Ciao Emilio. Arga perde un amico e un punto di riferimento

by - 17:32


Ieri è mancato improvvisamente Emilio Sergio Lorenzini.
Sommelier, infaticabile organizzatore di eventi - tra cui l'eccellente "Palio dei vini passiti" che ha seguito per anni come vicepresidente dell'Accademia della Muffa Nobile, portandolo ai vertici tra le manifestazioni legate al mondo dei vini passiti e da meditazione - Emilio è stato un associato e un affezionato di Arga Emilia Romagna, che perde un amico e un uomo competente, sempre disponibile, serio e cordiale.
Ci mancherai Emilio. Senza di te questo mondo sarà meno "dolce".
I funerali si terranno mercoledì alle ore 10 presso la chiesa parrocchiale di Castenaso.

Pubblichiamo un ricordo di Emilio "Sergione" Lorenzini a firma di chi lo ha conosciuto da tempi molto lontani: Gabriele Cremonini


In memoria del mio amico Sergione

Ho conosciuto Emilio Lorenzini, per me Sergione, ai tempi delle elementari: abitavamo al Bitone, in via Bonafede, e dove oggi c'è il quartiere Fossolo c'era un gran buco, proprio alla fine della via, dove da secoli si traeva terra per fare mattoni. Era uno spazio sicuro, per noi bimbi, senza auto né altri problemi: potevamo a piacere avere sconfinati campi di calcio, laghetti con ranocchi che pescavamo con un pezzo di calza di seta infilata in cima ad un bastone, e incursioni sugli alberi dei contadini vicini ricchi di ciliegie, rusticani, albicocche. Sergione, da bimbo, era più alto di noi, e più tamugno, e se qualcuno di una strada vicina si sognava di insidiare i nostri territori, noi mandavamo avanti Sergione che sì, insomma, incuteva un certo qual timore, anche se noi sapevamo bene che non avrebbe mai allungato un papagno a nessuno. Poi io ho cambiato casa, e giocoforza compagni di giochi.
Qualche anno fa, ad un pranzo dalla Gigina, a Bologna, organizzato dall'infaticabile Gigi Veronesi di "Degusta", mi viene incontro un signore che si presenta e mi scodella una foto, dove mi riconosco con un berrettino di lana calato in testa e le braghe corte, ché i bimbi non dovevano temere il freddo nelle gambe: di fianco c'era il gigante buono d'allora, che riconosco nel signore che mi porge la foto. Da allora ci siamo visti spesso, alle sue iniziative, in giro per castelli e sagre, sempre con le sue muffe nobili, che quando c'incontravamo mi centellinava magnificando il vitigno, l'invecchiamento, l'abilità del produttore. Ma mettendoci cuore, in questa sua passione, che non era lavoro ma a volte lo diveniva, sorretto però da un'instancabile passione, che trasmetteva a me e immagino a tutti quelli cui faceva degustare nettari preziosi.
Caro Sergione, addio. Conservo la foto che mi hai dato, di noi bimbi, tra i ricordi più cari. Come conservo il ricordo dei tuoi occhi che s'accendono, e che mi guardano soddisfatti, mentre innaffiamo un certosino fatto in casa mandando giù un gran vino vecchiotto.

Un abbraccio dal tuo amico Gabriele Cremonini

You May Also Like

0 commenti