Parmigiano Reggiano, sospeso l'incarico al direttore Deserti, che si trova agli arresti domiciliari. Il Consorzio: "Campagna irresponsabile e lesiva della nostra reputazione"
La decisione è stata assunta all’unanimità
dopo l’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari che ha raggiunto
lo stesso Deserti.
Dall’organo di governo del Consorzio sono
state rigettate tutte le accuse mosse in questi giorni all’operato degli
amministratori da una campagna irresponsabile e lesiva della reputazione
del Parmigiano Reggiano. Per questo l’Esecutivo ha dato il via libera
alle azioni legali ritenute possibili nei confronti di quanti, con quella
che è stata definita un’operazione di “sciacallaggio”, in questi giorni
sono stati protagonisti o complici – secondo i dirigenti dell’Ente di
tutela - di azioni di discredito fondate su informazioni false e lesive
del buon nome del Consorzio stesso e di suoi amministratori.
“Pur in presenza di presunti reati che nulla
hanno a che vedere con il Consorzio e le funzioni svolte da Deserti –
sottolinea il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai – il Comitato Esecutivo
ha proceduto alla sospensione del dr. Deserti a fronte della necessità
di un presidio dei suoi compiti all’interno dell’Ente e dopo alcuni giorni
di attesa nei quali non sono però pervenuti elementi chiarificatori della
sua posizione”. “Augurando al dr. Deserti di poter chiarire la propria
estraneità ad ogni fatto contestato – prosegue il presidente del Consorzio
– riteniamo che questa scelta, non più rinviabile, consenta anche al diretto
interessato di esercitare al meglio il proprio diritto alla difesa”.
Molto determinata, poi, la posizione del Consorzio rispetto a quanto in questi giorni è rimbalzato sui media italiani a seguito di interventi e dichiarazioni che il Direttivo ha definito lesive degli interessi degli stessi produttori.
Molto determinata, poi, la posizione del Consorzio rispetto a quanto in questi giorni è rimbalzato sui media italiani a seguito di interventi e dichiarazioni che il Direttivo ha definito lesive degli interessi degli stessi produttori.
“Saranno i nostri legali – sottolinea Alai – ad occuparsi di vicende, dichiarazioni e valutazioni che si fondano sull’ambiguità quando non sull’esplicita falsità, gettando artatamente ombre sul Consorzio e su quegli amministratori che si muovono nell’esclusivo interesse dei consorziati e dei produttori di latte e non secondo logiche di appartenenza politica o associativa”.
“Il ricorso alle vie legali – aggiunge
il presidente del Consorzio – resta l’unica soluzione a fronte di reiterati
attacchi che vanno contro i dati di fatto e il senso di responsabilità
che dovrebbe mantenere chi opera nell’interesse del mondo agricolo, delle
sue eccellenze e dei suoi organismi di tutela”.
“Parlare di contraffazioni, ad esempio –
spiega Alai - è gravissimo per un prodotto assolutamente naturale e artigianale,
che semmai è il più imitato proprio per queste sue caratteristiche, così
come è grave sostenere falsità a carico di persone e di un Ente con i cui
amministratori occorrerebbe confrontarsi su fatti che attengono la loro
attività, come la lotta alle imitazioni, la regolazione dell’offerta,
l’andamento del prodotto in Italia e all’estero, verificando così i risultati
concreti del loro lavoro”.
“Lasciando dunque ad altri protagonisti
del sistema agroalimentare italiano il compito di un confronto necessario
e più generale sul come si possa essere davvero al servizio dei produttori
– conclude Alai - è contro precise mistificazioni e falsità che agiremo
proprio con quella chiarezza e trasparenza che qualcuno ha inteso mettere
in dubbio, alimentando campagne di discredito che certamente non hanno
come fine gli interessi dei produttori di Parmigiano Reggiano”.
REGIONE EMILIA ROMAGNA, COMUNICATO STAMPA
Parmigiano Reggiano - L'assessore regionale Rabboni e gli
assessori provinciali Ferrari, Rivi,Gozzoli e Montera: va salvaguardato
un prodotto simbolo del made in Italy
Bologna - “In questo particolare momento è importante che gli
organi del Consorzio siano nel pieno della loro legittimità formale e
sostanziale per dare corso a tutte quelle iniziative, dai Piani
produttivi previsti dal Pacchetto latte della Ue alla lotta alla
contraffazione, che sono necessarie per la valorizzazione di un prodotto
così importante per l’agricoltura e l’economia emiliana. Occorre
evitare che questa vicenda offuschi la reputazione del Consorzio stesso e
danneggi l’immagine di un prodotto simbolo del made in Italy come il
Parmigiano Reggiano”. Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio
Rabboni e gli assessori provinciali Pier Luigi Ferrari di Parma,
Roberta Rivi di Reggio Emilia,
Luca Gozzoli di Modena e Gabriella Montera di Bologna, che esprimono la
loro preoccupazione a proposito della vicenda che ha coinvolto i vertici
del Consorzio del Parmigiano Reggiano e chiedono che si faccia presto
chiarezza: “alle accuse riportate dalla Stampa sono seguite le smentite
del Consorzio. Si verifichi la loro fondatezza".
Gli Assessori intervengono anche a proposito del direttore del Consorzio Riccardo Deserti: “il Consorzio è un organismo privato che deve rispondere innanzi tutto ai suoi soci. Auspichiamo che proprio nel loro interesse saprà adottare le decisioni più opportune in considerazione della specifica posizione del direttore.”
Gli Assessori intervengono anche a proposito del direttore del Consorzio Riccardo Deserti: “il Consorzio è un organismo privato che deve rispondere innanzi tutto ai suoi soci. Auspichiamo che proprio nel loro interesse saprà adottare le decisioni più opportune in considerazione della specifica posizione del direttore.”
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