Piadina Romagnola Igp, è quasi fatta. Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la domanda di registrazione
Piadina romagnola Igp, sulla Gazzetta europea il documento che
prelude al riconoscimento definitivo. Rabboni: una bella notizia per un
prodotto che parla in tutto il mondo della nostra regione
Bologna - “Una bella notizia per un prodotto che in tutto il mondo parla di questa regione e delle sue tradizioni enogastronomiche. L’Igp per la piadina romagnola porterà a 40 il numero delle specialità del nostro territorio tutelate nella loro unicità dall’Europa. E’ un primato nazionale ed è il riconoscimento di un’agroalimentare straordinariamente ricco di storia, di tradizione, biodiversità e tipicità, che ha saputo conciliare modernità e identità. Tra non molto, fuori dalla Romagna nessuno potrà più usurpare il nome di questo prodotto unico e irripetibile”. Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni commenta la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Ue del “documento unico” per il riconoscimento della Igp Piadina romagnola - Piada romagnola. La procedura prevede ora tre mesi per la presentazione di eventuali osservazioni e la successiva definitiva registrazione dell’indicazione di origine.
La zona di lavorazione e confezionamento della Piadina Romagnola - Piada Romagnola comprende la Romagna storica e più precisamente l’intero territorio delle Province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna e di alcuni Comuni della Provincia di Bologna. In base al disciplinare gli ingredienti base dell’impasto sono farina, grassi, sale ed eventualmente lievito. È vietata l’aggiunta di conservanti, aromi e altri additivi. Il prodotto può essere presentato nella variante, più sottile e larga, “alla Riminese”. La commercializzazione può avvenire in involucri di carta alimentare o tessuto per il prodotto destinato all’immediata somministrazione, oppure in buste alimentari perfettamente sigillate per il consumo differito. Nel caso di adozione di un processo produttivo che comprenda la realizzazione manuale di almeno tre fasi e in assenza di confezionamento chiuso, potrà essere utilizzata la dicitura “lavorazione manuale tradizionale”.
COMUNICATO STAMPA
Bologna - “Una bella notizia per un prodotto che in tutto il mondo parla di questa regione e delle sue tradizioni enogastronomiche. L’Igp per la piadina romagnola porterà a 40 il numero delle specialità del nostro territorio tutelate nella loro unicità dall’Europa. E’ un primato nazionale ed è il riconoscimento di un’agroalimentare straordinariamente ricco di storia, di tradizione, biodiversità e tipicità, che ha saputo conciliare modernità e identità. Tra non molto, fuori dalla Romagna nessuno potrà più usurpare il nome di questo prodotto unico e irripetibile”. Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni commenta la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Ue del “documento unico” per il riconoscimento della Igp Piadina romagnola - Piada romagnola. La procedura prevede ora tre mesi per la presentazione di eventuali osservazioni e la successiva definitiva registrazione dell’indicazione di origine.
La zona di lavorazione e confezionamento della Piadina Romagnola - Piada Romagnola comprende la Romagna storica e più precisamente l’intero territorio delle Province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna e di alcuni Comuni della Provincia di Bologna. In base al disciplinare gli ingredienti base dell’impasto sono farina, grassi, sale ed eventualmente lievito. È vietata l’aggiunta di conservanti, aromi e altri additivi. Il prodotto può essere presentato nella variante, più sottile e larga, “alla Riminese”. La commercializzazione può avvenire in involucri di carta alimentare o tessuto per il prodotto destinato all’immediata somministrazione, oppure in buste alimentari perfettamente sigillate per il consumo differito. Nel caso di adozione di un processo produttivo che comprenda la realizzazione manuale di almeno tre fasi e in assenza di confezionamento chiuso, potrà essere utilizzata la dicitura “lavorazione manuale tradizionale”.
COMUNICATO STAMPA
Piadina Romagnola IGP
La Commissione Europea ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale la
domanda di registrazione della denominazione Piadina Romagnola IGP
Grande la soddisfazione del Presidente del Consorzio di
Promozione della Piadina Romagnola, Elio Simoni
Nuovo
fondamentale tassello in vista del riconoscimento IGP definitivo della Piadina
Romagnola. La Commissione Europea ha dato parere positivo e pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale (C153 del 21.05.2014) la domanda di registrazione della
denominazione della Piadina Romagnola che riconosce la qualifica IGP (Indicazione
Geografica Protetta) del prodotto simbolo della
Romagna.
Grande
la soddisfazione del Consorzio di Promozione della Piadina Romagnola, in prima linea in questo storico riconoscimento,
nato a fine 2011 e che oggi raggruppa 22 produttori da tutta la Romagna, numero destinato a salire con l’adesione di
numerosi chioschi del territorio romagnolo.
“Dopo
il riconoscimento transitorio su scala nazionale, ora anche la Commissione
Europea ha posto un’importante pietra in vista dell’IGP definitivo – afferma Elio
Simoni, Presidente del Consorzio – I
tecnici di Bruxelles dopo mesi di indagini, documentazioni, esami, hanno
ritenuto valide le ragioni della nostra proposta. Proposta, mi preme
sottolineare, che nasce dalla volontà di tutelare la storia, le tradizioni, il
territorio, i sapori di un prodotto emblema della nostra terra di Romagna. Ora
attendiamo fiduciosi che l’iter arrivi a compimento nel più breve tempo
possibile”.
Nella foto, il presidente Simoni
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