Scandalo patate a Report, gli agricoltori emiliano-romagnoli vittime, si faccia chiarezza
COMUNICATO STAMPA
INDAGINE SU PATATE DOP,
CONFAGRICOLTURA
BOLOGNA: “AL FIANCO DEI PRODUTTORI, CHE TRA L’ALTRO NON SONO
DIRETTAMENTE COINVOLTI, PER ARRIVARE A UNA RAPIDA
RISOLUZIONE DELLA VICENDA: LASCIAMO LE INDAGINI ALLA PROCURA, GETTARE
FANGO ORA NON SERVE A NULLA; SI RISCHIA SOLO DI DANNEGGIARE CHI LAVORA
SERIAMENTE DA ANNI PER PRODURRE L’UNICA PATATA ITALIANA CON
CERTIFICAZIONE DOP”
Bologna, 30 aprile 2014
– Confagricoltura Bologna invita a non
alzare i toni sull’indagine in corso. “Siamo al fianco dei produttori
che tra l’altro non sono direttamente coinvolti – precisa
l’organizzazione agricola bolognese - per arrivare a una rapida
risoluzione della vicenda: lasciamo le indagini alla Procura, gettare
fango ora non serve a nulla; si rischia solo di danneggiare chi opera
seriamente da anni per produrre l’unica patata italiana con
certificazione Dop”.
“Lavoriamo
ogni giorno per tutelare le produzioni di qualità e le certificazioni
di origine e non possiamo assolutamente permettere che siffatti
accertamenti – rimarca Confagricoltura Bologna – risultino fuorvianti
per il consumatore: se chi acquista, associa la Patata di Bologna Dop
all’inchiesta, danneggia soprattutto se stesso perché finirà col
comprare un prodotto certamente di indubbia qualità
e provenienza”.
FRODI: SCANDALOSO VENDITA FALSE PATATE ITALIANE IMPORTATE
COLDIRETTI EMILIA ROMAGNA: SMASCHERARE AL PIÙ PRESTO I TRUFFATORI
La
patata italiana tira e attira gli speculatori che hanno deciso di
spacciare per italiane patate che arrivano dall’estero di qualità
inferiore e che hanno minori garanzie
sanitarie. Quasi un chilo di patate su tre è importato, ma il
consumatore è ingannato da un’etichetta obbligatoria, ma falsa. E’ un
mercato che bisogna al più presto smascherare e denunciare per fermare
il furto di identità e il pesante danno economico per
i produttori onesti.
E’ quanto afferma Coldiretti Emilia Romagna dopo che la trasmissione
Report di ieri sera, lunedì 28 aprile, ha denunciato quello che è
un’autentica truffa nei confronti dei consumatori che credono di
acquistare prodotto italiano e che invece proviene da Paesi europei ed
extraeuropei, con costi inferiori rispetto a quelli
italiani anche a causa di un utilizzo di agrofarmaci vietati in Italia
perché dannosi alla salute, ma autorizzati anche in Paesi europei,
creando così una concorrenza sleale.
“Ciò
che la Coldiretti denuncia da anni per numerose produzioni di pregio
nazionali trova, purtroppo, ancora una volta conferma anche per un
prodotto come la patata – ha
affermato il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – e
a risentirne in modo particolare è proprio l’Emilia Romagna dove
vengono prodotti circa 2,2 milioni di quintali di patate per un valore
attorno ai 50 milioni di euro, con una punta di
eccellenza rappresentata dalla Patata Dop di Bologna, unica in Italia
ad avere ottenuto la denominazione d’origine protetta”.
L’Italia
– informa Coldiretti – consuma 21 milioni di quintali di patate, ma ne
produce solo 15 milioni e ne importa sei milioni di cui il 50% dalla
Francia. La truffa della
falsa etichettatura, favorisce i truffatori, che acquistano a prezzi
più bassi, ma vendono a prezzi italiani. E’ anche a causa di ciò che nei
magazzini bolognesi giacciono 50 mila quintali invenduti.
“Proprio
per tutelare i vari settori produttivi da imitazioni che ingannano i
consumatori e danneggiano i nostri produttori – ha detto il direttore di
Coldiretti Regionale,
Marco Allaria Olivieri – Coldiretti ha istituito l’Osservatorio per la
lotta alla criminalità per diffondere la conoscenza e la consapevolezza
del patrimonio agroalimentare italiano, con l’obiettivo di creare un
sistema coordinato e capillare di controlli
idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la
legalità. confidiamo perciò che le autorità preposte facciano al più
presto chiarezza per stroncare il traffico illecito di un prodotto
consumato da milioni di italiani”.
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