LETTERA GIPU N. 1 (27)/2017 (Consigliatura 2013-2016 in proroga) AI GIORNALISTI PUBBLICISTI DELL’EMILIA-ROMAGNA

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Care Colleghe e cari Colleghi,




torniamo a voi con la prima Lettera GIPU 2017: contiene importanti novità, anche sulla nostra formazione. Leggetela con attenzione. 1. INCONTRO GIPU Gli eletti GIPU negli organismi di categoria si sono ritrovati sabato 4 febbraio a Bologna per un incontro di verifica del lavoro svolto. Sono state condivise forti preoccupazioni sulla condizione del giornalismo nei molteplici contesti in cui i colleghi operano. In particolare, noi Pubblicisti subiamo le pesanti conseguenze di incertezze normative, di precariato diffuso, di riduzione crescente delle tutele legislative e sindacali, mentre l'opinione pubblica e le autorità in genere, fatte le dovute eccezioni, non riconoscono, né comprendono il valore della nostra presenza nel mondo dell'informazione. Tra i tanti temi messi a fuoco nell'incontro, è quello delle tutele contributive e previdenziali che gli eletti GIPU hanno scelto come prioritario. Su queste ultime verrà seguito con attenzione il dibattito in corso sul futuro dell'Inpgi, l'Istituto di previdenza di categoria, sulle sue difficoltà e sull'ipotesi di assorbimento da parte dell'Inps, mentre, sulle tutele contributive, è urgente rilanciare, in chiave attuale ed attraverso nuovi percorsi e nuove alleanze, il tariffario dei compensi minimi per le prestazioni giornalistiche autonome e occasionali, e per i contratti di collaborazione. È stato infine sottolineato che servono momenti di confronto al più alto livello tra noi Pubblicisti per la libertà di informazione e l'autonomia della professione. 2. DECRETO SU COMPOSIZIONE E COMPITI DELL'ORDINE NAZIONALE Ancora un Consiglio nazionale dell'Ordine intenso e importante, quello del 16 e 17 febbraio scorso. All'ordine del giorno figurava anzitutto il dibattito sulla bozza del decreto attuativo del Governo in materia di composizione e di compiti del Consiglio nazionale stesso. Molte sono le osservazioni individuate, oggetto di segnalazione all'Esecutivo. Resta il problema fondamentale della scarsa rappresentatività – nel nuovo decreto – della componente dei Pubblicisti, il cui numero è doppio rispetto ai Professionisti, ma avrà la metà dei consiglieri attribuiti all'altra componente: davvero un grande esempio di equità e democrazia! I giornalisti del GIPU proseguono la loro convinta battaglia a favore dei colleghi. Sul "fronte" formazione, la metà degli iscritti all'Ordine è ancora inadempiente, parzialmente o addirittura totalmente. Il Ministero ha di recente ribadito che la legge va rispettata e fatta rispettare (vedi precedente Lettera GIPU). A breve si conosceranno le modalità che saranno seguite per attuare la normativa in campo sanzionatorio. Lettera Gipu n. 1/17 (27) – 22 febbraio 2017 2 Molto interessante è apparsa la relazione del collega Pino Rea (Lsdi) circa lo stato della professione. Andiamo male. Cresce sempre più il numero degli autonomi che oggi rappresentano il 65,5% rispetto al 34,5% dei dipendenti, il cui stipendio medio è superiore di ben 5,4 volte a quello degli autonomi che, a loro volta, percepiscono (otto volte su dieci) meno di 10 mila euro l'anno. È confermata la crisi della professione, originata dall'accentuata crisi dell'editoria e, in certa misura, da quella generale del Paese. Uno studio di Mediobanca rileva che, negli ultimi cinque anni, i primi cinque gruppi editoriali hanno registrato una contrazione del fatturato pari al 32% ed hanno accumulato debiti per due miliardi. Nello stesso periodo il numero degli addetti è calato di 4.500 unità. Nei quotidiani il numero dei giornalisti è sceso del 16%. Va un po' meglio per i giornalisti digitali: sono 2.000, affiancati da 8.000 collaboratori. Del primo gruppo, la metà non ha una posizione Inpgi o nessuna posizione, mentre i secondi spesso lavorano gratuitamente. A proposito di Inpgi, ospite del Cnog è stata la presidente dell'ente Marina Macelloni, che non ha portato notizie particolarmente buone per i giornalisti. Gli iscritti attivi alla cassa calano, infatti, del 3% l'anno e oggi sono appena 1,74 a 1 rispetto ai pensionati, quando il rapporto corretto, ha detto, dovrebbe essere di 3 a 1. La riforma dell'ente è al vaglio del Ministero. Se passerà, si allungheranno i tempi per accedere alla pensione e cambierà (in peggio) il sistema di calcolo degli importi. 3. FORMAZIONE UNO: TUTTE LE NOVITÀ Prima di tutto, ricordiamo che con la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia n. 10 del 31 maggio 2016 è entrato in vigore il nuovo regolamento per la formazione permanente continua (FPC) dei giornalisti. La nuova regolamentazione razionalizza e semplifica le disposizioni vigenti, con alcune modificazioni che accolgono le esigenze manifestatesi nel corso della prima applicazione del sistema formativo obbligatorio introdotto per legge dal 1° gennaio 2014. Queste le novità più importanti: 1^. Per l’assolvimento dell’obbligo formativo è necessario acquisire – anche nel triennio 2017-2019 – 60 crediti, dei quali almeno 20 crediti (e non più 15, come nel triennio 2014-2016), derivanti da eventi deontologici (art. 2); 2^. I crediti possono essere acquisiti anche soltanto con eventi formativi on line, essendo stata eliminato il limite di 30 crediti per la formazione a distanza (art. 2); 3^. Gli iscritti all’Albo da più di 30 anni, che svolgono attività giornalistica a qualsiasi titolo, sono tenuti alla formazione limitatamente all’acquisizione di 20 crediti deontologici triennali (art. 2); 4^. Per le nuove iscrizioni nel corso del triennio, il credito formativo e la relativa tipologia sono riproporzionati in ragione d’anno (norma transitoria art. 2); 5^. L’assunzione di cariche elettive, per le quali la vigente legislazione contempli la possibilità di aspettativa dal lavoro, è motivo di esenzione dallo svolgimento della FPC per la durata del mandato e limitatamente ad esso (art. 11); 6^. È possibile richiedere il riconoscimento anche di eventi formativi individuali per un massimo di 6 crediti nel triennio. Lettera Gipu n. 1/17 (27) – 22 febbraio 2017 3 4. FORMAZIONE DUE: LAVORO DELL'ORDINE E AVVERTENZE Sempre per quanto riguarda la formazione, va ricordato l'intenso l’operato del Comitato Tecnico Scientifico dell'Ordine nazionale e degli Ordini regionali (per l'Emilia-Romagna, vedi punto successivo), per promuovere ed organizzare i corsi di formazione – ripetiamo – obbligatori per legge per tutti gli iscritti al nostro Ordine professionale. I corsi, per decisione del Cnog e da questi promossi ed organizzati, sono stati gratuiti e così continueranno ad essere anche nel triennio 2017-2019. Infine, un'importante avvertenza per chi si iscrive e non si presenta al relativo corso. Al termine del triennio 2014-2016, si è riscontrata una certa diffusione dello scorretto comportamento di iscriversi ai corsi e di non presentarsi, sottraendo così la possibilità di partecipare ad altri colleghi in lista d'attesa. Può capitare che impegni improvvisi possano impedire di partecipare; in tal caso - basterebbe meno di un minuto - sarebbe sufficiente “disiscriversi” cliccando sul sito Sigef. A tale proposito, l’orientamento assunto – all’unanimità – dal Cnog è quello che il giornalista che si iscrive ad un corso e non partecipa, all’iscrizione successiva venga automaticamente inserito fra quelli in lista d'attesa. 5. FORMAZIONE TRE: L'ASSEMBLEA DELLA FONDAZIONE REGIONALE Il 17 gennaio scorso si è svolta l’assemblea dei soci della Fondazione Ordine Giornalisti Emilia-Romagna, costituitasi come noto il 22 febbraio 2011 (tra i firmatari l'amico Emilio Bonavita) allo scopo di promuovere corsi di formazione, obbligatori per legge dal 2014. La Fondazione ha sede a Bologna nei locali del nostro Ordine regionale (Strada Maggiore, 6) e opera senza scopi di lucro. Insieme all'Ordine, essa persegue la valorizzazione e la tutela della figura del giornalista, il suo costante aggiornamento scientifico e culturale, dunque la promozione ed attuazione di ogni iniziativa per la sua formazione professionale. Il presidente Antonio Farnè e il vice Emilio Bonavita hanno evidenziato che la Fondazione, pur in ristrettezze economiche, nel 2016 ha realizzato 167 corsi gratuiti e che il suo bilancio non presenta perdite; i soci sono in aumento grazie alla riduzione a 30 euro della quota sociale per quelli ordinari (invariata a 100 euro la quota per i sostenitori). 6. UFFICI STAMPA PRIVATI: RICHIESTA UNA NORMATIVA AD HOC Il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, nel corso del citato ultimo consiglio, ha approvato all'unanimità, dunque anche con l'adesione di tutti i consiglieri GIPU, un ordine del giorno per segnalare a Governo e Parlamento l'assenza di norme per gli uffici stampa privati. "Ciò rende tra l'altro impossibile sanzionare l'abuso della professione – si legge nel documento – che, per gli uffici stampa privati come già avviene per quelli pubblici, dovrebbe essere svolta esclusivamente dagli iscritti all'Ordine, con tutte le garanzie di professionalità, rispetto della deontologia e aggiornamento formativo che ciò comporta". Si auspica pertanto che “il legislatore intervenga per colmare il vuoto normativo sopra evidenziato”, per tutelare la professione dei colleghi, molti dei quali Pubblicisti, e il “diritto dei cittadini di essere informati in maniera corretta”. 7. TUTELATO IL SEGRETO PROFESSIONALE ANCHE PER I PUBBLICISTI Finalmente, l'Italia si adegua alle norme internazionali sulla libertà di stampa. La nostra giurisprudenza ha recepito che anche i Pubblicisti possano avvalersi del segreto professionale come i Professionisti. Lettera Gipu n. 1/17 (27) – 22 febbraio 2017 4 Il principio è stato sancito dalla corte d'appello di Caltanissetta nella sentenza che ha scagionato i Pubblicisti Josè Trovato e Giulia Martorana, accusati di favoreggiamento per non aver rivelato le fonti di una notizia. La motivazione sottolinea che l'ordinamento professionale di giornalista non evidenzia, "fra le prestazioni rese da un giornalista professionista e quelle rese da un giornalista pubblicista, differenze di ordine qualitativo", ma soltanto di tipo quantitativo, che "non possono essere ritenute ostative ad una interpretazione estensiva della norma" sul segreto professionale. Si tratta di una posizione sostenuta da molti anni da tanti colleghi, compresi noi del GIPU, nonostante resistenze, discriminazioni e pregiudizi, alimentati anche da talune componenti della nostra categoria, che speculano sulla divisione tra Professionisti e Pubblicisti, quando non ci sono differenze sostanziali tra chi lo fa e vive di questo mestiere. 8. GIORNALI SCOLASTICI: L'ORDINE NAZIONALE FA IL BIS A CESENA Location romagnola confermata per la fase finale del concorso “Fare il giornale nelle scuole”, organizzato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti per premiare i migliori giornalini scolastici d’Italia. La manifestazione, giunta alla 14^ edizione, si terrà l’11 e 12 aprile a Cesena. Nella primavera dello scorso anno l’evento approdò per la prima volta in Romagna, dalla Campania, a seguito dell’interesse manifestato dal sindaco Paolo Lucchi e grazie all’impegno del consigliere nazionale dell’Ordine Michelangelo Bucci. L’accoglienza riservata dalla città malatestiana ai 700 studenti e insegnanti delle scuole vincitrici, con visite d’istruzione a corredo dell’evento, e la macchina organizzativa messa in moto dal Comune, hanno convinto l’Ordine nazionale dei giornalisti a confermare l’opzione cesenate. Il concorso nazionale premia ogni anno le migliori testate realizzate dagli studenti delle scuole di ogni ordine e grado (dall’infanzia alle superiori), distinguendo i giornali stampati da quelli video e online. L’iniziativa è stata pensata per avvicinare gli studenti al mondo della informazione, sostenendo le iniziative già in atto nelle diverse scuole per la valorizzazione dell’attività giornalistica quale strumento di arricchimento del linguaggio e di maturazione di una coscienza civile. Al momento, il Gruppo di lavoro “Fare il giornale nelle scuole” del Cnog (coordinato dal consigliere nazionale Salvatore Campitiello) è impegnato nella valutazione delle centinaia di elaborati giunti all’Ordine da tutta Italia. A giorni, terminata la fase di scrutinio, il Gruppo contatterà le scuole vincitrici, invitando le stesse a Cesena per la consegna di un diploma di merito e di una medaglia. La cerimonia di premiazione si terrà mercoledì 12 aprile nella suggestiva cornice del teatro Alessandro Bonci, nel centro storico di Cesena. Il pomeriggio del giorno precedente, martedì 11 aprile, la fiera di Cesena ospiterà invece un “Forum degli studenti”, momento di confronto tra i giovani ed esponenti del mondo dell’informazione, a cui interverrà anche un’alta carica istituzionale. Infine, rinnovandovi il nostro impegno al servizio della categoria e l'invito a comunicarci richieste e proposte, vi salutiamo con la consueta cordialità. 

La Segreteria GIPU

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