Intesa tra Emilia Romagna e Lombardia per il futuro del pomodoro
COMUNICATO STAMPA
Il pomodoro avrà ancora
un futuro. L’oro rosso è stato il protagonista oggi, 30 maggio, di
un convegno a Piacenza con la partecipazione degli assessori
regionali all’Agricoltura di Lombardia, Gianni Fava, ed Emilia
Romagna, Tiberio Rabboni. L’incontro, organizzato da Pomorete e dal
Distretto del pomodoro da industria del nord, al tavolo i presidenti
rispettivamente Dario Squeri e Pier Luigi Ferrari, ha portato alla
luce le trattative condotte dalle due Regioni alla Conferenza Stato
Regioni e il “piccolo” aiuto accoppiato di 170 euro per ettaro
(si era partiti da 300). Per il pomodoro ci saranno 11 milioni, sui
30 richiesti all’inizio.
L’intesa, è stato
ricordato, darà la possibilità di una revisione nel 2016, sulla
base dei prezzi di mercato e del ruolo di Spagna e Portogallo dove i
costi dell’energia sono inferiori e dove i governi hanno chiesto
l’aiuto accoppiato: un vantaggio competitivo. Rabboni ha annunciato
che nel Psr dell’Emilia Romagna «saranno centrali le reti, le
filiere e le Oi (Organizzazioni interprofessionali). Inoltre, il Psr
(Piano di sviluppo rurale) 2014-2020 è pubblicato sul Bollettino
ufficiale della Regione. Entro luglio «ci auguriamo sia approvato
per poi avere l’approvazione definitiva a Bruxelles in autunno».
Per Rabboni, l’accordo «è un punto di partenza importante, anche
se ciò che è stato concordato non è ciò che chiedevamo».
Squeri ha affermato che
«nel compromesso raggiunto ci sono le premesse per modifiche future.
Certo è poco l’11% delle risorse destinate al pomodoro, ma in
futuro potranno aumentare». Ferrari ha ribadito che «serve
coesione. Un risultato c’è stato anche perché il Distretto aveva
chiesto a Fava e a Rabboni di rappresentare le quattro regioni che
sono nel Distretto, dove si produce il 50% del pomodoro italiano».
Fava,
dopo aver ricordato che non esistono divisioni politiche quando si
affrontano problemi concreti, ha evidenziato come «il ruolo del Nord
non ha precedenti storici. Per la prima volta, il blocco del Nord si
è recato a Roma, forte di una proposta tecnica e
politica condivisa, che è uscito con una buona negoziazione».
L’assessore lombardo ha ricordato che qui si è lavorato per
agricoltori e industriali «mentre da altre parti si sono seguite le
logiche del sindacato». E per Rabboni «alcune regioni del Sud, pur
avendo molte industrie, non hanno fatto proposte per il pomodoro».
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