Meno sale nel pane. Accordo tra Regione e associazioni dei panificatori

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Nella foto: la campagna "Guadagnare in salute", già avviata dalla Regione Lombardia, ora anche in Emilia Romagna

Rosette, crocette, sfilatini, ma con un ridotto contenuto di sale. Perché la salute si costruisce anche a tavola. E’ la proposta che arriva dalla Regione e dalle principali associazioni di panificatori emiliano-romagnole (Unione Regionale Panificatori, CNA, Confartigianato Imprese Emilia-Romagna) che oggi a Bologna hanno firmato un accordo per la produzione di pane con un quantitativo di sale non superiore all’1,7% del peso della farina e che sarà riconoscibile grazie al cuore sorridente del marchio “Guadagnare in salute” del Ministero della Salute, promotore del progetto su scala nazionale.
Rispetto al pane abitualmente in commercio la riduzione di sale è di circa il 15%, tale da non cambiarne il sapore, ma da produrre nel tempo effetti positivi sulla salute visto che si tratta di un prodotto consumato quotidianamente.  “La prevenzione è fondamentale, permette di evitare l’insorgere di malattie anche gravi e riduce fortemente i costi per il servizio sanitario – spiegano gli assessori regionali alle politiche per la salute e all’agricoltura Carlo Lusenti e Tiberio Rabboni – per questo la Regione è impegnata a promuovere stili di vita corretti soprattutto sul piano alimentare.  Con questa iniziativa i cittadini avranno un’opportunità di scelta in più e potranno fare ogni giorno un gesto  semplice ma importante per la loro salute.”

Il sale è un nemico silenzioso, il cui eccessivo consumo, insieme a una cattiva alimentazione, al sovrappeso e alla scarsa attività fisica, è all’origine di ipertensione e malattie cardiovascolari. Ridurne il consumo può dunque rappresentare una semplice ma efficace arma per contrastare alcune delle  patologie più  gravi e diffuse nel mondo occidentale. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità il consumo di sale non dovrebbe superare i  5 grammi al giorno, l’equivalente di  1 cucchiaino da tè. In realtà il consumo medio in Emilia-Romagna è pari a 10 grammi al giorno per gli uomini e a 8 per le donne. Pane e prodotti da forno rappresentano una delle principali fonti di sale nella nostra dieta, oltre naturalmente a salumi, formaggi e conserve che però vengono consumati in quantità inferiori.  
Oltre al 60% dei casi di ictus cerebrale e circa il 50% dei casi di cardiopatia ischemica  (dati Oms) sono riconducibili all’ipertensione arteriosa, condizione questa che nel 90% è determinata da errati stili di vita. In Emilia-Romagna le malattie cardiovascolari costituiscono la seconda causa di morte. 


Cosa prevede l’accordo
Il Pane “guadagnare in salute”  sarà venduto senza variazioni di prezzo e si affiancherà al Pane “Qualità Controllata” prodotto anch’esso con poco sale (l’1,5% del peso in farina), con farine emiliano-romagnole poco raffinate, olio extravergine d’oliva, totale assenza di additivi e di agenti chimici per la lievitazione.  Il Pane QC aggiunge ai benefici per la salute anche i vantaggi per l’ambiente, perché proviene da coltivazioni che rispettano precisi disciplinari per un uso ridotto di prodotti chimici e di fitofarmaci e tecniche colturali più sostenibili. Il Pane a Qualità Controllata è già in commercio in circa 70 forni in tutto il territorio regionale. Con l’accordo di oggi le associazioni di panificatori si impegnano a promuovere presso i forni associati la produzione dei due tipi di pane. Tra gli impegni della Regione la realizzazione di campagne informative rivolte ai consumatori e, attraverso i Servizi di igiene degli alimenti e nutrizione delle Asl, interventi rivolti ai panificatori sui benefici legati a una ridotta assunzione di sale.

 http://www.guadagnaresalute.it/
 http://www.ermesagricoltura.it/La-pagina-del-consumatore/Il-pane-QC

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