In Romagna i funghi si coltivano a due passi dal mare pronti per la tavola.
Scritto da: Andrea Violi
I
funghi nascono anche al mare. Non ci credete? A Rimini succede. Sì,
ci sono le spiagge e i locali ma a due passi dal mare nascono i
funghi. Non i porcini o altri funghi selvatici, d’accordo… ma
molte altre varietà si raccolgono nei paesi del Riminese, anche a
pochissimi chilometri dalla costa. C’è una specie di “terriccio”
fatto di torba, paglia, escrementi di polli. C’è un ambiente
umido: ogni tanto piove e la temperatura è sempre quella giusta. E
nel giro di qualche settimana nascono i funghi da raccogliere. Nei
boschi? No, nelle serre e negli stabilimenti delle imprese che fanno
fungicoltura. Una sorta di piccolo distretto, che si è sviluppato da
circa cinquant’anni a questa parte sulle colline dell’entroterra
riminese. Può capitare così che si facciano crescere e si
raccolgano - in maniera controllata, s’intende - i funghi “al
mare” o quasi. Anche ad appena 3 chilometri di distanza dalla
costa, in linea d’aria.
Le aziende produttrici cercano di difendere e diffondere i funghi sul mercato e per questo nel 2008 si sono unite nel Consorzio “Funghi delle Terre di Romagna”: al momento aderiscono 6 imprese su 8 della provincia di Rimini. La fungicoltura in questa zona si è sviluppata circa cinquant’anni fa e ora l’attività del consorzio può aiutare i produttori ad essere più forti sul mercato. Sia quello italiano sia quello estero, in Paesi come Grecia, Svizzera e Danimarca. Lo spiega Loredana Alberti, presidente del Consorzio Funghi delle Terre di Romagna, la cui azienda (la Fungar di Coriano, della quale è contitolare Maddalena Zortea) ha sviluppato recentemente contatti anche con il Giappone. I funghi romagnoli hanno diverse certificazioni, fra cui quella halal, importante per la clientela musulmana.
Le aziende produttrici cercano di difendere e diffondere i funghi sul mercato e per questo nel 2008 si sono unite nel Consorzio “Funghi delle Terre di Romagna”: al momento aderiscono 6 imprese su 8 della provincia di Rimini. La fungicoltura in questa zona si è sviluppata circa cinquant’anni fa e ora l’attività del consorzio può aiutare i produttori ad essere più forti sul mercato. Sia quello italiano sia quello estero, in Paesi come Grecia, Svizzera e Danimarca. Lo spiega Loredana Alberti, presidente del Consorzio Funghi delle Terre di Romagna, la cui azienda (la Fungar di Coriano, della quale è contitolare Maddalena Zortea) ha sviluppato recentemente contatti anche con il Giappone. I funghi romagnoli hanno diverse certificazioni, fra cui quella halal, importante per la clientela musulmana.
La
Fungar di Coriano e l’istituto alberghiero “Savioli” di
Riccione hanno ospitato una visita della stampa specializzata
dell’associazione Arga. La visita dei giornalisti è
stata organizzata dalla contitolare dell'Azienda Fungar Maddalena
Zortea e dal figlio Federico che ha condotto i giornalisti a
conoscere il meraviglioso mondo dei funghi coltivati, dalla nascita
alla raccolta. Durante la
visita sono state scattate le foto che pubblichiamo. Negli
stabilimenti - è stato spiegato – si coltivano i funghi dentro a
grandi stanze umide: con l’aiuto della tecnologia si ricrea un
ambiente simile a quello del bosco. Con il compost e i residui
dell’industria avicola si crea uno strato di terreno, dove il
micelio – che dà origine al fungo – trova le condizioni ideali
per attecchire. I computer fanno partire automaticamente gli impianti
di irrigazione interni: per i funghi è come se piovesse. E gli
addetti controllano periodicamente la crescita. A un certo punto si
comincia a far abbassare la temperatura negli ambienti delle colture,
verso i 18 gradi: per i funghi è come se stesse arrivando l’autunno.
Prima che il fungo si apra, liberando le spore nell’ambiente,
intervengono le squadre di raccoglitrici. I funghi vengono
confezionati, mentre lo strato di terriccio in cui sono cresciuti
diventerà un fertilizzante per i campi.
Come
hanno mostrato gli insegnanti e gli allievi dell’alberghiero di
Riccione, i funghi possono essere usati con grande creatività in
cucina. Gli champignon, ad esempio (di cui esiste anche una varietà
più scura e saporita): crudi, possono essere tagliati in un
antipasto a base di insalata, magari con l’aggiunta di pezzi di
noci. Come tutti sanno, i funghi sono un ottimo ingrediente nei
risotti e con la pasta. Ma ecco che un grosso fungo della varietà
Portobello, assieme a una porzione di carne di manzo, può diventare
un secondo ricco e gustoso.
Fonte: La Gazzetta di Parma
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