

L'intervista di Francesca Caggiati sarà pubblicata integralmente sul prossimo numero di Omnis Magazine (info: www.omnismagazine.com)

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