Caviro ha presentato il suo primo bilancio di sostenibilità

by - 09:06



di Andrea Guolo
Tratto da Pambianco Wine&Food
https://wine.pambianconews.com/2019/10/caviro-presenta-il-suo-primo-bilancio-di-sostenibilita/187646

Caviro ha presentato a Milano il suo primo bilancio di sostenibilità. La coop vitivinicola forlivese composta da 31 soci, di cui 29 cantine, e da quasi 13mila viticoltori ha scelto la sede della fondazione Catella, in Porta Nuova, per lanciare il messaggio organizzando una tavola rotonda di esperti ambientali e con la conduzione di Tessa Gelisio. Si tratta di un messaggio di responsabilità verso il pianeta, ma anche di consapevolezza di aver fatto finora il proprio dovere in ogni ambito per essere all’altezza del compito.

“Siamo consapevoli – ha dichiarato il presidente di Gruppo Caviro, Carlo Dalmonte – di essere un gruppo sostenibile in ambito sociale, economico e ambientale. È un tema giustamente al centro dell’attenzione e sul quale ci giocheremo il futuro. Su questa consapevolezza, ora è necessario avviare una comunicazione adeguata”.

Al centro di questa prima edizione del bilancio di sostenibilità c’è l’identità stessa del gruppo: un’identità circolare, che parte dall’agricoltura e arriva alla trasformazione non solo delle uve in vino, ma anche dei sottoprodotti della vinificazione, passando all’utilizzo dei fanghi per la generazione di biogas, al recupero delle quote multimateriale residuo di una spinta raccolta differenziata, ai progetti di logistica collaborativa, fino alla riduzione della water footprint e della certificazione SA8000. Il tutto all’interno di un modello cooperativo che viene considerato come valore aggiunto e sistema vincente, ergendosi a fondamento della continuità e lungimiranza della visione aziendale.
SimonPietro Felice, direttore generale di Caviro, ha dichiarato: “Essere sostenibili, per noi, significa fare attenzione a quelli che una volta erano considerati scarti di lavorazione mentre oggi sono le nuove risorse per remunerare la filiera che noi sosteniamo. Da qui, da questi antichi scarti, iniziamo a produrre energia da fondi rinnovabili investendo nello sviluppo di nuove tecnologie”.

Nel 2018, il gruppo che vanta il più grande vigneto d’Italia (con 174 milioni di litri di vino venduti, per 330 milioni di euro di fatturato consolidato) si è imposto come leader a volume e a valore nel settore vinicolo ed extra vinicolo, imponendosi anche come secondo produttore italiano di alcol e terzo produttore mondiale di acido tartarico naturale.

Il 2019 vede un’importante novità a livello contabile: per la prima volta, il bilancio di Caviro è stato chiuso ad agosto e quindi sarà basato su soli otto mesi, non confrontabile con quello del 2018 che considerava i 12 mesi dell’anno solare. “Lo abbiamo fatto per allinearci alla vendemmia – afferma il dg di Caviro – ma al di là dell’impossibilità di confronto, l’anno si sta rivelando positivo per effetto della maggior disponibilità di vino e per i prezzi comunque positivi. Inoltre, abbiamo lanciato nuovi progetti nelle categorie premium e super premium, come ad esempio il progetto Leonardo per i vini di alta gamma: si tratta di una fascia particolarmente remunerativa per i nostri soci”.

Quanto alla raccolta appena conclusa, SimonPietro Felice afferma: “Si tratta di una vendemmia strana, inferiore alle previsioni, e nel nostro caso costituirà un problema perché siamo in fase espansiva e quindi avremmo bisogno di più vino per soddisfare le richieste. Diciamo che cercheremo di centellinare quanto è in nostro possesso”. Il dg annuncia infine una novità in ambito super premium ma senza ricorrere a linee esterne: “Svilupperemo un progetto al nostro interno e riguarderà la Romagna, dove mancava qualcosa di un livello simile”.

You May Also Like

0 commenti