Valle del Rubicone, un nuovo casello sulla A14 come occasione di rilancio del territorio
di Roy Berardi
Chi transita per l’Autostrada A 14
tra Cesena e Rimini Nord, può già vedere il nuovo casello di uscita
autostradale, di prossima inaugurazione. I cartelli segnaletici già
indicano la futura uscita in questa parte di territorio romagnolo.
Nel tabellone verde che solitamente indica la città di uscita, vi è
scritto: Valle del Rubicone
La scelta delle Società Autostrade,
evidentemente concordata con gli amministratori provinciali e dei
Comuni del bacino, è di significativa importanza. Direi quasi
rivoluzionaria, se misurata all’interesse turistico / culturale
delle nostre località. Innanzitutto per la prima volta non viene
privilegiata la evidenziazione di una destinazione
comunale, bensì la
destinazione di
distretto; e
questo è molto positivo
perché asseconda la
tendenza ad una promozione turistica moderna, attraverso brand meno
asfittici del perimetro di un Comune…
Ma è il merito
della scelta del nome, che nel periodo medio-lungo potrà giovare
grandemente ad una strategia turistica territoriale romagnola
realmente integrata, tesa a valorizzare lo straordinario entroterra,
straricco di motivazioni storiche, artistiche ed enogastronomiche
Centinaia di
migliaia di automobilisti (nel giro di alcuni anni, milioni..!),
vedranno e rivedranno nella indicazione di uscita per la Valle del
Rubicone, questo toponimo, “Rubicone”. Forse molti collegheranno
per la prima volta la parola a questi luoghi romagnoli…l’opportunità
che è data a tutto il bacino della Romagna meridionale, è grande e
clamorosa! Il “Rubicone” è un “nostro” peculiare,
potenziale tesoro che non abbiamo mai seriamente valorizzato!
Nei libri di
testo di tutte le scuole del mondo,
riferendosi alla decisione di Cesare di ribellarsi al Senato romano e
marciare su Roma, è presente il toponimo “Rubicone”.
Non solo:
l’espressione “varcare
il Rubicone” è da
secoli – in tutto il mondo – il “topos”
del processo psicologico/comportamentale che porta dalla meditabonda
incertezza sul da farsi, alla risolutezza della decisione presa ed
irrevocabile… (scrisse Tito Livio di quel gennaio del 49 a.C:
“…alla testa di
cinquemila uomini e trecento cavalli , Cesare varcò il Rubicone e
mosse contro l’universo..”)
Le autorità
provinciali (della Provincia Romagna?..) ed i Comuni compresi tra
Cesena e Rimini (tra cui naturalmente Savignano
è il primus inter pares..), hanno un preciso lavoro
turistico-culturale, finalmente concreto, coordinato, sinergico : il
“Racconto”
delle gesta di Giulio
Cesare in Romagna, che
deve essere esaltato ed amplificato dagli eccezionali “Rimandi
“ presenti sul territorio. Quelli cioè, della dominazione romana
in Romagna (“Terra
di Roma”!),
ovvero vestigia, monumenti e musei, di cui principali in Rimini,
Savignano, Sarsina, Forlimpopoli;…nonchè
la Centuriazione
romana della
campagna romagnola,
il geniale appoderamento del territorio, ancora oggi visibile tra
Cesena, Cervia e
Cesenatico
Tra
l’altro, in Romagna e fuori, c’è chi batte le ragioni dell’
Urgon di Calisese,
dove sussistono indizi che lo individuano come il rio dello storico
confine tra la Gallia e Roma… : una incertezza storica e culturale,
che da vita, tra le località di Savignano e di Calisese, ad una
simpatica e frizzante concorrenza: che per i turisti rappresenterebbe
una curiosità da approfondire, nella logica di visitare l’intera
“Terra di
Roma”
attraverso tour di scoperta diffusi sui territori…
0 commenti