Il matrimonio gastronomico tra Emilia e Romagna è stato celebrato in uno straordinario Open Day

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 Giovanni Tamburini

“Casa Emilia Romagna è uno splendido contenitore che mettiamo a disposizione di tutti coloro che intendono lavorare assieme per le eccellenze enogastronomiche del nostro territorio.” Con queste parole, il padrone di casa Giovanni Tamburini (titolare della più nota salsamenteria bolognese, celebrata anche dal New York Times) ha aperto una domenica importante per “Casa Emilia Romagna”: un vero e proprio Open Day che sanciva un gemellaggio gastronomico tra le due anime della regione, la Romagna del mare e dell’entroterra, con i suoi celebri prodotti ittici e la frutta esportata in tutto il mondo, che sposa l’Emilia della cultura salsamentare e casearia, delle grandi paste fresche e dei prodotti dell’orto.
 
A far da cornice a questo matrimonio di sapori è stata la settecentesca villa di Bagnarola di Budrio, sede dell’Accademia dei Notturni e di Casa Emilia Romagna, la cui posizione geografica risponde all’obiettivo che si è posto il suo patron: sta esattamente al centro tra le direttrici nord/sud ed est/ovest, nel cuore della regione. Un gioiello che potrà diventare, con la collaborazione di tutti e attraverso la competenza di chi la gestisce, lo showroom dell’enogastronomia regionale, autentico crocevia dei sapori. Un patrimonio da utilizzare soprattutto in vista del fondamentale appuntamento di Expo 2015

Dopo il saluto di Tamburini, la giornata è proseguita con una serie di interventi di prestigio. Gilberto Mora ha raccontato la scommessa di Casa Emilia Romagna; Gianluigi Veronesi (giornalista associato Arga e direttore della Mutua Salsamentari 1876) è intervenuto sulla via del sale da Cervia a Bologna e l'arte dei Salaroli; Alfredo Monterumisi ha introdotto il progetto "Romagna Coast, profumo di Sangiovese". Yuri Guidi, rist. Club nautico di Rimini, ha raccontato la Romagna attraverso i piatti. Infine Patrizia Poggi, titolare della struttura Villa Roncuzzi di San Pancrazio di Russi, ha raccontato l’evoluzione dell’ospitalità alberghiera moderna in Romagna.


Il gruppo dei relatori intervenuti all'incontro di Bagnarola di Budrio
 
Il pranzo che ne è seguito è stato un esempio di quello che, messe assieme, sono in grado di regalare Emilia e Romagna in termini di gusto e varietà di prodotti. Preparato a sei mani, in collaborazione tra lo staff di cucina di Casa Emilia Romagna (chef Vito Renna), Claudio Carlini dell'Osteria della Piazzetta di Rimini e Giuliano Canzian del Ristorante Dallo Zio di Rimini, prevedeva i seguenti piatti:

Piadina romagnola con strolghino, felino Dop, culaccia di Parma Dop e Mortadella di Bologna Igp (aperitivo)
Sarde dell'Adriatico in savor e sardoncini marinati
Crema di Patata di Bologna Dop e vongole poveracce
Pasta battuta con seppie e piselli
Lasagne petroniane "Goccia d'Oro"
Brodetto romagnolo
Frutta di stagione dalla Romagna
Panettone "Spaziale" con gelato alla crema di Valter Tagliazucchi di Pavullo
I cioccolati al sale dolce di Cervia dei fratelli Gardini
Vecchio Pane del Marinaio del Panificio Fellini e Pane Mezzosale dei Panificatori Bolognesi
Vini: Pagadebit di Romagna e Merlot dei Colli Bolognesi


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