L'Artusi a Padre Enzo Bianchi. Un premio contro la "deriva dello star-system"
Premio Artusi 2014 a Padre Enzo Bianchi
La città artusiana lancia un forte messaggio al mondo
enogastronomico (e non solo):
mettiamo al centro la riflessione fra l’uomo e il cibo
La consegna del Premio Artusi in ottobre. Durante la Festa Artusiana
(21-29 giugno) la consegna dei Premi Marietta ad Honorem
Forlimpopoli
(Fc) – Il mondo del cibo è sempre più contrassegnato dalla sovra-esposizione di
pentole e cuochi-celebrità più intenti all’immagine che alla sostanza del
piatto? La città artusiana, attenta alla cultura del cibo, manda ancora una
volta un messaggio in controtendenza e assegna il Premio Artusi 2014 a un personaggio che più lontano
dai riflettori non si può: Padre Enzo Bianchi. Al fondatore della comunità di Bose che ha fatto del
lavoro della terra e della commensalità gli habitat della sua riflessione
quotidiana, sarà assegnato questo prestigioso riconoscimento consegnato a
coloro che si distinguono per l’originale contributo dato alla riflessione sui
rapporti fra l’uomo e il cibo.
Il nome
di Padre Bianchi è stato scelto dal Comitato scientifico di Casa Artusi, e fa
seguito a personaggi dello spessore di Wendell Berry (2008), Serge Latouche (2009), Don Luigi Ciotti (2010), Oscar Farinetti (2011), Andrea Segrè (2012), Mary Ann Esposito (2013).
Come
sottolinea la motivazione del Premio, in Padre Bianchi “la cultura del cibo
ha trovato un interprete nella duplice prospettiva del rispetto per il lavoro
che l’uomo impiega a procurarlo e prepararlo, nonché della commensalità e della
condivisione come dimensione specifica del gesto alimentare. Tali valori,
propri anche del messaggio artusiano, sono importanti da sottolineare in un
momento in cui il tema del cibo sembra talora imboccare la deriva dello
star-system e dello spettacolo fine a se stesso”.
Secondo la consuetudine delle ultime edizioni, il Premio
gli sarà consegnato nel prossimo mese di ottobre e non in occasione della Festa Artusiana (21-29 giugno 2014)
a Forlimpopoli. Esattamente il sabato 11 ottobre, alle ore 17 nella Chiesa dei servi di Casa
Artusi.
Nel corso della Festa Artusiana, invece, saranno
consegnati i tre Premi Marietta ad honorem, che affiancano il Premio Artusi, assegnati
all’attore artusiano Paolo Poli, al cuoco “svezzato” in cucina dalla sua Marietta Andy Luotto, all’imprenditore caseario Loris Mambelli.
Chi è
Enzo Bianchi.
Enzo Bianchi, nato nel 1943 a Castel Boglione in Monferrato, dopo gli studi alla
Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Torino, alla fine del 1965
si reca a Bose, una frazione abbandonata del Comune di Magnano sulla Serra di
Ivrea, con l’intenzione di dare inizio a una comunità monastica. Raggiunto nel
1968 dai primi fratelli e sorelle, scrive la regola della comunità monastica
ecumenica, di cui è a tutt’oggi Priore. La comunità conta un’ottantina di membri tra fratelli e sorelle di
cinque diverse nazionalità ed è presente, oltre che a Bose, anche a Gerusalemme
(Israele), Ostuni (BR), Assisi (PG) Cellole-San Gimignano (SI) e Civitella san
Paolo (Roma).
Nel 1983
fonda la casa editrice Edizioni Qiqujon che pubblica testi di spiritualità
biblica, patristica, liturgica e monastica. Nel 2000 l’Università degli
Studi di Torino
gli conferisce la laurea honoris causa in “Scienze Politiche”. Membro del Consiglio del
Comitato cattolico per la collaborazione culturale con le Chiese ortodosse e
orientali del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani,
Padre Bianchi ha fatto parte della delegazione nominata e inviata da papa
Giovanni Paolo II a Mosca nell’agosto 2004 per offrire in dono al patriarca
Aleksij II l’icona della Madre di Dio di Kazàn. Ha partecipato come
"esperto" nominato da papa Benedetto XVI ai Sinodi dei vescovi sulla
Parola di Dio (ottobre 2008) e sulla Nuova evangelizzazione per la trasmissione
della fede cristiana (ottobre 2012). Nel 2009 riceve il “Premio Cesare Pavese” e il “Premio Cesare
Angelini” per il libro Il Pane di ieri. Opinionista e recensore per i quotidiani La
Stampa, La Repubblica e Avvenire. Per il suo settantesimo compleanno è uscito “La sapienza del cuore”
(Einaudi), un volume collettivo con interventi in suo onore di intellettuali, artisti, politici ed
ecclesiastici. Dal 2014 è cittadino onorario della Val d’Aosta.
La Città di Forlimpopoli, su indicazione del Comitato
Scientifico di Casa Artusi, ha deciso di conferire il Premio Artusi 2014 a Enzo
Bianchi perché, fondatore e priore della comunità monastica di Bose, si è
segnalato come personaggio di spicco della cultura italiana, non solamente in
ambito religioso ma nel dialogo continuo con la società laica e i suoi valori
di democrazia, tolleranza, ospitalità. Testimone della spiritualità cristiana
in uno spirito di riflessione critica e di servizio alla comunità, ha
contribuito a valorizzare l’attenzione alle piccole cose della vita quotidiana,
in apparenza umili ma potenzialmente cariche di straordinari valori (la
pazienza, la capacità di attesa, il rispetto delle regole) che fanno anche
parte della più autentica tradizione contadina. La cultura del cibo, in
particolare, ha trovato in lui un interprete nella duplice prospettiva del
rispetto per il lavoro che l’uomo impiega a procurarlo e prepararlo, nonché
della commensalità e della condivisione come dimensione specifica del gesto
alimentare. Tali valori, propri anche del messaggio artusiano, sono importanti
da sottolineare in un momento in cui il tema del cibo sembra talora imboccare
la deriva dello star-system e dello spettacolo fine a se stesso.
Informazioni.
Mail: info@festartusiana.it
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