Primo giorno al Macfrut. Il Ministro Catania lancia un segnale positivo per il settore
Il taglio del nastro a cura dell'assessore regionale Rabboni
Nota di Adalberto Erani
Inaugurazione di
Macfrut all’insegna delle regioni, con autorità locali assieme agli assessori
all’Agricoltura di Toscana e Sicilia, oltre al “padrone di casa”, Tiberio
Rabboni. dell’Emilia Romagna. Altra importante presenza, quella del ministro
Mario Catania, che ha concluso il Convegno della Coldiretti e ha incontrato la
stampa e sarà anche domani (giovedì 27) a Macfrut.
Per il ministro
delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali l’ortofrutticoltura italiana
presenta quattro criticità, fra cui , all’interno delle problematiche di
filiera c’è tutta la questione dell’articolo 62.
E l’articolo 62 è
stato protagonista di due incontri nella prima giornata di Macfrut.
La Regione Emilia
ha organizzato un Convegno sui rapporti di fornitura nella filiera: prezzi
troppo bassi per i produttori e strapotere della grande distribuzione, un
argomento che da tempo è al centro di Macfrut. Rispetto agli anni scorsi però qualcosa è cambiato. Merito –è stato
sottolineato- del Ministro alle Politiche agricole Mario Catania che, a inizio
anno, ha inserito all’interno del decreto legislativo sulle liberalizzazioni un
articolo (appunto, il 62) sulla disciplina delle relazioni commerciali in
materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari. Articolo che
prevede, tra l’altro, l’obbligo dei contratti scritti e il divieto di imporre
condizioni gravose o retroattive. Ora, vinte le resistenze e le minacce della
Gdo, manca solo un regolamento attuativo, che è al vaglio del Consiglio di
Stato.
“L’Italia non dev’essere lasciata sola in questo percorso –ha commentato
l’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna Tiberio Rabboni –
altrimenti i grandi gruppi internazionali, frenati da queste normative,
potrebbero decidere di rivolgersi altrove”.
In Europa l’interesse per le nuove norme italiane è comunque alto. Lo ha
testimoniato il ricercatore Roberto Della Casa (“Inglesi e Statunitensi
guardano con interesse al nostro articolo 62”) e Carlo Sacchetto, capo della
segreteria tecnica del ministro: “Il percorso europeo per dei rapporti di
fornitura equi è, ad oggi, impantanato. Proprio per questo la nostra normativa
potrebbe essere la base di partenza per un’iniziativa comunitaria”.
Anche al convegno “Art. 62 – transazioni commerciali della
filiera agroalimentare” (promosso da ConsulenzaAgricola.it s.r.l.) si è parlato
delle nuove regole per la vendita di prodotti agricoli e alimentari. Dal prossimo 24 ottobre le cessioni di
prodotti agricoli e alimentari la cui consegna avviene nel territorio dello
Stato Italiano varieranno sotto due aspetti fondamentali: il contratto di
vendita dovrà essere stipulato in forma scritta, a pena di nullità; e vigerà
l’obbligo di rispettare specifici termini di pagamento. Modifiche, queste, che
risultano favorevoli al settore agricolo, che potrà riscuotere i pagamenti
delle cessioni di prodotti agricoli entro termini ragionevoli, ma il settore
agricolo e zootecnico deve anche considerare che a sua volta è acquirente di
prodotti agricoli (mangimi, foraggi, etc.) che dovrà pagare entro i termini di
30 o 60 giorni.
Da sx, il ministro Catania assieme al presidente di Macfrut Scarpellini
In tutto questo, il consumatore italiano è sempre più
orientato verso il consumo di prodotti ortofrutticoli nazionali. E’ emerso al
convegno promosso da Coldiretti Emilia Romagna, ”L’ortofrutta firmata dagli agricoltori italiani” che si è svolto
nel primo giorno di Macfrut. Secondo i dati presentati dall’economista Gian
Luca Bagnara, nel primo semestre 2012 sono aumentati i volumi di acquisto delle
prugne (+14%) delle nettarine (+13%), delle angurie (+6%), delle fragole (+3%),
mentre sono diminuiti gli acquisti di frutta esotica (–11% in quantità e –6% in
valore). Il consumatore dimostra, quindi, di puntare sempre di più verso il
prodotto di qualità. I prezzi al consumo non si sono però tradotti in un
deciso vantaggio per i produttori. Questo accade – è stato detto al convegno –
per la situazione critica dell’organizzazione della filiera a valle
dell’impresa agricola, “Una filiera troppo lunga, con passaggi prolungati, con
tre, quattro intermediari dal produttore al distributore finale –ha specificato
il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – appesantiscono il
prezzo finale del prodotto ortofrutticolo a scapito del primo anello della
filiera. Per questo, c’è
l’ortofrutta Firmata Agricoltori Italiani, che commercializzerà solo prodotti nazionali
con un passaggio diretto dalle aziende agricole ai canali distributivi. “Sottolineare l’Italianità di un prodotto è sempre
importante e meritorio. Ben venga quindi questa l’iniziativa di Coldiretti”. Lo
ha detto il ministro delle politiche agricole, Mario Catania, a Macfrut,
concludendo il convegno Coldiretti. Il Ministro, dialogando con i giornalisti
al termine dell’incontro, ha anche ricordato che per l’ortofrutta fresca “c’è
già l’obbligo di indicare l’origine e che il problema è piuttosto la necessità
di maggiori controlli che l’etichettatura obbligatoria venga applicata da
negozianti e grande distribuzione”. E’ comunque una delle conseguenze
dell’articolo 62 (eccolo che ritorna).Tra le criticità dell’ortofrutta Catania
ha indicato il calo dei consumi che si è verificato negli ultimi 10 anni, una
filiera fatta di troppi passaggi e una scarsa aggregazione dei produttori. “Per
un lungo periodo – ha detto il Ministro – la distribuzione ha piegato il
prodotto alle esigenze logistiche, penalizzando la qualità e disamorando il
consumatore. Per fortuna le cose adesso stanno cambiando e anche la grande
distribuzione comincia a guardare alla produzione italiana in modo nuovo”.
L’ultima criticità (dopo filiera, consumi, regolamentazione) è l’export. Secondo
Catania c’è una fortissima potenzialità che i risultati, seppur abbastanza
positivi non riescono a cogliere, per cui occorre rivolgersi ai mercati in
maniera più aggregata.
E guarda caso, Union Camere Emilia-Romagna ha presentato, proprio
mercoledì 26 a Macfrut,
insieme ad Aster, la rete Enterprise Europe Network, la più grande rete europea
a supporto della competitività ed innovazione delle piccole e medie imprese.
“Una rete –ha spiegato Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di Commercio
di Forlì-Cesena- che dà alle imprese presenti a Macfrut la possibilità di
entrare in contatto con operatori stranieri e stipulare delle collaborazioni
internazionali. Parallelamente consente alle aziende straniere di ampliare la
conoscenza del mercato ortofrutticolo e delle opportunità di business presenti
in Italia”.
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