Alluvione modenese causata da argini danneggiati da animali selvatici. Coldiretti: "Disastro annunciato"

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La commissione scientifica per individuare le cause che hanno determinato la rottura dell’argine del fiume Secchia ha confermato che quello di Modena è stato un disastro annunciato. Così Coldiretti Emilia Romagna commenta i risultati delle studio degli esperti presentato questa mattina, che conferma quanto Coldiretti aveva più volte denunciato: l’indebolimento degli argini di fiumi e canali deriva dalla diffusione incontrollata di animali selvatici; quali nutrie, tassi, volpi, che scavano tane negli argini, indebolendoli e rendendoli soggetti a rotture come è avvenuto nel modenese.
“A più riprese – commenta il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – abbiamo denunciato il problema della diffusione di questi animali, in particolare le nutrie, altamente prolifiche, che si stanno diffondendo senza controllo perché privi di antagonisti predatori nel nostro Paese. Abbiamo chiesto con chiarezza di definire una specifica strategia di prevenzione che preveda un piano di abbattimento per evitare la diffusione a dismisura degli animali che scavano tane negli argini. La loro riproduzione è ormai fuori controllo e stanno mettendo a rischio non solo l’ambiente e le attività agricole, ma la stessa sicurezza dei cittadini, come purtroppo abbiamo dovuto dolorosamente constatare proprio nel caso dell’alluvione di Modena dove una persona è morta. Il nostro auspicio è di non dovere attendere altri disastri e altri morti per definire e mettere in atto piani per liberare fiumi e canali della loro presenza. Un primo intervento, ad esempio, dovrebbe essere di mettere gli agricoltori, capillarmente presenti e buoni conoscitori del territorio, in condizione di abbattere gli animali nocivi”.

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