Alluvioni, Rabboni chiede l'intervento del ministro Martina per sbloccare la campagna assicurativa

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Agricoltura, ancora ferma la campagna assicurativa 2014 per i danni da avversità atmosferiche. Rabboni chiede l'intervento del ministro Martina


Bologna - L’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni ha chiesto l’intervento del ministro delle politiche agricole Maurizio Martina per  sbloccare  l’avvio della campagna  assicurativa 2014 contro i danni alle colture da avversità atmosferiche e contestualmente convocare un tavolo  tra tutti i soggetti interessati per  definire regole “trasparenti ed efficaci”  a tutela delle imprese agricole.
Nella lettera inviata Rabboni stigmatizza “ l’inaccettabile e non motivato comportamento delle Compagnie assicuratrici” sia per “i ritardi nella comunicazione delle condizioni da applicare” che per quanto riguarda “in alcuni casi limitati, la  proposta di parametri del tutto inadeguati rispetto alle esigenze degli agricoltori.”  

A fronte del notevole anticipo del ciclo vegetativo delle colture frutticole di pregio, dovuto all’anomalo andamento stagionale, tale situazione di stallo  - sottolinea Rabboni -  rischia di avere  conseguenze sulla “competitività  dell’intero comparto agricolo italiano chiamato a misurarsi con Paesi nei quali le compagnie assicurative rappresentano un importante elemento di supporto all’agricoltura”. Secondo l’assessore tale situazione non è motivata da alcun  elemento concreto. Il Piano nazionale  infatti è stato  approvato con largo anticipo dallo stesso Ministero delle politiche agricole, mentre  la riassicurazione pubblica è disponibile dal mese di febbraio.
Per questo Rabboni, anche a fronte della nuova Programmazione dello sviluppo rurale che prevede per l’Italia “una disponibilità di 1 miliardo 640 milioni per la gestione del rischio  contro le calamità naturali”, chiede a Martina che venga anche  attivata un “una sede di confronto  tra amministrazioni pubbliche, sistema assicurativo privato, associazioni agricole e mondo cooperativo per giungere alla definizione di un quadro regolamentare e organizzativo in grado di evitare il ripetersi di simili problematiche”.

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