PIACENZA - Se l’obiettivo era quello di far crescere la
manifestazione oltre i confini provinciali e imporsi nel panorama dei
grandi festival del vino del nord Italia, l’edizione 2015 del Valtidone
Wine Fest sancisce nei numeri la sua definitiva consacrazione. La
scommessa, lanciata sei anni fa per volere delle amministrazioni
comunali di Borgonovo, Ziano, Nibbiano e Pianello - con il patrocinio
della Provincia di Piacenza - è definitivamente vinta e oggi la più
grande rassegna del vino piacentino pare avviata verso palcoscenici ben
più ambiziosi. OLTRE 20MILA VISITATORI La spinta
ricevuta quest’anno da Expo, oltre all’ormai tradizionale anteprima al
Bobino Club di Milano lo scorso luglio e la presentazione alla stampa
specializzata, con le associazioni Arga di Lombardia ed Emilia Romagna,
al Palazzo di Regione Lombardia ad agosto, hanno permesso alla
manifestazione di registrare numeri da record: oltre 20.000 presenze nei
4 appuntamenti settembrini, più di 5.000 calici degustazione
distribuiti, centinaia di cantinette vendute, affollatissime
degustazioni guidate da sommelier professionisti, showcooking di
altissimo livello, seguitissimi seminari di approfondimento,
cene-degustazione, la presenza della stampa specializzata e di buyer
internazionali, hanno reso l’edizione 2015 un punto di arrivo, ma anche
di partenza. Il tutto è reso possibile dal lavoro delle amministrazioni
comunali coinvolte, dalle pro loco e associazioni locali, dai tanti
volontari, dai produttori vitivinicoli e, non in ultimo, dal sostegno di
partner e sponsor privati, come Cariparma-Crédit Agricole, Alleanza
Assicurazioni e Banca Centro Padana. VITIGNI AUTOCTONI E LA MALVASIA DI LEONARDO
Le oltre 30 cantine e aziende vitivincole della Val Tidone che hanno
preso parte a uno o più appuntamenti del Wine Fest 2015 hanno messo in
mostra le loro eccellenze, a partire dall’ortrugo, l’unica vite e vino
autoctoni, per proseguire con la malvasia - oggi più che mai balzata
agli onori della cronaca nazionale per la vigna di Leonardo da Vinci,
una malvasia aromatica di Candia specifica del territorio, che oggi è
conservata alla Casa degli Atelliani a Milano - per proseguire con i
passiti, fino ai brindisi finali con i tutti i vini frizzanti della
zona, a partire dal tradizionale Gutturnio. A completare l’offerta
enogastronomica hanno pensato gli abbinamenti con i piatti della
proposta culinaria locale, a partire dalle 3 dop piacentine - coppa,
salame e pancetta - per proseguire con i tortelli con la coda, i pisarei
e fasò, oltre alla chisola, il batarò, la coppa arrosto e i dolci. PUNTARE A UN BRAND VALTIDONE
L’eccellente qualità dei vini dei Colli Piacentini, unita alla proposta
culinaria e all’indubbio appeal esercitato dalle bellezze
paesaggistiche e dalle rilevanze storiche e culturali della Val Tidone,
hanno permesso di confezionare un’offerta turistica capace di attirare
turisti e appassionati da diverse zone del nord Italia e da fuori
confine. «L’obiettivo - commenta il comitato organizzatore del Wine Fest
- era ed è quello di creare un brand Valtidone da esportare. Unire
quattro amministrazioni comunali, pro loco, manifestazioni preesistenti,
tante teste ed esigenze, visioni diverse, non era senza dubbio un
compito facile, ma siamo convinti che solo mettendo in comune
esperienze, capacità e qualità dei singoli si possa creare un progetto
di assoluto livello. Occorre che si pensi un po’ più in grande, senza
peccare di supponenza, ma con la convinzione che abbiamo un’offerta, sia
enogastronomica sia culturale e paesaggistica, che non ha nulla da
invidiare ad altri territori italiani, che hanno saputo però “vendere”
in modo migliore il loro prodotto. Questo festival è il tentativo di
aprirsi all’esterno in modo più convinto e pensiamo che l’esposizione
mediatica avuta quest’anno, oltre ai numeri registrati, siano un buon
passo in questa direzione. Ci teniamo, in conclusione di rassegna, a
ringraziare i nostri partner privati, oltre alle amministrazioni
comunali, senza i quali confezionare una manifestazione di questo tipo,
ai nostri giorni, non sarebbe affatto possibile».
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