"Ci avete rubato il Klimt, non ci ruberete il pomodoro"

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"Ci avete rubato il Klimt, non ci ruberete il pomodoro". Pomorete all'attacco
 
E' decisamente singolare la campagna pubblicitaria sui quotidiani Il Giorno e Il Resto del Carlino finalizzata a difendere la produzione di pomodori di Lombardia ed Emilia Romagna: l'iniziativa è di Pomorete, la filiera del pomodoro preoccupata per le produzioni provenienti in particolare da zone a rischio e dall'estero. Di un certo impatto la scelta del messaggio che utilizza un montaggio con il quadro più ricercato in Italia dalle forze dell'ordine. Sulle pagine dei giornali infatti si vede infatti la riproduzione del Ritratto di Signora di Gustav Klimt (con un pomodoro in mano), rubato nel 1997 in un museo di Piacenza, l'area attorno a cui si sviluppa la filiera del pomodoro. «Ci avete rubato il Klimt, non ci ruberete il pomodoro», si legge.

"Ci avete rubato il Klimt, non ci ruberete il pomodoro". Pomorete all'attacco
«Il significato è semplice - afferma Dario Squeri - il nostro territorio è ricco di eccellenze e una di queste è il pomodoro. Vogliamo salvaguardarlo e tenercelo stretto. Alcuni prodotti, nati qui, sono stati fatti propri da altri e questa città sta perdendo importanti centri direzionali. Il nostro “oro rosso” è prezioso come i quadri di Klimt nei quali anche lui usava il colore oro per dipingere». Dario Squeri, presidente di Pomorete, spiega la campagna pubblicitaria della prima e unica filiera italiana del pomodoro. La rete comprende 12 aziende di Emilia Romagna, Lombardia e Marche e ha un fatturato di 500 milioni di euro.
«Assicuriamo – continua Squeri – e garantiamo la tracciabilità del pomodoro dal campo alla tavola. Ciò che produciamo e che arriva ai consumatori è sano e sicuro». La filiera - la seconda nata in Emilia Romagna - è composta, infatti, di aziende che si occupano del pomodoro in tutte le sue fasi: dallo studio e rigenerazione dei terreni, alle sementi, alla trasformazione, all’acqua, al trasporto e logistica, alla commercializzazione in tutto il mondo.


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Gianfranco Salvatori
Tratto da www.newsageagro.com

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