Emergenza Val Parma, notizie dai luoghi della frana
di
Roberta Maggioni (redattore capo di Radio Tele Appennino Parma)
Sono davvero tante le
persone che, in questo periodo di emergenza, sono state vicine agli abitanti di
Sauna. In tanti, hanno partecipato alle evacuazioni e aiutato negli sgomberi.
Recentemente è partita una raccolta fondi, con un conto corrente messo a
disposizione dall’amministrazione comunale di Corniglio. Gli aiuti arrivano, ma
non sono ancora abbastanza. Così, i rappresentanti delle associazioni di
volontariato del territorio e delle zone vicine hanno indetto un incontro, per
discutere delle possibili azioni da mettere in campo, per aiutare gli abitanti
della frazione e, in particolar modo, le 2 famiglie aggredite dalla frana. E'
nata così "Insieme per Sauna", una festa organizzata per il prossimo
15 giugno, allo scopo di raccogliere aiuti. Ottimo menù, intrattenimenti vari e
musica saranno gli ingredienti principali della kermesse benefica, che si
svolgerà al centro sportivo di Ghiare, proprio ai piedi di Sauna. Inoltre, le
iniziative nascono anche su facebook, dove è stata creata una pagina apposita.
Maltempo, 800 mila euro dalla Regione per le opere di bonifica in Appennino
Bologna – Per fare fronte alle emergenze create in Appennino dalle piogge e dal maltempo di marzo e aprile scorsi, la Giunta regionale ha stanziato 800 mila euro. “Si tratta di un primo contributo della Regione Emilia-Romagna, in attesa della risposta del Governo alla richiesta del Presidente Errani dello stato di emergenza – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni - Si potranno così finanziare i primi interventi necessari per contrastare i fenomeni di erosione e di dissesto, e gli interventi di manutenzione straordinaria delle opere pubbliche di bonifica, in particolare di quelle collocate sui corsi d’acqua minori e lungo la viabilità ancora in gestione ai consorzi di bonifica”.
Tutti gli interventi programmati ricadono integralmente nelle aree montane, zone caratterizzate da una notevole fragilità sotto l’aspetto geologico e che richiedono pertanto una particolare attenzione dal punto di vista della difesa del suolo e della tutela delle aree agricole.
Bologna – Per fare fronte alle emergenze create in Appennino dalle piogge e dal maltempo di marzo e aprile scorsi, la Giunta regionale ha stanziato 800 mila euro. “Si tratta di un primo contributo della Regione Emilia-Romagna, in attesa della risposta del Governo alla richiesta del Presidente Errani dello stato di emergenza – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni - Si potranno così finanziare i primi interventi necessari per contrastare i fenomeni di erosione e di dissesto, e gli interventi di manutenzione straordinaria delle opere pubbliche di bonifica, in particolare di quelle collocate sui corsi d’acqua minori e lungo la viabilità ancora in gestione ai consorzi di bonifica”.
Tutti gli interventi programmati ricadono integralmente nelle aree montane, zone caratterizzate da una notevole fragilità sotto l’aspetto geologico e che richiedono pertanto una particolare attenzione dal punto di vista della difesa del suolo e della tutela delle aree agricole.
Di seguito il riparto ai Consorzi:
CONSORZIO BONIFICA
|
MONTAGNA IMPORTO EURO
|
PIACENZA
|
131.500
|
PARMENSE
|
168.000
|
EMILIA CENTRALE
|
135.000
|
BURANA
|
57.000
|
RENANA
|
126.200
|
ROMAGNA OCCIDENTALE
|
49.000
|
ROMAGNA
|
133.300
|
TOTALE
|
800.000
|
“Per fronteggiare
l’emergenza dissesto idrogeologico nell’Appennino causata dagli eccezionali
eventi atmosferici delle scorse settimane, l’Amministrazione regionale ha
stanziato 800 mila euro per interventi di manutenzione straordinaria delle
opere pubbliche di bonifica, in particolare di quelle collocate sui corsi
d’acqua minori e lungo la viabilità ancora in gestione ai Consorzi di bonifica.
Tale misura è stata sbandierata dal Presidente Errani e degli Assessori Gazzolo
e Rabboni, nel corso dei vari sopralluoghi sui luoghi delle frane e degli
incontri con amministratori e popolazioni locali, come un intervento di
straordinaria portata mirato ad una prima gestione dell’emergenza. Peccato che
di straordinario e di mirato non vi sia nulla nello stanziamento, trattandosi
di risorse regionali da destinare ordinariamente ogni anno alla manutenzione,
questa sola straordinaria, di opere pubbliche di bonifica. Nel 2012,
addirittura, le risorse regionali stanziate ammontavano a complessivi 900 mila
euro, ben 100 mila più di quest’anno. È pur vero che la Regione ha stanziato
1,8 milioni di euro per l’emergenza maltempo, ma ci sembra deplorevole, di
fronte alle gravi difficoltà di tanti territori e di numerosi cittadini,
giocare sulla comunicazione ad effetto per fare propaganda. Le frane che stanno
flagellando l’Appennino emiliano-romagnolo, frutto di un dissesto idrogeologico
ormai drammatico, non sono solo determinate dall’eccezionale maltempo delle
scorse settimane ma anche da scelte sbagliate della Regione. La montagna
dell’Emilia-Romagna assiste da anni al depauperamento dell’attività agricola
determinato anche da politiche regionali improntate all’interruzione di ogni
forma di sostegno finanziario all’agricoltura montana. Una scelta grave i cui
risultati, in termini di abbandono del territorio con conseguente dissesto,
sono sotto gli occhi di tutti. Il dissesto idrogeologico della montagna
dell’Appennino, quindi, è anche figlio di una politica regionale che lasciato
letteralmente scivolare le aree montane nella marginalità economica e nello
spopolamento”. È quanto ha dichiarato il Presidente del Gruppo Pdl della
Regione Emilia-Romagna, Gianguido Bazzoni.
Dall'emergenza terremoto, le piene in pianura e frane in montagna. Le proposte emiliane alla conferenza dei consorzi italiani
di
Gabriele Arlotti
ALGHERO (10 maggio 2013)
- Dal terremoto alle piene. "2012 e 2013 sono due anni particolari che, a
memoria d'uomo, hanno coinvolto e in molti casi colpito come non mai i
comprensori di Consorzi di bonifica emiliani e le comunità di Reggio e di
Modena. Ad Alghero abbiamo avanzato le proposte e le strategie per fare fronte
a questi eventi calamitosi". A parlare è Marino Zani, presidente del
Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale, intervenuto ad Alghero, al cospetto
di 157 consorzi di bonifica e irrigazione italiani, all'VIII Conferenza
organizzativa dell'Anbi.
"Il terremoto - ha spiegato Zani - lascia sul campo ancora problematicità che stiamo affrontando. Ma era urgente lavorare per la mettere in condizioni di sicurezza idraulica il territorio prima che giungesse l'inverno, perché se non lo si fosse fatto..."
Cosa sarebbe accaduto?
"Che ci si è trovati innanzi a una piovosità straordinaria per cui in quattro mesi abbiamo registrato le piovosità di un anno intero. Tutto questo mentre, ancora, molti impianti idraulici erano in condizioni di dissesto".
Cosa avete fatto pertanto?
"In tempi record abbiamo predisposto, d’intesa con le Regioni, le tre Province, l’Autorità di Bacino per il Fiume Po e la Protezione civile, un Piano di gestione delle piene per riuscire a fronteggiare le piovosità invernali, trovando soluzioni alternative, ma anche ripristinando - grazie a finanziamenti provvisionali della Regione Emilia-Romagna - l'utilizzo provvisorio di alcune pompe dell'impianto di Mondine, uno dei più grandi d'Europa e pesantemente colpito dal sisma: era a rischio crollo. Ma in questo modo abbiamo scongiurato l'allagamento di vaste aree popolate in destra Po".
“Sempre per le aree di pianura riteniamo che, per quanto riguarda la disponibilità d’acqua, nel periodo siccitoso, occorra da un lato stoccare a monte la risorsa idrica e proseguire con le ipotesi di invasi; per quanto riguarda il Piano irriguo nazionale (dove abbiamo ottenuto un finanziamento di 19 milioni di euro) prevediamo di ristrutturare la rete e gli impianti irrigui e adottare tecniche di risparmio (come Irrinet, Irriframe, il Consiglio irriguo) sulle quali siamo ci siamo mossi con celerità”.
E per l'Appennino di Reggio, Modena e Parma?
"Ad Alghero abbiamo dato il sostegno al nostro Piano di mitigazione del rischio idrogeologico presentato dall'Anbi che, solo nel nostro comprensorio, comprende oltre 200 progetti per la messa in sicurezza dei versanti, per circa 10 milioni di euro di lavori. I Consorzi di bonifica anche in Appennino uniscono la conoscenza del territorio alla competenza tecnica e già nelle settimane passate hanno dato risposte puntali per il mantenimento della percorribilità di diverse strade pubbliche di collegamento o di accesso ad abitazioni isolate, con finanziamenti in proprio. Con la consapevolezza che come a Capriglio di Parma, dinnanzi alle frani di dimensioni immani (è la più grande del continente), l'uomo poco può fare. Ma vorrei fare un appello..."
Dica...
"E' solo grazie al lavoro di squadra, proseguito e rinnovato ad esempio tra i Comuni e le Bonifiche che si può dare una soluzione concreta ai problemi del territorio".
"Per la montagna - conclude Zani - penso anche che occorra trovare nuove strade, oltre alla sicurezza idraulica, per mantenere l'uomo sul territorio. E in questo senso gli enti devono intercettare tutti i finanziamenti europei possibili (dalla programmazione rurale ai progetti Life, Progress, Leader...) per soluzioni concrete al tema della vivibilità".
"Il terremoto - ha spiegato Zani - lascia sul campo ancora problematicità che stiamo affrontando. Ma era urgente lavorare per la mettere in condizioni di sicurezza idraulica il territorio prima che giungesse l'inverno, perché se non lo si fosse fatto..."
Cosa sarebbe accaduto?
"Che ci si è trovati innanzi a una piovosità straordinaria per cui in quattro mesi abbiamo registrato le piovosità di un anno intero. Tutto questo mentre, ancora, molti impianti idraulici erano in condizioni di dissesto".
Cosa avete fatto pertanto?
"In tempi record abbiamo predisposto, d’intesa con le Regioni, le tre Province, l’Autorità di Bacino per il Fiume Po e la Protezione civile, un Piano di gestione delle piene per riuscire a fronteggiare le piovosità invernali, trovando soluzioni alternative, ma anche ripristinando - grazie a finanziamenti provvisionali della Regione Emilia-Romagna - l'utilizzo provvisorio di alcune pompe dell'impianto di Mondine, uno dei più grandi d'Europa e pesantemente colpito dal sisma: era a rischio crollo. Ma in questo modo abbiamo scongiurato l'allagamento di vaste aree popolate in destra Po".
“Sempre per le aree di pianura riteniamo che, per quanto riguarda la disponibilità d’acqua, nel periodo siccitoso, occorra da un lato stoccare a monte la risorsa idrica e proseguire con le ipotesi di invasi; per quanto riguarda il Piano irriguo nazionale (dove abbiamo ottenuto un finanziamento di 19 milioni di euro) prevediamo di ristrutturare la rete e gli impianti irrigui e adottare tecniche di risparmio (come Irrinet, Irriframe, il Consiglio irriguo) sulle quali siamo ci siamo mossi con celerità”.
E per l'Appennino di Reggio, Modena e Parma?
"Ad Alghero abbiamo dato il sostegno al nostro Piano di mitigazione del rischio idrogeologico presentato dall'Anbi che, solo nel nostro comprensorio, comprende oltre 200 progetti per la messa in sicurezza dei versanti, per circa 10 milioni di euro di lavori. I Consorzi di bonifica anche in Appennino uniscono la conoscenza del territorio alla competenza tecnica e già nelle settimane passate hanno dato risposte puntali per il mantenimento della percorribilità di diverse strade pubbliche di collegamento o di accesso ad abitazioni isolate, con finanziamenti in proprio. Con la consapevolezza che come a Capriglio di Parma, dinnanzi alle frani di dimensioni immani (è la più grande del continente), l'uomo poco può fare. Ma vorrei fare un appello..."
Dica...
"E' solo grazie al lavoro di squadra, proseguito e rinnovato ad esempio tra i Comuni e le Bonifiche che si può dare una soluzione concreta ai problemi del territorio".
"Per la montagna - conclude Zani - penso anche che occorra trovare nuove strade, oltre alla sicurezza idraulica, per mantenere l'uomo sul territorio. E in questo senso gli enti devono intercettare tutti i finanziamenti europei possibili (dalla programmazione rurale ai progetti Life, Progress, Leader...) per soluzioni concrete al tema della vivibilità".
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