Agricoltura alle donne! Più imprese a conduzione femminile in Emilia Romagna
AGRICOLTURA IN CONTROTENDENZA, PIÙ IMPRESE “IN ROSA” IN EMILIA ROMAGNA
TORNANO A CRESCERE NEGLI ULTIMI SEI MESI LE IMPRESE GUIDATE DA DONNE
In
controtendenza rispetto agli altri settori, tornano a crescere le
imprese “rosa” nell’agricoltura dell’Emilia
Romagna. Negli ultimi sei mesi infatti si è arrestato il calo delle
imprese guidate da donne in agricoltura ed è iniziata una leggera
risalita. E’ quanto emerge da elaborazioni di Coldiretti Emilia Romagna
sui dati di Unioncamere. Se le imprese al femminile
al 31 marzo 2014 erano 13.370, a fine settembre il dato era risalito
13.387, diciassette imprese in più che rendono l’agricoltura il secondo
settore produttivo regionale a maggiore presenza di imprese guidate da
donne (15,8 per cento), subito dopo le imprese
del commercio (27,7 per cento).
Su
base annua – rileva Coldiretti – la presenza di imprese al femminile è
in calo, come negli altri settori.
Al 31 dicembre 2013, infatti, le imprese donna agricole erano 13.535,
148 in più delle attuali, ma l’inversione di tendenza dell’ultimo
semestre lascia ben sperare sulla ripresa del ruolo delle donne nel
settore agricolo emiliano romagnola dove – sottolinea
Coldiretti – più di un’azienda su cinque (il 21,9 per cento) è guidata
da imprenditrici donna.
L’ingresso
progressivo delle donne nell’agricoltura italiana – precisa Coldiretti
– è stato favorito
dagli effetti della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio
2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha di fatto
rivoluzionato l’attività d’impresa nelle campagne italiane aprendo nuove
opportunità occupazionali. La presenza innovativa delle
donne è infatti più diffusa nelle attività connesse a quella agricola
come la trasformazione dei prodotti, il settore dell'agribenessere, le
fattorie sociali, il recupero di antiche varietà, le fattorie
didattiche, gli agriasilo, la pet-therapy fino al protagonismo
delle donne nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, negli
agriturismi o nelle associazioni per la valorizzazione di prodotti
tipici nazionali come il vino e olio. “Questa multifunzionalità, che è
la caratteristica principale delle aziende agricole
condotte da donne, genera più occupazione perché sviluppa attività
particolari che si affiancano a quella principale per fornire un
prodotto o un servizio particolare”, afferma Lorella Ansaloni,
responsabile regionale e nazionale di Donne Impresa Coldiretti.
“La capacità di coniugare la sfida con il mercato, il rispetto
dell'ambiente e la qualità della vita a contatto con la natura sembra
essere – conclude Ansaloni – è una delle principali ragioni della
presenza femminile nelle campagne”.
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