Fermo pesca, blocco delle attività dei pescherecci in Adriatico per oltre un mese.
![]() |
Foto tratta dal profilo Instagram di Coldiretti |
E' entrato in vigore il " Fermo pesca " e si protrarrà fino al 27
agosto dal Friuli Venezia Giulia al Veneto, dall'Emilia Romagna fino a
parte delle Marche e della Puglia. Il blocco inizialmente varrà da
Trieste ad Ancona e da Bari a Manfredonia, mentre lungo l'Adriatico nel
tratto
da San Benedetto e Termoli le attività si fermeranno il 15 agosto (fino
al 13 settembre).
La novità di quest’anno è che – spiega Coldiretti Impresapesca – in aggiunta ai periodi di fermo fissati i pescherecci dovranno effettuare ulteriori giorni di blocco che vanno da 7 a 17 giorni, a seconda dalla zona di pesca alla quale sono iscritti. Le giornate di stop saranno decise direttamente dai pescatori che dovranno darne comunicazione scritta entro le ore 9 del giorno stesso. L’intero ammontare delle giornate aggiuntive dovrà essere obbligatoriamente effettuato entro il 31 dicembre 2019.
In
un Paese come l’Italia che importa dall’estero 8 pesci su 10, nei
territori interessati
dal fermo biologico aumenta peraltro anche il rischio – sottolinea
Impresapesca Coldiretti – di ritrovarsi nel piatto per grigliate e
fritture, soprattutto al ristorante, prodotto straniero o congelato se
non si tratta di quello fresco Made in Italy proveniente
dalle altre zone dove non è in atto il fermo pesca, dagli allevamenti
nazionali o dalla seppur limitata produzione locale dovuta alle barche
delle piccola pesca che possono ugualmente operare.
“Per
non cadere in inganni pericolosi per la salute occorre garantire la
trasparenza dell’informazione ai consumatori dal mare alla tavola
estendendo l’obbligo
dell’indicazione di origine anche ai menu dei ristoranti con una vera e
propria ‘carta del pesce’” ha dichiarato il presidente della Coldiretti
Ettore Prandini.
0 commenti